Intesticort 3 mg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Intesticort 3 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Intesticort 3 mg: ultimo aggiornamento pagina: 25/06/2018 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Intesticort

01.0 Denominazione del medicinale

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Intesticort 3 mg capsule gastroresistenti

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni capsula contiene 3 mg di budesonide

Eccipienti con effetti noti: ogni capsula contiene 240 mg di saccarosio e 12 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule rigide gastroresistenti, (capsule gastroresistenti) Capsula rigida rosa contenente granuli bianchi gastroresistenti

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Malattia di Crohn

Induzione della remissione in pazienti affetti da malattia di Crohn di grado lieve o moderato a carico dell’ileo e/o del colon ascendente

Nota:

Il trattamento con Intesticort 3 mg non risulta utile per il trattamento di pazienti affetti da malattia di Crohn a carico del tratto gastrointestinale superiore. È improbabile che i sintomi extraintestinali che coinvolgono per esempio la cute, gli occhi o le articolazioni rispondano a Intesticort 3 mg a causa della sua azione di tipo locale.

Colite collagena

Induzione della remissione in pazienti affetti da colite collagena in fase attiva

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia:

Malattia di Crohn

Adulti di età > 18 anni:

La dose quotidiana raccomandata è di tre capsule una volta al giorno al mattino, oppure una capsula (contenente 3 mg di budesonide) tre volte al giorno (mattina,

mezzogiorno e sera; il che corrisponde a una dose totale quotidiana di 9 mg di budesonide) se è più comodo per il paziente.

Colite collagena

Adulti di età > 18 anni:

La dose raccomandata è di tre capsule una volta al giorno al mattino (corrispondente ad una dose giornaliera di 9 mg di budesonide).

Tutte le indicazioni

Bambini

Intesticort 3 mg non va somministrato ai bambini, a causa dell’insufficiente esperienza in questo gruppo d’età.

Modo di somministrazione

Le capsule contenenti i granuli gastroresistenti vanno assunte circa mezz’ora prima dei pasti e vanno ingerite intere con un’abbondante quantità di liquido (es. un bicchiere d’acqua).

Durata della somministrazione

Malattia di Crohn, colite collagena

La durata del trattamento in caso di malattia di Crohn attiva e nella colite collagena deve essere limitata a 8 settimane.

Conclusione del trattamento:

Il trattamento con Intesticort 3 mg non deve essere sospeso bruscamente, bensi ridotto gradualmente (con dosi decrescenti). Nel corso della prima settimana il dosaggio va ridotto a due capsule al giorno, una la mattina e una la sera. Nella seconda settimana va assunta una sola capsula al mattino. Successivamente, il trattamento può essere interrotto.

04.3 Controindicazioni

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Intesticort 3 mg non va usato in pazienti con:

– ipersensibilità alla budesonide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

cirrosi epatica con segni di ipertensione portale, come ad esempio, l’ultimo stadio della cirrosi biliare primaria.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il trattamento con Intesticort 3 mg determina livelli di steroidi sistemici inferiori rispetto alla terapia convenzionale con steroidi somministrati per via orale. Il passaggio da altre terapie con steroidi può causare sintomi correlati al cambiamento dei livelli di steroidi sistemici. Con il passaggio per i pazienti da una terapia con

steroidi ad azione sistemica a una budesonide ad azione locale, bisogna considerare che Intesticort 3 mg non è indicato nel trattamento della malattia di Crohn esofagea. È richiesta cautela nei pazienti affetti da tubercolosi, ipertensione arteriosa, diabete mellito, osteoporosi, ulcera peptica, glaucoma, cataratta, storia familiare di diabete o di glaucoma.

Possono manifestarsi effetti sistemici dei corticosteroidi, in particolare in caso di prescrizione a dosi elevate e per periodi prolungati. Tali effetti possono comprendere sindrome di Cushing, soppressione surrenalica, ritardo della crescita, ridotta densità minerale ossea, cataratta, glaucoma e, molto raramente, un ampio spettro di effetti psichiatrici/comportamentali (vedere paragrafo 4.8).

