Relifex – Nabumetone: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Relifex

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Relifex: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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RELIFEX 1 g compresse rivestite con film RELIFEX 1 g granulato per sospensione orale RELIFEX 1 g/10 ml soluzione orale

RELIFEX 1 g compresse masticabili

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Una compressa rivestita con film contiene:

Principio attivo:

nabumetone o 4-(6′-metossi-2′-naftil)butan-2-one 1 g. Una bustina di granulato per sospensione orale contiene:

Principio attivo:

nabumetone o 4-(6′-metossi-2′-naftil)butan-2-one 1 g.

Un flaconcino monodose bevibile di soluzione orale contiene:

Principio attivo:

nabumetone o 4-(6′-metossi-2′-naftil)butan-2-one 1 g. Una compressa masticabile contiene:

Principio attivo:

nabumetone o 4-(6′-metossi-2′-naftil)butan-2-one 1 g. Per gli eccipienti, vedere 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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e rivestite con film divisibili. Granulato per sospensione orale.

1 g/10 ml soluzione orale. Compresse masticabili.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante, artropatia gottosa, reumatismo extraarticolare.

Affezioni periarticolari, come: borsiti, tendiniti, sinoviti e tenosinoviti, periartrite scapolomerale.

Processi infiammatori acuti inclusi quelli muscolo-scheletrici, lesioni da sport.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Adulti:

una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la sera.

In casi gravi e persistenti o in corso di esacerbazioni acute si possono aggiungere 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale, o 1 compressa o 1 bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la mattina.

Nel caso di affezioni acute, come le lesioni da sport, si consiglia una dose di attacco di una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale seguita dalla posologia standard.

Le bustine devono essere sempre sciolte prima dell’uso in mezzo bicchiere d’acqua. La sospensione cosi ottenuta va mescolata con un cucchiaino e va assunta subito dopo.

Le bustine ed il flaconcino monodose di soluzione orale sono particolarmente adatti all’impiego in tutti i pazienti che presentano difficoltà alla deglutizione.

La contemporanea assunzione di cibo non influenza l’assorbimento di RELIFEX.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Anziani:

Gli anziani presentano alti tassi di reazioni avverse (ADR) correlate ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare emorragia e perforazione gastrointestinale (GI) che possono essere potenzialmente fatali. Nell’anziano la dose totale giornaliera non deve superare 1 g (in alcuni casi 500 mg, 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale possono dare risultati soddisfacenti).

(vedere paragrafo 4.4).

Bambini:

Allo stato attuale non esistono dati relativi all’impiego nei pazienti con età inferiore ai 14 anni.

04.3 Controindicazioni

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I medicinali a base di nabumetone sono controindicati nei pazienti con una storia di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).

RELIFEX non deve essere somministrato ai pazienti che hanno manifestato asma, riniti, orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l’assunzione di acido acetilsalicilico o altri FANS. In tali pazienti sono state segnalate reazioni di tipo anafilattico gravi, raramente fatali, ai FANS.RELIFEX è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica., RELIFEX è controindicato nei pazienti con una storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale connessa a una precedente terapia con FANS.

RELIFEX è controindicato nei pazienti con una storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente o attiva (due o più episodi distinti di comprovata ulcerazione o sanguinamento).

RELIFEX è controindicatoin gravidanza e durante l’allattamento.

RELIFEX è controindicato nei pazienti con grave insufficienza cardiaca e nei pazienti con emorragia cerebrovascolare o di altra natura in atto.

RELIFEX è controindicato in caso di discrasie ematiche di rilievo e di diatesi emorragica in corso di trattamento con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l’azione.

Il medicinale inoltre non va somministrato in età pediatrica.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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RELIFEX deve essere usato con cautela e sotto controllo medico in quei pazienti con anamnesi positiva per disturbi gastrointestinali (emorragia gastrointestinale, ulcera peptica) a seguito di terapia con altri farmaci antiinfiammatori non steroidei.

L’uso di RELIFEX in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato,.Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari più avanti).

Anziani:

I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).

Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione:

Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono stati segnalati sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.

Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5).

