Zakira: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Zakira

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Zakira: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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ZAKIRA 150 microgrammi + 20 microgrammi compresse ZAKIRA 150 microgrammi + 30 microgrammi compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene

150 microgrammi di desogestrel

20 /30 microgrammi di etinilestradiolo

Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa contiene 58,125 /58,115 mg di lattosio (come lattosio anidro). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa

Compresse non rivestite, di colore da bianco a biancastro, rotonde, biconvesse, con “141” (“142”) impresso su di un lato e lisce sull’altro.

Diametro della compressa: 5.0 mm Altezza della compressa: 2.7 mm

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Contraccezione orale.

La decisione di prescrivere ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) e quello associato ad altri COC (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Come prendere ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi)

Le compresse devono essere assunte nell’ordine indicato sulla confezione ogni giorno approssimativamente alla stessa ora. Si prenda una compressa al giorno per 21 giorni consecutivi. Ogni confezione successiva sarà iniziata dopo un intervallo di 7 giorni in cui non verrà assunta alcuna compressa: durante questo lasso di tempo si verificherà un’emorragia da sospensione. Quest’emorragia inizia solitamente il secondo o terzo giorno dopo aver assunto l’ultima compressa e potrebbe continuare fin dopo l’inizio della confezione successiva.

Come iniziare a prendere ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi)

Nessun trattamento contraccettivo ormonale precedente (nel mese precedente)

L’assunzione delle compresse deve iniziare il primo giorno del ciclo mestruale naturale (cioè il primo giorno della mestruazione). È possibile iniziare anche tra il secondo e quinto giorno del ciclo ma, in questo caso, durante il primo ciclo si raccomanda di impiegare anche un metodo di barriera nei primi sette giorni di assunzione delle compresse.

Passaggio da un altro contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale combinato, anello vaginale contraccettivo combinato o cerotto transdermico)

La donna deve iniziare a prendere ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) preferibilmente il giorno dopo l’ultima compressa attiva (l’ultima compressa contenente le sostanze attive) del suo precedente contraccettivo orale combinato, o al più tardi il giorno successivo al completamento dell’usuale periodo in cui non assume alcuna pillola oppure all’assunzione dell’ultima compressa di placebo del precedente contraccettivo ormonale combinato.

In caso di utilizzo di anello vaginale o cerotto transdermico la donna deve iniziare a usare ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) preferibilmente il giorno della rimozione o al più tardi il giorno in cui avrebbe dovuto aver luogo l’applicazione successiva.

Passaggio da un contraccettivo solo progestinico (minipillola, iniezione, impianto) oppure da un sistema a spirale a rilascio di ormone progestinico (IUS)

Il passaggio da un contraccettivo solo progestinico può avvenire in qualsiasi giorno (nel caso di un impianto o di un IUS nel giorno della rimozione e nel caso di un iniettabile, nel giorno in cui dovrebbe essere praticata la successiva iniezione), ma si raccomanda di utilizzare un metodo di barriera aggiuntivo durante i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.

Dopo un aborto al primo trimestre

Iniziare immediatamente a prendere le compresse. Non è necessaria alcuna altra misura contraccettiva.

Dopo un parto o un aborto al secondo trimestre

Per l’uso in donne che allattano si veda il paragrafo 4.6.

Si raccomanda alla donna di iniziare a prendere le compresse al 21°-28° giorno dopo il parto o dopo un aborto al secondo trimestre. Se inizia più tardi, la donna deve essere avvertita di usare anche un metodo contraccettivo di barriera per i primi sette giorni di assunzione delle pillole. Se nel frattempo si fossero avuti rapporti sessuali, prima di iniziare effettivamente l’assunzione delle pillole si deve escludere una gravidanza oppure la donna deve attendere la comparsa della sua prima mestruazione.

Compresse dimenticate

Se sono trascorse meno di 12 ore dalla dimenticanza, l’effetto contraccettivo non è ridotto. La donna deve prendere la compressa appena se ne ricorda e continuare ad assumere il resto delle compresse come al solito.