Infezioni:

La soppressione della risposta infiammatoria e della funzione immunitaria aumenta la suscettibilità alle infezioni e la loro gravità. Il rischio del peggioramento di infezioni batteriche, micotiche, amebiche e virali durante il trattamento con glucocorticoidi deve essere accuratamente considerato. Le manifestazioni cliniche sono spesso atipiche e gravi infezioni quali setticemia e tubercolosi possono restare nascoste e, quindi, raggiungere uno stadio avanzato prima di essere riconosciute.

Varicella: la varicella risulta particolarmente preoccupante perché questa malattia, che normalmente si annovera tra quelle minori, può rivelarsi fatale per i pazienti immunosoppressi. I pazienti senza una storia definita di varicella vanno avvertiti di evitare lo stretto contatto personale con la varicella e l’herpes zoster. In caso di esposizione devono consultare urgentemente il medico. Se il paziente è un bambino, i genitori devono essere avvertiti di questa precauzione. In caso di pazienti non immuni esposti cui vengono somministrati corticosteroidi sistemici o che li hanno assunti nei tre mesi precedenti, è necessaria un’immunizzazione passiva con immunoglobulina per varicella zoster (VZIG) entro 10 giorni dall’esposizione al virus. Se viene confermata una diagnosi di varicella, la malattia richiede la cura di specialisti e un trattamento urgente. La somministrazione di corticosteroidi non va interrotta e sarà eventualmente necessario un incremento della dose.

Morbillo: i pazienti con immunità compromessa che sono venuti in contatto con il morbillo, devono ricevere normali immunoglobuline il più presto possibile dopo l’esposizione.

Vaccini vivi: i vaccini vivi non vanno somministrati a pazienti con risposta immunologica compromessa. La risposta anticorpale ad altri vaccini può risultare ridotta.

Nei pazienti con severi disordini funzionali epatici, l’eliminazione dei glucocorticoidi, incluso Intesticort, sarà ridotta e la loro biodisponibilità sistemica sarà dunque aumentata.

I corticosteroidi possono causare la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e ridurre la risposta allo stress. Nel caso in cui i pazienti siano soggetti ad interventi chirurgici o ad altri tipi di stress, si raccomanda un trattamento supplementare con glucocorticosteroidi sistemici.

Va evitato il trattamento concomitante con ketoconazolo o altri inibitori di CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).

Le capsule Intesticort 3 mg contengono lattosio e saccarosio. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio o al fruttosio, malassorbimento di glucosio/galattosio, insufficienza di saccarosio-isomaltasi, deficienza di Lapp lattasi o di lattasi congenita non dovrebbero assumere questo medicinale.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione Interazioni farmacodinamiche

Glicosidi cardiaci

L’azione dei glicosidi può essere potenziata dalla carenza di potassio.

Diuretici saluretici:

Può aumentare l’escrezione di potassio.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Citocromo P450:

– Inibitori di CYP3A4

La somministrazione contemporanea per via orale di 200 mg di ketoconazolo una volta al giorno ha fatto registrare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di budesonide (dose singola da 3 mg) all’incirca di sei volte. Un aumento delle concentrazioni di circa tre volte è stato rilevato in caso di somministrazione di ketoconazolo 12 ore dopo budesonide. Non disponendo di dati sufficienti per fornire raccomandazioni sulla dose, questa combinazione andrebbe evitata.

E’ probabile che anche altri potenti inibitori di CYP3A4 come il ritonavir, l’itraconazolo e la claritromicina determinino un marcato aumento delle concentrazioni plasmatiche di budesonide. Va inoltre evitata la contemporanea assunzione di succo di pompelmo.

Induttori di CYP3A4:

I composti o i medicinali, quali carbamazepina e rifampicina, che inducono CYP3A4, possono ridurre l’esposizione sistemica ma anche quella locale di budesonide nella mucosa dell’intestino. È possibile che sia necessario un aggiustamento della dose di budesonide.