Pazienti con storia di patologia gastrointestinale, in particolare gli anziani, devono essere allertati di riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale indicativo di ulcerazione (soprattutto sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, FANS, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’acido acetilsalicilico e il clopidrogel (vedere paragrafo 4.5).

Quando si verifica sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono nabumetone il trattamento deve essere sospeso.

I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedi paragrafo 4.8).

In un’ analisi dei dati degli studi clinici sul nabumetone pre e post-registrazione, le frequenze cumulative medie di perforazioni gastrintestinali, ulcere o sanguinamenti (PUBs) nei pazienti trattati da 3 a 6 mesi, 1 anno e 2 anni sono state, rispettivamente, dello 0,3%, 0,5% e 0,8%. Anche se queste cifre sembrano basse, il medico che prescrive deve essere consapevole

che queste reazioni avverse possono verificarsi anche in assenza di precedente malattia peptica.

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari:

Occorre cautela e un appropriato monitoraggio nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché, in associazione alla terapia con FANS, sono state segnalate ritenzione idrica ed edema.

I dati di studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (particolarmente ad alte dosi e in trattamenti a lungo termine) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto del miocardio o ictus). Non ci sono sufficienti dati per escludere un tale effetto anche per il nabumetone.

Pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, malattia cardiaca ischemica stabilizzata, malattia arteriosa periferica, e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con nabumetone solamente dopo attenta valutazione. Una simile considerazione deve essere fatta prima di iniziare un trattamento a più lungo termine in pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari (per esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e abitudine al fumo).

Reazioni cutanee:

Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, che includono dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state segnalate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedi paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a più alto rischio nelle prime fasi della terapia: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il trattamento con nabumetone deve essere interrotto alla prima comparsa di esantema della cute, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

Compromissione della fertilità femminile:

L’uso di nabumetone può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

La somministrazione di nabumetone dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilità.

Altro:

I FANS possono mascherare i segni o i sintomi di un’infezione (febbre, dolore e gonfiore).

Casi di visione offuscata o di ridotta attività visiva sono stati riportati con l’uso di FANS, incluso il nabumetone. I pazienti che presentano questi eventi devono essere sottoposti ad esame oftalmologico.

Fare attenzione quando si somministra nabumetone ai pazienti con:

Asma, orticaria o altre reazioni di tipo allergico pregresse indotte da acido acetilsalicilico o da altri FANS. Poiché in tali pazienti durante la somministrazione di altri FANS sono stati riportati attacchi di asma fatali, la prima somministrazione di nabumetone deve essere supervisionata da un medico.

LES e malattia del tessuto connettivo misto: nei pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e malattia del tessuto connettivo misto può esserci un maggior rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8).

Grave compromissione epatica. Come con altri FANS, sono state riportate anomalie dei test della funzionalità epatica, rari casi di ittero e insufficienza epatica (alcuni dei quali con esito fatale). Un paziente con segni/sintomi che suggeriscono disfunzione epatica o che ha mostrato risultati anomali del test della funzionalità epatica durante la terapia a base di nabumetone deve essere valutato in termini di evidenza dello

sviluppo di una reazione epatica più grave. Il nabumetone deve essere interrotto se si verifica una tale reazione.

Grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min): i test di laboratorio devono essere effettuati in condizioni basali ed entro alcune settimane dall’inizio della terapia. Ulteriori test devono essere effettuati ove necessario; se la compromissione peggiora, può essere richiesta l’interruzione della terapia. In caso di compromissione renale moderata (clearance della creatinina da 30 a 49 ml/min) si ha un aumento del 50% del 6- MNA plasmatico libero e può essere richiesta una riduzione della dose (vedere paragrafo 4.5).È necessaria cautela anche in pazienti in terapia diuretica ed in genere nei pazienti in età avanzata, particolarmente nel corso di terapie a lungo termine.

Durante trattamenti prolungati con RELIFEX, come con altri antiinfiammatori non steroidei, sono indicati, come misura precauzionale, controlli periodici della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale.

La soluzione orale e le compresse masticabili di RELIFEX contengono sorbitolo. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, non devono assumere le compresse masticabili ed i flaconcini monodose di soluzione orale.