Se sono trascorse più di 12 ore dalla dimenticanza, l’effetto contraccettivo può essere ridotto. In caso di compresse dimenticate si tengano presente le due regole base che seguono:

L’assunzione delle compresse non deve mai essere sospesa per periodi superiori a 7 giorni.

Servono 7 giorni di ingestione ininterrotta di compresse per ottenere una sufficiente soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio.

Pertanto nella pratica giornaliera si può dare il consiglio seguente:

Settimana 1

La donna deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se ciò significa che deve assumere 2 compresse contemporaneamente. Deve poi continuare a prendere le compresse alla solita ora del giorno e usare allo stesso tempo un metodo di barriera, ad es. un preservativo, per i 7 giorni successivi. Se si fossero avuti rapporti sessuali nei 7 giorni precedenti, si deve considerare la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Tante più compresse sono state dimenticate e tanto più ciò è avvenuto in prossimità del periodo nel mese in cui le compresse non vengono assunte, tanto maggiore è il rischio che si instauri una gravidanza.

Settimana 2

La donna deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se ciò significa che deve assumere 2 compresse contemporaneamente. Deve poi continuare a prendere le compresse alla solita ora del giorno. Se le compresse sono state assunte correttamente per 7 giorni prima della dimenticanza non è necessario prendere ulteriori precauzioni contraccettive. Tuttavia, in caso contrario o se le compresse dimenticate sono più di una, si deve raccomandare l’impiego di precauzioni aggiuntive per 7 giorni.

Settimana 3

Dato l’avvicinarsi del periodo di sospensione il rischio di una ridotta protezione anticoncezionale è maggiore. Tuttavia, modificando lo schema di assunzione della pillola si può ancora prevenire questo rischio. Adottando una delle due seguenti opzioni non vi è pertanto necessità di usare metodi contraccettivi aggiuntivi purché nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata tutte le compresse siano state prese correttamente. In caso contrario si deve raccomandare di seguire la prima delle due opzioni e di usare anche precauzioni aggiuntive nei successivi 7 giorni.

La donna deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se questo significa che deve assumere 2 compresse contemporaneamente. Deve poi continuare a prendere le

compresse alla solita ora del giorno. Incomincerà la nuova confezione immediatamente dopo aver assunto l’ultima compressa della confezione in uso; in questo caso non vi sarà il periodo di sospensione tra le confezioni. In questo caso è improbabile che si verifichi emorragia da sospensione prima della fine della seconda confezione; tuttavia, durante l’assunzione delle compresse, possono presentarsi spotting o emorragia da sfaldamento

2. È possibile che alla donna venga suggerito di sospendere l’assunzione delle compresse dalla confezione in uso. In quel caso si avrà un periodo di sospensione della durata massima di 7 giorni, inclusi i giorni in cui la compressa è stata dimenticata, dopodiché la donna inizierà una nuova confezione.

Se, dopo che la donna ha dimenticato di assumere delle compresse, non si presentano le mestruazioni nel primo usuale intervallo libero da pillola, si deve considerare la possibilità che la donna sia incinta.

Consigli in caso di insorgenza di disturbi intestinali

In caso di gravi disturbi gastrointestinali (ad es. vomito o diarrea), l’assorbimento può risultare incompleto e diventa necessario ricorrere a misure contraccettive supplementari. Se entro 3-4 ore dall’assunzione della compressa si verifica vomito e/o diarrea grave, è necessario assumere una nuova compressa (sostitutiva) appena possibile. La nuova compressa deve essere assunta possibilmente entro 12 ore dall’ora in cui abitualmente la donna prende la compressa. Se sono trascorse più di 12 ore si prendano in considerazione le raccomandazioni relative alle compresse dimenticate illustrate nella sezione 4.2 “Gestione delle compresse dimenticate”. Se la donna non desidera variare la consueta assunzione di compresse, deve prendere la compressa (o compresse) extra da un’altra confezione.