Substrati di CYP3A4:

I composti o i medicinali che vengono metabolizzati da CYP3A4 possono avverarsi in competizione con budesonide. Ciò può causare un incremento della concentrazione di budesonide nel plasma se la sostanza in competizione ha una maggiore affinità con CYP3A4, oppure – se budesonide si lega più strettamente a CYP3A4 – la sostanza in competizione può aumentare nel plasma ed è possibile che sia necessario un aggiustamento/una riduzione della dose di questo medicinale.

Elevate concentrazioni plasmatiche ed accresciuti effetti dei corticosteroidi sono stati rilevati in pazienti di sesso femminile che assumevano anche estrogeni o contraccettivi orali, ma ciò non è stato osservato con contraccettivi orali di combinazione a dosi ridotte.

In combinazione con budesonide, la cimetidina in dosi raccomandate ha un lieve

ma insignificante effetto sulla farmacocinetica di budesonide. L’omeprazolo non ha alcun effetto sulla farmacocinetica di budesonide.

Composti leganti gli steroidi:

Teoricamente non è possibile escludere potenziali interazioni con resine sintetiche leganti gli steroidi quali la colestiramina e gli antiacidi. Se somministrati contemporaneamente a Intesticort 3 mg, tali interazioni possono causare una riduzione dell’effetto della budesonide. Per tale ragione questi composti non vanno assunti contemporaneamente, bensi a distanza di almeno due ore.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Va evitata la somministrazione nel corso della gravidanza, a meno che non vi siano ragioni che esigono la terapia con Intesticort 3 mg. Test su animali in stato di gravidanza hanno dimostrato che budesonide, al pari di altri glucocorticosteroidi, è causa di alterazioni dello sviluppo fetale. Non è stata stabilita la rilevanza di tale dato per gli esseri umani.

Allattamento

Poiché non è noto se budesonide passi nel latte materno, il neonato non va allattato al seno nel corso del trattamento con Intesticort 3 mg.

Fertilità

Non sono disponibili dati riguardanti l’effetto di budesonide sulla fertilità negli esseri umani. La fertilità non è risultata alterata dopo la terapia con budesonide in studi su animali (vedere il paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non è noto alcun effetto.

04.8 Effetti indesiderati

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I seguenti effetti indesiderati di Intesticort 3 mg e le relative frequenze sono stati riportati spontaneamente:

Molto rari (<1/10.000), comprese segnalazioni isolate:

Disturbi del metabolismo e della nutrizione: edema alle gambe, sindrome di Cushing

Patologie del sistema nervoso: pseudotumor cerebri (incluso il papilledema) negli adolescenti

Patologie gastrointestinali: stipsi

Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo: dolore muscolare diffuso e debolezza muscolare, osteoporosi

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

stanchezza, malessere

Alcuni di questi effetti indesiderati sono stati rilevati dopo l’uso prolungato.

Occasionalmente si possono presentare effetti collaterali tipici per i glucocorticosteroidi sistemici. Questi effetti collaterali dipendono dal dosaggio, dalla durata del trattamento, da trattamenti concomitanti o precedenti con altri glucocorticosteroidi e dalla sensibilità individuale.

Studi clinici hanno dimostrato che la frequenza di effetti collaterali associati ai glucocorticosteroidi è più bassa con Intesticort 3 mg (all’incirca la metà) rispetto al trattamento orale con dosaggi equivalenti di prednisolone.

Disturbi del sistema immunitario:

Interferenza con la risposta immunitaria (es. aumento del rischio di infezioni). Un’esacerbazione o la ricomparsa di manifestazioni extraintestinali (che colpiscono in particolare cute ed articolazioni) può manifestarsi nei pazienti in occasione del passaggio dai glucocorticosteroidi ad azione sistemica a budesonide ad azione locale.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

Sindrome di Cushing: facies lunare, obesità del tronco, ridotta tolleranza al glucosio, diabete mellito, ritenzione di sodio con formazione di edema, aumento dell’escrezione di potassio, inattività o atrofia della corteccia surrenale, ritardo della crescita nei bambini, disturbi della secrezione di ormoni sessuali (es. amenorrea, irsutismo, impotenza).