Le bustine di granulato di RELIFEX contengono saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non è stato effettuato nessuno studio specifico sull’ interazione tra nabumetone e i medicinali riportati sotto. Si raccomanda perciò di fare attenzione in caso di terapia concomitante con i farmaci elencati sotto.

Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin e altri anticoagulanti (vedere paragrafo 4.4); la loro somministrazione in concomitanza con nabumetone deve essere intrapresa con cautela e i segnali di sovradosaggio devono essere monitorati attentamente.

Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

L’uso di più di un FANS non è raccomandato.

In generale, i FANS interagiscono con i seguenti medicinali aumentandone la concentrazione:

glicosidi cardiaci

metotressato

litio

Potrebbe svilupparsi iperkaliemia, in particolare con la somministrazione concomitante di diuretici risparmiatori di potassio.

Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II:

I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi come gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI) e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina (ARA). In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una

possibile insufficienza renale acuta. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono nabumetone in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il loro monitoraggio frequente.

La somministrazione di nabumetone deve essere intrapresa con cautela e i segnali di sovradosaggio devono essere attentamente monitorati in quei pazienti che ricevono una terapia concomitante a base di farmaci che si legano alle proteine come: sulfaniluree, sulfonamidi, derivati sulfamidici in genere, o idantoina.

Ciclosporina: i FANS aumentano il rischio di nefrotossicità con questo medicinale.

Mifepristone: il nabumetone non deve essere usato negli 8–12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone in quanto i FANS possono ridurre l’effetto di mifepristone.

Probenecid: riduzione del metabolismo di nabumetone e riduzione dell’eliminazione di nabumetone e metaboliti.

Antibiotici chinolonici: dati sugli animali indicano che i FANS aumentano il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono nabumetone e chinoloni possono avere un maggior rischio di sviluppare convulsioni.

Alcool, bisfosfonati, oxpentifillina (pentossifillina) e sulfinpirazone: possono potenziare gli effetti collaterali gastrointestinali e il rischio di emorragia o ulcera.

I seguenti farmaci comunemente disponibili non influiscono sul metabolismo e sulla biodisponibilità del nabumetone: paracetamolo, cimetidina, antacidi di idrossido di alluminio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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RELIFEX non deve essere somministrato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Gravidanza

Non ci sono studi clinici sull’uso di nabumetone durante la gravidanza nell’uomo.

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post- impianto e della mortalità embrio/fetale. Inoltre, un aumento dell’ incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio

Di conseguenza, nabumetone è controindicato durante la gravidanza.

Allattamento

Non c’è alcuno studio clinico sull’uso del nabumetone durante l’allattamento. Non è noto se il nabumetone sia escreto nel latte materno umano; tuttavia, il 6-MNA viene escreto nel latte dei ratti che allattano. Considerando le potenziali reazioni avverse gravi da nabumetone nei neonati allattati al seno, è necessario decidere se interrompere l’allattamento o interrompere il farmaco, tenendo conto dell’importanza del farmaco per la madre.

Fertilità

Vedere il paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso”, relativamente alla fertilità femminile.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Capogiri e confusione mentale sono stati segnalati dopo la somministrazione di nabumetone. Se si verificano questi sintomi, il paziente non deve guidare o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli eventi avversi sono elencati sotto secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenze. Le frequenze sono definite come: molto comuni (≥ 1/10), comuni (≥ 1/100 e < 1/10), non comuni (≥ 1/1000 e < 1/100), rari (≥ 1/10.000 e < 1/1000) e molto rari (< 1/10.000) includendo le segnalazioni isolate. Gli eventi molto comuni, comuni e non comuni sono generalmente determinati dai dati della sperimentazione clinica. L’incidenza nei gruppi del placebo e del farmaco comparatore non è stata considerata nella stima di queste frequenze. Gli eventi rari e molto rari sono generalmente determinati da dati spontanei.

Gli eventi avversi osservati più comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, talvolta fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4).