Come posticipare un’emorragia da sospensione

Per ritardare il ciclo, la donna dovrà continuare l’assunzione di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) passando da una confezione blister a un’altra, senza periodo di sospensione. L’estensione può essere prolungata per tutto il tempo desiderato, fino al completamento della seconda confezione. Quando si ritarda il ciclo è possibile che si verifichino episodi di sanguinamento da sospensione o spotting. L’assunzione regolare di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) viene poi ripresa dopo il solito intervallo di 7 giorni. Per spostare il ciclo a un giorno nella settimana diverso rispetto a quello previsto con le attuali compresse, si può consigliare alla donna di abbreviare il successivo intervallo libero da pillola di quanti giorni lei desidera. Più breve è questo intervallo e maggiore sarà il rischio di non avere sanguinamento mestruale ma metrorragia o spotting durante l’assunzione delle compresse della confezione successiva (questo si verifica anche quando si ritarda il ciclo).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di desogestrel negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono ancora state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

04.3 Controindicazioni

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I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere usati nelle seguenti condizioni. Qualora durante l’impiego del contraccettivo ormonale combinato compaia per la prima volta una qualunque di queste condizioni, l’assunzione del preparato deve essere immediatamente interrotta.

Presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV)

Tromboembolia venosa – TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (ad es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP])

Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S

o Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4)

o Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)

Presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Tromboembolia arteriosa – tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico)

o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris)

o Malattia cerebrovascolare – ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA))

Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e

anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)

Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali

o Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come:

diabete mellito con sintomi vascolari

ipertensione grave

dislipoproteinemia grave

Pancreatite o anamnesi di pancreatite se associata con ipertrigliceridemia grave

Grave patologia epatica concomitante o in anamnesi fintanto che i valori di funzionalità epatica non sono rientrati nella normalità.

Tumori epatici (benigni o maligni) concomitanti o in anamnesi

Noti o sospetti tumori maligni ormono-dipendenti (ad es. a carico degli organi genitali o della mammella)

Iperplasia endometriale

Sanguinamento vaginale di natura non accertata

Ipersensibilità verso i principi attivi o uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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e

Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) deve essere discussa con la donna.

In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) debba essere interrotto.

In caso di sospetta o confermata TEV o TEA, l’uso del contraccettivo ormonale combinato deve essere interrotto. Nel caso in cui viene avviata una terapia anti-coagulante, deve essere utilizzato un adeguato metodo contraccettivo alternativo a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarinici).

Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi), il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

Si stima1 che su 10.000 donne che usano un COC contenente desogestrel, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 62 donne che usano un COC contenente levonorgestrel.

In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post- parto.

La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi.

1 Queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati degli studi epidemiologici, usando i rischi relativi per i diversi prodotti comparati con i COC contenenti levonorgestrel.

2 Valore mediano dell’intervallo 5-7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3-3,6 dei COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso.

Numero di eventi di TEV per 10.000 donne in un anno

COC contenenti desogestrel

(9-12 eventi)

COC contenenti levonorgestrel

(5-7 eventi)

Nessun utilizzo di COC

(2 eventi)

Numero di eventi di TEV

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Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

Fattori di rischio di TEV

Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella: Fattori di rischio di TEV

Fattore di rischio Commento
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC.
Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
Immobilizzazione prolungata , interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore
Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio
In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità.
Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo.
Se ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere
un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia
falciforme.
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su “Gravidanza e allattamento” vedere paragrafo 4.6).

Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

dolore acuto al torace;

stordimento grave o capogiri;

battito cardiaco accelerato o irregolare.

Alcuni di questi sintomi (come “mancanza di respiro” e “tosse”) sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

Fattori di rischio di TEA

Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella: Fattori di rischio di TEA

Fattore di rischio Commento
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC.
Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere
vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
Ipertensione
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m2) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC.
Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può
rappresentare un motivo di interruzione immediata.
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

Sintomi di TEA

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere:

intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA). I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un

braccio o sotto lo sterno;

fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

battiti cardiaci accelerati o irregolari.