Disturbi psichiatrici:

Depressione, irritabilità, euforia

Inoltre, molto raramente può manifestarsi un ampio spettro di effetti psichiatrici/comportamentali.

Patologie dell’occhio:

Glaucoma, cataratta

Patologie vascolari:

Ipertensione arteriosa, aumento del rischio di trombosi, vasculite (sindrome da sospensione dopo una terapia a lungo termine).

Patologie gastrointestinali:

Disturbi di stomaco, ulcera gastroduodenale, pancreatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Esantema allergico, striae rubrae, petecchie, ecchimosi, acne da steroidi, ritardo nella guarigione di ferite, dermatite da contatto

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

Necrosi ossea asettica (femore e testa dell’omero)

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili

04.9 Sovradosaggio

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Attualmente non sono noti casi di sovradosaggio con budesonide. Considerate le proprietà della budesonide contenuta in Intesticort 3 mg è estremamente improbabile un sovradosaggio connesso ad effetti tossici.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: glucocorticosteroide Codice ATC: A07EA06

L’esatto meccanismo d’azione della budesonide nel trattamento della malattia di Crohn non è stato interamente compreso. I dati forniti da studi farmacologici e da studi clinici controllati indicano decisamente che il meccanismo d’azione di Intesticort 3 mg capsule è basato fondamentalmente su un’azione locale nell’intestino. La budesonide è un glucocorticosteroide ad elevato effetto antinfiammatorio locale. A dosi clinicamente equivalenti ai glucocorticosteroidi ad azione sistemica, la budesonide causa una soppressione dell’asse ipotalamo- ipofisario-surrene significativamente inferiore e presenta un impatto minore sui marcatori dell’infiammazione.

Intesticort 3 mg capsule presenta un’influenza dose-dipendente sui livelli plasmatici di cortisolo, che con la dose consigliata di 3 x 3 mg di budesonide/die risulta significativamente inferiore rispetto ad una dose con equivalente efficacia clinica di glucocorticosteroidi sistemici.

Efficacia e sicurezza clinica

Studi clinici in pazienti con malattia di Crohn

In uno studio randomizzato, in doppio cieco, doppio placebo, condotto in pazienti con

malattia di Crohn da lieve-moderata (200 < CDAI < 400) che colpisce l’ileo terminale e/o il colon ascendente, è stata confrontata l’efficacia di 9 mg di budesonide in una singola dose giornaliera (9 mg OD) rispetto al trattamento con 3 mg di budesonide tre volte al giorno (3 mg TID).

L’obiettivo primario di efficacia era la proporzione di pazienti in remissione (CDAI <

150) all’ottava settimana.

In totale 471 pazienti sono stati inclusi nello studio (full analysis set, FAS), di cui 439 sono stati inseriti nell’analisi per protocollo (PP). Non c’erano differenze rilevanti nelle caratteristiche basali dei due gruppi di trattamento. All’analisi confermatoria (PP), il 71,3% dei pazienti nel gruppo 9 mg OD ed il 75,1% dei pazienti nel gruppo 3 mg TID erano in remissione (p: 0,01975), dimostrando la non inferiorità del dosaggio di budesonide 9 mg OD rispetto a 3 mg TID.

Non è stato riportato nessun effetto avverso serio correlato al farmaco.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento:

Intesticort 3 mg capsule, contenenti granuli resistenti ai succhi gastrici, hanno grazie al loro speciale rivestimento, un periodo di latenza di 2-3 ore. In volontari sani, come pure in pazienti affetti da malattia di Crohn sono state rilevate massime concentrazioni plasmatiche medie di budesonide pari a 1-2 ng/ml dopo circa 5 ore dall’assunzione di una dose orale di Intesticort 3 mg capsule, somministrato in una dose singola di 3 mg prima dei pasti. Il rilascio massimo avviene quindi nell’ileo terminale e nel cieco, la sede principale di infiammazione in caso di malattia di Crohn.