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto rari: Non noti:

Trombocitopenia

Anemia (incluse anemia aplastica e anemia emolitica)

Disturbi del sistema immunitario

Molto rari: Anafilassi, reazione anafilattoide

Disturbi psichiatrici

Non comuni: Non noti:

Confusione, nervosismo, insonnia Allucinazioni

Patologie del sistema nervoso

Non comuni: Non noti:

Sonnolenza, capogiri, mal di testa, parestesia

Meningite asettica (specialmente nei pazienti con disturbi autoimmuni presenti come lupus eritematoso sistemico, malattia del tessuto connettivo misto, con sintomi come torcicollo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento (vedere paragrafo 4.4.))

Patologie dell’occhio

Non comuni: Visione anomala, patologie dell’occhio

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Comuni: Tinnito, patologie dell’orecchio

Patologie vascolari

Comuni: Aumenti della pressione sanguigna

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comuni: Dispnea, patologie respiratorie, epistassi Molto rari: Polmonite interstiziale

Patologie gastrointestinali

Comuni: Diarrea, stipsi, dispepsia, gastrite, nausea, dolore addominale, flatulenza

Non comuni: Ulcera duodenale, sanguinamento gastrointestinale, ulcera gastrica, disturbo gastrointestinale, melena, vomito, stomatite, bocca secca

Sono stati segnalati anche ematemesi, stomatite ulcerosa ed esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4).

Patologie epatobiliari

Molto rari: Insufficienza epatica, ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni: Eruzione cutanea, prurito

Non comuni: Fotosensibilità, orticaria, sudorazione

Molto rari: Reazioni bollose che includono necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens Johnson, eritema multiforme, angioedema, pseudoporfiria, alopecia.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni: Miopatia

Patologie renali e urinarie

Non comuni: Disturbi del tratto urinario

Molto rari: Insufficienza renale, sindrome nefrosica Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto rari: Menorragia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comuni: Edema

Non comuni: Astenia, affaticamento

Esami diagnostici

Non comuni: Valori elevati dei test di funzionalità epatica

Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state segnalate in associazione al trattamento con FANS.

Dati di studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (in particolare a dosi elevate e nel trattamento a lungo termine) può essere associato ad un maggior rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio, ictus e decesso) (vedere paragrafo 4.4.).

Sono stati inoltre segnalati vertigini, broncospasmo, nefrite interstiziale e iperkaliamia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi e segni

Non ci sono informazioni sul sovradosaggio.

I sintomi comprendono nausea, vomito, dolore epigastrico, sanguinamento gastrointestinale, raramente diarrea, disorientamento, eccitazione, coma, sonnolenza, capogiri e occasionalmente convulsioni. In caso di intossicazione significativa sono possibili insufficienza renale acuta e danno epatico.

Trattamento

Non c’è un antidoto specifico e il metabolita attivo 6-MNA non è dializzabile.

Il sovradosaggio accidentale deve essere trattato con una lavanda gastrica seguita da carbone attivo e da una appropriata terapia di supporto.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: farmaci antinfiammatori/antireumatici non steroidei. Codice ATC: M01AX01

RELIFEX è un anti-infiammatorio non steroideo, con attività analgesica ed antipiretica. Il nabumetone, dal punto di vista chimico, è un composto neutro privo di radicali acidi, che viene metabolizzato a livello epatico dopo assorbimento intestinale. Negli studi farmacologici si è dimostrato che l’azione del nabumetone si estrinseca per mezzo del suo principale metabolita, sia nell’animale che nell’uomo: l’acido 6-metossi-2-naftilacetico, inibitore della sintetasi prostaglandinica; RELIFEX di per sè presenta invece una scarsa attività su tale sintetasi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Gli studi di farmacocinetica, eseguiti nell’animale e nell’uomo, hanno confermato che RELIFEX supera intatto lo stomaco, viene assorbito a livello intestinale e metabolizzato a livello epatico. Il suo principale metabolita, l’acido 6-metossi-2-naftilacetico, dopo somministrazione orale, raggiunge e mantiene per molte ore concentrazioni attive a livello ematico.

L’acido 6-metossi-2-naftilacetico viene poi escreto nelle urine come derivato glucuronato.

Il metabolita attivo, l’acido 6-metossi-2-naftilacetico, a causa di un elevato legame con le proteine, non è dializzabile.