Tumori

In alcuni studi epidemiologici è stato riportato un aumentato rischio di tumore cervicale nelle utilizzatrici a lungo termine dei contraccettivi orali combinati (>5 anni), ma c’è discussione continua circa il grado di attribuzione di questi risultati agli effetti confondenti del comportamento sessuale e di altri fattori quale il papilloma virus umano (HPV).

Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha riportato un rischio relativo leggermente superiore (RR = 1,24) di diagnosi di cancro della mammella fra le donne che attualmente usano COC. L’aumento del rischio decresce gradualmente entro 10 anni dopo la sospensione del trattamento con COC. Poiché il cancro della mammella è raro nelle donne con meno di 40 anni, il numero superiore di diagnosi di cancro alla mammella nelle pazienti che fanno o hanno fatto di recente uso di COC è limitato in rapporto al rischio globale di cancro della mammella. Questi studi non forniscono evidenza di causalità. L’andamento superiore del rischio osservato potrebbe essere dovuto a una diagnosi precoce del cancro della mammella nelle utilizzatrici di COC, agli effetti biologici dei COC o a una combinazione di entrambi i fattori. Il cancro alla mammella diagnosticato nelle donne che hanno usato COC tende ad essere meno avanzato dal punto di vista clinico rispetto alle forme tumorali riscontrate fra le donne che non hanno mai assunto COC.

Tra le utilizzatrici di COC sono stati segnalati in rari casi tumori epatici benigni e in ancora meno casi tumori epatici maligni. In casi isolati questi tumori hanno portato a emorragie intra-addominali ad esito potenzialmente fatale. Pertanto, considerare la possibilità di tumore epatico nella diagnosi differenziale, quando un’utilizzatrice di COC presenti severo dolore addominale superiore, ingrossamento del fegato oppure segni di emorragia intra-addominale.

Con l’uso dei COC a più alto dosaggio (50 mcg di etinilestradiolo), il rischio di cancro endometriale e ovarico è ridotto. Rimane ancora da confermare se questo risultato possa essere applicato anche ai COC a più basso dosaggio.

Altre condizioni

Le donne affette da ipertrigliceridemia, o con anamnesi familiare della stessa, possono essere a rischio maggiore di pancreatite mentre usano COC.

Malgrado siano stati segnalati piccoli innalzamenti della pressione arteriosa in molte donne che assumono contraccettivi orali combinati, gli innalzamenti clinicamente significativi sono rari. Solo in questi rari casi è giustificata un’immediata sospensione dei contraccettivi orali combinati. Non è stato stabilito un rapporto definitivo tra l’uso di COC e l’ipertensione clinica. Se durante l’uso di un contraccettivo orale combinato con pre-esistente ipertensione i valori della pressione sanguigna sono sostanzialmente elevati o non adeguatamente responsivi alla terapia antiipertensiva, il trattamento con COC deve essere sospeso. Se appropriato, l’impiego del contraccettivo orale combinato può essere ripreso qualora, a seguito di terapia antiipertensiva, siano stati ottenuti valori normali di pressione sanguigna.

Le seguenti condizioni sono note per insorgere o peggiorare durante la gravidanza o l’utilizzo di contraccettivi orali combinati, ma l’evidenza di un’associazione con l’uso dei COC non è conclusiva. Ittero e/o prurito associato a colestasi; calcoli biliari; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome emolitico-uremica; corea di Sydenham; herpes gestationis; perdita di udito dovuta a otosclerosi.

In donne affette da angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

Disturbi epatici acuti o cronici possono richiedere l’interruzione del trattamento con COC fino a quando i valori di funzionalità epatica non si siano normalizzati. La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito da colestasi già manifestatosi in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l’interruzione del contraccettivo orale combinato.

Sebbene i contraccettivi orali combinati possano avere un effetto sulla resistenza periferica all’insulina e sulla tolleranza al glucosio, non esiste prova di necessità di modificare il regime terapeutico in soggetti diabetici che usano basse dosi di contraccettivi orali combinati (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Tuttavia, le donne diabetiche devono essere attentamente osservate specialmente all’inizio del trattamento con contraccettivi orali combinati.

Durante l’uso dei COC si è riferito l’aggravamento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

È possibile che occasionalmente si manifesti cloasma, specialmente nelle utilizzatrici con anamnesi di cloasma gravidarum. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alla radiazione ultravioletta mentre usano i COC.

ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) contiene lattosio. Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio– galattosio non devono assumere questo medicinale.

Esame/consulenza medica

Prima di iniziare o riprendere l’uso di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi.

La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

Efficacia ridotta

L’efficacia dei contraccettivi orali combinati può ridursi nel caso la paziente dimentichi di assumere una compressa attiva (vedere paragrafo 4.2), o in caso di disturbi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.2) o di somministrazione contemporanea di altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).

Preparati a base di erbe contenenti erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) non devono essere usati mentre si prende ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi), a causa del rischio di una riduzione delle concentrazioni nel plasma e una riduzione degli effetti clinici di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) (vedere paragrafo 4.5 Interazioni).

Ridotto controllo del ciclo

Con tutti i contraccettivi orali combinati possono verificarsi perdite ematiche irregolari (spotting o emorragia da sfaldamento), specialmente nei primi mesi d’uso. Quindi, la valutazione di eventuali perdite ematiche irregolari acquista significato dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli di trattamento.

Se le perdite ematiche irregolari persistono o si presentano dopo cicli precedentemente normali, è necessario considerare cause non ormonali ed è opportuno adottare misure diagnostiche adeguate per escludere forme maligne o una gravidanza. Tali misure diagnostiche possono includere un raschiamento.

In alcune donne può non verificarsi un sanguinamento da sospensione del contraccettivo durante il periodo in cui non si assume alcuna compressa. Se il contraccettivo orale combinato è stato assunto secondo le indicazioni riportate nel paragrafo 4.2, è improbabile che la paziente sia incinta. Tuttavia, se il contraccettivo orale combinato non è stato assunto secondo le indicazioni prima della mancata mestruazione da sospensione, oppure se sono mancate due mestruazioni, è necessario escludere una gravidanza prima di proseguire l’uso del contraccettivo orale combinato.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Attenzione: Consultare le informazioni sui farmaci concomitanti per identificare le potenziali interazioni.

Interazione di altri medicinali con ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi)

Le interazioni tra contraccettivi orali combinati ed altri farmaci possono comportare metrorragia e/o rendere inefficace il contraccettivo orale. In letteratura sono state segnalate le seguenti interazioni.

Metabolismo epatico

Sono possibili interazioni con farmaci che inducono gli enzimi microsomiali con possibile conseguente aumento della clearance degli ormoni sessuali (ad es. idantoina (es. fenitoina), barbiturici, primidone, carbamazepina, rifampicina, rifabutina, bosentan e farmaci per il trattamento dell’HIV (come ritonavir, nevirapina e nelfinavir), ma esistono sospetti anche per l’ossicarbazepina, modafinil, il topiramato, il felbamato, la griseofulvina e i preparati contenenti l’“Erba di San Giovanni” (Hypericum perforatum)). Anche gli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa (ad esempio nevirapina e efavirenz), possono influenzare il metabolismo epatico. Generalmente la massima induzione enzimatica non avviene per 2-3 settimane ma potrebbe continuare per almeno 4 settimane dopo la sospensione del trattamento.

Interferenza con la circolazione enteroepatica

Sono stati segnalati anche casi di insuccesso della contraccezione con antibiotici quali ampicillina e tetracicline. Il meccanismo di questo effetto non è stato chiarito.

Trattamento

Le donne in trattamento a breve termine con uno qualsiasi dei gruppi di farmaci sopra citati o con singoli principi attivi (farmaci che inducono gli enzimi epatici) ma non la rifampicina, devono adottare temporaneamente un metodo contraccettivo di barriera in aggiunta al contraccettivo orale combinato, cioè durante la somministrazione contemporanea degli altri medicinali e per 7 giorni dopo la fine del trattamento.