Gli studi condotti con la tecnica dei radiotraccianti, hanno dimostrato che l’80% della radioattività viene escreta nelle urine e il 10% nelle feci, a conferma del buon assorbimento.

Sia l’acido 6-metossi-2-naftilacetico che il suo glucuronide hanno una emivita di circa 1 giorno.

Non è stato evidenziato accumulo, anche dopo somministrazioni ripetute e la biodisponibilità non è influenzata dal cibo.

Nei pazienti anziani, le concentrazioni plasmatiche, alle condizioni di equilibrio, sono generalmente più elevate di quelle osservate in soggetti giovani. Tuttavia l’incidenza di effetti collaterali è del tutto sovrapponibile.Tale dato viene confermato dal fatto che l’aumento della dose di nabumetone da 1 g a 2 g al giorno non comporta un aumento clinicamente rilevante dell’incidenza degli effetti collaterali.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli studi tossicologici, condotti su diverse specie animali (topo, ratto, cane e scimmia), hanno evidenziato la buona tollerabilità di RELIFEX dopo somministrazione orale sia acuta che cronica. La DL50 os nel topo è risultata superiore a 5 g/kg e nel ratto compresa fra 2 e 5 g/kg.

Gli studi sulla riproduzione, condotti nel ratto e nel coniglio, hanno dimostrato che il nabumetone è sprovvisto di effetti teratogeni e non influenza lo sviluppo fetale; solo nel

coniglio ed ai dosaggi più alti (300 mg/kg/die) il farmaco ha influito negativamente sul processo di impianto, determinando delle perdite embrionali precoci di non trascurabile entità.

Negli studi di mutagenesi e di carcinogenesi, il nabumetone non ha evidenziato né potere mutageno né carcinogeno.

Gli studi specifici effettuati sul ratto sono stati indicativi di una buona tollerabilità gastrica ed in seguito gli studi di farmacologia clinica hanno confermato una bassa incidenza di microemorragie e di effetti lesivi a livello gastroenterico quando RELIFEX è impiegato a dosi terapeutiche.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Una compressa rivestita con film contiene:

sodio carbossimetilamido; sodio laurilsolfato; magnesio stearato; cellulosa microcristallina; ipromellosa 2910; titanio diossido (E 171); macrogol 400; macrogol 6000.

Una bustina di granulato per sospensione orale contiene

ipromellosa; silice colloidale; sodio laurilsolfato; aroma menta; saccarosio. Un flaconcino monodose di soluzione orale contiene

metilcellulosa; gomma xantano; sorbitolo; sodio benzoato; aroma vaniglia; aroma menta; ammonio glicirrizinato; glicerolo; acido cloridrico; acqua depurata.

Una compressa masticabile contiene:

sorbitolo; mannitolo; sodio laurilsolfato; povidone K29/32; sodio amido glicolato; acido citrico anidro; sodio bicarbonato; aroma fragola; aroma tutti frutti; saccarina sodica; magnesio stearato.

06.2 Incompatibilità

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Nessuna.

06.3 Periodo di validità

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Compresse rivestite con film, bustine, flaconcini: 3 anni. Compresse masticabili: 2 anni.

Si deve attentamente controllare la data di scadenza, prima di utilizzare il prodotto.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Compresse rivestite con film, bustine e flaconcini: nessuna, in condizioni normali di conservazione.

Compresse masticabili: conservare al riparo dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio di 30 compresse rivestite divisibili da 1 g, in blister opaco;

Astuccio di 30 bustine da 1 g in accoppiato carta/alluminio/politene;

Astuccio di 20 flaconcini monodose di soluzione orale da 1 g/10 ml in vetro ambrato chiuso con capsula;

Tubo in polipropilene opaco, contenente 30 compresse masticabili da 1 g;

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna particolare istruzione

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Meda Pharma S.p.A., Viale Brenta 18, 20139 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Astuccio di 30 compresse rivestite con film divisibili da 1 g AIC: 033500012

Astuccio di 30 bustine da 1 g AIC: 033500024

Astuccio di 20 flac. monodose bevibili da 1 g/10 ml AIC: 033500036

Tubo da 30 compresse masticabili da 1 g AIC: 033500048

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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28.01.2000/29.03.2005

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-