Con medicinali induttori degli enzimi microsomiali (es. rifampicina) si deve adottare un metodo contraccettivo di barriera in aggiunta al contraccettivo orale combinato per il periodo della somministrazione concomitante del farmaco e per 28 giorni dopo la fine del loro trattamento.

In donne in trattamento cronico con principi attivi che inducono gli enzimi epatici, si raccomanda un altro metodo contraccettivo non ormonale affidabile.

Le donne in trattamento con antibiotici (tranne che con rifampicina e griseofulvina, che agisce anche come i medicinali induttori degli enzimi microsomiali) devono adottare un metodo contraccettivo supplementare a barriera per 7 giorni dopo la fine del trattamento.

Se la concomitante somministrazione del medicinale va oltre la fine delle compresse nel blister del COC, bisogna iniziare la successiva confezione di COC senza il consueto intervallo libero da compressa.

Interazione di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) con altri farmaci

I contraccettivi orali possono influenzare il metabolismo di alcuni principi attivi.

Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche e tessutali possono sia aumentare (esempio ciclosporina) che diminuire (esempio lamotrigina).

Analisi di laboratorio

L’impiego di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio tra cui i parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea, corticosurrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine (di trasporto), per esempio della globulina legante i corticosteroidi e delle frazioni lipidi/lipoproteine, i parametri del metabolismo dei carboidrati, e i parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni rientrano, in genere, nei limiti dei valori normali di laboratorio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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za

ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) non è indicato in gravidanza.

Nel caso di insorgenza di una gravidanza durante l’utilizzo di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) il medicinale deve essere immediatamente sospeso. Estesi studi epidemiologici non hanno evidenziato né un aumento del rischio di difetti congeniti in bambini nati da donne che hanno assunto contraccettivi orali combinati prima della gravidanza, né effetti teratogeni a seguito di involontaria assunzione di contraccettivi orali combinati durante la gravidanza.

Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) (vedere paragrafo 4.2. e 4.4).

Allattamento

L’allattamento può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati dato che essi possono ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno. Pertanto, in generale non si raccomanda l’uso dei contraccettivi orali combinati fino allo svezzamento completo del bambino. Durante l’utilizzo di contraccettivi orali combinati è possibile l’escrezione di piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o dei loro metaboliti nel latte materno, ma non vi è prova che ciò danneggi la salute del bambino.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull’utilizzo di macchinari. Non è stato osservato alcun effetto sulla capacità di guidare e di usare macchinari in utilizzatrici di contraccettivi orali combinati.

04.8 Effetti indesiderati

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Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100 – <1/10)

Non comune (≥1/1.000 – <1/100)

Raro (≥1/10.000 – <1/1.000)

Si rimanda al paragrafo 4.4 per quanto riguarda gravi esperienze avverse osservate in utilizzatrici di COC. Descrizione di alcune reazioni avverse

Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

Come con tutti i COC si possono verificare modifiche nelle caratteristiche del sanguinamento vaginale, soprattutto nei primi mesi di trattamento. Queste modifiche possono includere cambiamenti nella frequenza (assente, ridotta, più frequente o continua), nella intensità (ridotta o aumentata) o nella durata del sanguinamento.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro
Infezioni e infestazioni Candidiasi vaginale
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ritenzione dei liquidi
Disturbi psichiatrici Umore depresso Alterazioni dell’umore Riduzione della libido Aumento della libido
Patologie del sistema nervoso Mal di testa Capogiri Nervosismo Emicrania
Patologie dell’occhio Intolleranza alle lenti a contatto
Patologie dell’orecchio e del labirinto Otosclerosi
Patologie vascolari Ipertensione Tromboembolismo venoso o arterioso
Patologie gastrointestinali Nausea
Dolori addominali
Vomito Diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Rash Orticaria Eritema nodoso Eritema multiforme Prurito
Alopecia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Sanguinamento irregolare Amenorrea Dolore al seno Tensione mammaria Metrorragia Aumento del seno Secrezioni vaginali Secrezioni mammarie
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Aumento di peso Perdita di peso

Nelle donne utilizzatrici di COC sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati gravi, vedere paragrafo 4.4.

Ipertensione;

Tumori ormono-dipendenti (es. tumori epatici, cancro mammario);

Presenza o aggravamento di condizioni per le quali la causalità con l’uso dei contraccettivi orali non è dimostrata: morbo di Crohn, colite ulcerosa, epilessia, emicrania, endometriosi, mioma uterino, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gestationis, corea di Sydenham, sindrome uremica emolitica, ittero colestatico;

Cloasma.

Disturbi epatici acuti o cronici possono richiedere l’interruzione del trattamento con COC fino a quando i valori di funzionalità epatica non si siano normalizzati.

In donne affette da angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

La frequenza di diagnosi di cancro della mammella fra le donne utilizzatrici di COC è leggermente maggiore.

Poiché il cancro della mammella è raro nelle donne con meno di 40 anni, il numero superiore è limitato in rapporto al rischio globale di cancro della mammella. Non è noto il rapporto di causalità con i COC. Per ulteriori informazioni vedere i paragrafi 4.3 e 4.4.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Non esiste a oggi esperienza di sovradosaggio con ZAKIRA. Sulla base dell’esperienza generale con i contraccettivi orali combinati, i sintomi che possono verificarsi in tal caso sono: nausea, vomito, e nelle giovani ragazze, lievi sanguinamenti vaginali. Non vi sono antidoti e il trattamento deve essere sintomatico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Gruppo farmacoterapeutico: Progestinici ed estrogeni, combinazioni fisse Codice ATC: G03AA09

L’effetto contraccettivo dei COC si basa sull’interazione di vari fattori, i più importanti dei quali sono l’inibizione dell’ovulazione e le modificazioni della secrezione cervicale. Nel più grande trial multicentrico (n =

23.258 cicli), l’indice di Pearl non corretto è stimato a 0,1 (intervallo di confidenza 95% 0,0-0,3). Inoltre il 4.5% delle donne ha riportato l’assenza di sanguinamento da sospensione mentre il 9,2% delle donne ha riferito comparsa di sanguinamento irregolare dopo 6 cicli di trattamento.

ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) è un contraccettivo orale combinato con etinilestradiolo e il progestinico desogestrel.

L’etinilestradiolo è un noto estrogeno sintetico.

Il desogestrel è un progestinico sintetico. Dopo ingestione per via orale esercita una forte attività di inibizione dell’ovulazione.

Popolazione pediatrica

Non sono disponibili dati clinici sull’efficacia e sulla sicurezza negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Desogestrel

Assorbimento

Dopo somministrazione orale di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi) il desogestrel viene assorbito rapidamente e convertito in 3-cheto-desogestrel. I livelli plasmatici massimi vengono raggiunti entro 1,5 ore dalla somministrazione. La biodisponibilità assoluta del 3-cheto-desogestrel è 62-81%.

Distribuzione

Il 3-cheto-desogestrel è legato per il 95,5-99% alle proteine plasmatiche, specialmente all’albumina e alla globulina legante gli ormoni sessuali.

L’aumento della globulina legante gli ormoni sessuali, indotto dall’etinilestradiolo, influenza sia la quantità dei legami che la distribuzione del 3-cheto-desogestrel nelle proteine plasmatiche. Di conseguenza, la concentrazione di 3-cheto-desogestrel aumenta lentamente durante il trattamento fino al raggiungimento dello stato stazionario (entro 3-13 giorni).

Biotrasformazione

La fase I metabolica del desogestrel include l’idrossilazione catalizzata dal citocromo P-450 e la successiva deidrogenazione in C3. Il metabolita attivo del 3-cheto-desogestrel viene ulteriormente ridotto e i prodotti di degradazione sono coniugati a solfati e glucuronidi. Studi sugli animali indicano che il circolo entero-epatico non ha alcuna rilevanza sull’attività progestinica del desogestrel.

Eliminazione

Il 3-cheto-desogestrel ha un’emivita media di eliminazione pari a 31 ore circa (24-38 ore); la clearance plasmatica varia tra 5,0 e 9,5 l/ora. Il desogestrel e i suoi metaboliti vengono eliminati tramite le urine e le feci, sia come steroidi liberi che coniugati. Il rapporto di eliminazione tra le urine e le feci è di 1,5:1.

Condizioni allo stato stazionario

Nelle condizioni di stato stazionario, il livello serico del 3-cheto-desogestrel aumenta di 2-3 volte. Etinilestradiolo

Assorbimento

L’etinilestradiolo è rapidamente assorbito e il picco plasmatico si verifica dopo 1,5 ore. A causa della coniugazione pre-sistemica e del metabolismo di primo passaggio, la biodisponibilità assoluta è del 60%. Ci si può attendere che l’area sotto la curva e la Cmax aumentino leggermente nel tempo.

Distribuzione

L’etinilestradiolo è legato per il 98,8% alle proteine plasmatiche, quasi esclusivamente all’albumina.

Biotrasformazione

L’etinilestradiolo è soggetto a coniugazione pre-sistemica a livello sia della mucosa dell’intestino tenue sia del fegato. L’idrolisi dei coniugati diretti dell’etinilestradiolo produce con l’aiuto della flora intestinale etinilestradiolo, che può essere riassorbito, creando una circolazione entero-epatica. La via metabolica principale dell’etinilestradiolo è l’idrossilazione mediata dal citocromo P-450, i cui metaboliti principali sono il 2-OH-EE e il 2-metossi-EE. Il 2-OH-EE viene ulteriormente metabolizzato in altri metaboliti chimicamente attivi.

Eliminazione

L’etinilestradiolo scompare dal plasma con un’emivita di circa 29 ore (26-33 ore); la clearance plasmatica varia tra 10 e 30 l/ora. I coniugati dell’etinilestradiolo e i suoi metaboliti sono escreti nelle urine e nelle feci (in rapporto 1:1).

Condizioni allo stato stazionario

Le condizioni di stato stazionario si raggiungono dopo 3-4 giorni, quando il livello sierico di etinilestradiolo è di circa 30-40% superiore a quello osservato dopo somministrazione di una singola dose.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli studi tossicologici non hanno rivelato altri effetti se non quelli che possono essere spiegati sulla base del profilo ormonale di ZAKIRA 150 microgrammi/20 microgrammi (150 microgrammi/30 microgrammi).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio anidro Amido di patata Povidone (E1201) Acido stearico (E570) α-Tocoferolo

Silice colloidale (E551)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC/PVDC-Al chiaro trasparente con 21 compresse in ogni confezione calendario. Ogni blister è confezionato in una busta di alluminio tri-laminata provvista o meno di setaccio molecolare da 2 g.

Blister in confezioni contenenti lx21, 3×21, 6×21 o 13×21 compresse. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Vedere paragrafo 4.2.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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EG S.p.A., Via D. Scarlatti, 31 – 20124 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 040618011 – 150 microgrammi/20 microgrammi compresse, 21 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618023 – 150 microgrammi/20 microgrammi compresse, 21×3 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618035 – 150 microgrammi/20 microgrammi compresse, 21×6 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618047 – 150 microgrammi/20 microgrammi compresse, 21×13 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618098 – 150 microgrammi/30 microgrammi compresse, 21 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618100 – 150 microgrammi/30 microgrammi compresse, 21×3 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618112 – 150 microgrammi/30 microgrammi compresse, 21×6 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

AIC n. 040618124 – 150 microgrammi/30 microgrammi compresse, 21×13 compresse in blister PVC/PVDC/AL confezione calendario

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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9 Maggio 2012

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-