Nei pazienti con ileostomia il rilascio di budesonide da Intesticort 3 mg è comparabile a quello nei soggetti sani o nei pazienti affetti da malattia di Crohn. È stato dimostrato che circa il 30-40% di budesonide rilasciato si trova ancora nella sacca di ileostomia. Ciò indica che una quantità sostanziale di budesonide rilasciata da Intesticort 3 mg è destinata ad essere trasferita normalmente nel colon.

La contemporanea assunzione di cibo può ritardare di 2-3 ore il rilascio dei granuli dallo stomaco, prolungando il periodo di latenza a 4-6 ore, senza alterazione dei tassi di assorbimento.

Distribuzione:

Budesonide presenta un elevato volume di distribuzione (circa 3 l/kg). Il legame alle proteine plasmatiche è pari in media all’85-90%.

Biotrasformazione:

La budesonide subisce un’ampia biotrasformazione nel fegato (approssimativamente 90%) in metaboliti dotati di bassa attività glucocorticosteroidea. L’attività glucocorticosteroidea dei metaboliti maggiori, 6-idrossibudesonide e 16- idrossiprednisolone, è pari a meno dell’1% di quella della budesonide.

Eliminazione:

L’emivita di eliminazione media è di circa 3-4 ore. La disponibilità sistemica nei volontari sani come pure nei pazienti a digiuno affetti da malattia di Crohn è pari a circa 9-13%. La clearance è di circa 10-15 l/min per la budesonide, determinata con metodi basati sull’HPLC.

Popolazioni specifiche di pazienti

Malattie epatiche:

Popolazioni specifiche di pazienti (malattie epatiche):

Una rilevante quota di budesonide viene metabolizzata nel fegato In funzione del tipo e della gravità delle malattie epatiche ed in conseguenza del fatto che budesonide viene metabolizzato dal CYP3A4, è possibile che si registri una diminuzione della metabolizzazione di budesonide. Per tale ragione, l’esposizione sistemica a budesonide può risultare aumentata nei pazienti con funzione epatica compromessa, come è stato dimostrato nei pazienti affetti da epatite autoimmune (AIH). Con il miglioramento della funzionalità epatica, la metabolizzazione di budesonide si normalizza.

La biodisponibilità di budesonide è stata vista essere significativamente più alta nei pazienti all’ultimo stadio di cirrosi biliare primaria ( PBC stadio IV), rispetto ai pazienti ai primi stadi della malattia (PBC stadi I/II). In media le aree sotto le curve della concentrazione plasmatica in funzione del tempo, a seguito di somministrazioni quotidiane ripetute di budesonide 3 x 3 mg, sono tre volte più grandi nei pazienti all’ultimo stadio di cirrosi biliare primaria (PBC), rispetto ai pazienti ai primi stadi della malattia PBC.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati preclinici in studi tossicologici acuti, subcronici e cronici condotti con budesonide hanno fatto registrare atrofia del timo e della corteccia surrenale ed una riduzione in particolare dei linfociti. Questi effetti sono risultati meno marcati o di portata pari a quelli osservati con altri glucocorticosteroidi. Come con altri glucocorticosteroidi ed in funzione della dose, della durata e delle malattie, questi effetti steroidei possono avere rilevanza anche per l’uomo.

La budesonide non ha presentato effetti mutageni in una serie di test in vitro e in vivo.

Un numero leggermente accresciuto di focolai epatici basofili è stato osservato in studi cronici condotti con budesonide sul ratto ed in studi di cancerogenicità è stata osservata una maggiore incidenza di neoplasie epatocellulari primitive, di astrocitomi (nei ratti di sesso maschile) e di tumori mammari (nei ratti di sesso femminile).

Questi tumori sono dovuti probabilmente all’azione sul recettore specifico degli steroidi, all’aumentato carico metabolico del fegato e a effetti anabolici, effetti conosciuti anche per altri glucocorticosteroidi e rilevati in studi condotti sul ratto, che perciò rappresentano un effetto di classe. Nessun effetto simile è stato osservato nell’uomo in relazione alla budesonide, né in studi clinici, né in relazioni spontanee.

In generale, i dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno.

Negli animali in stato di gravidanza la budesonide, al pari di altri glucocorticosteroidi, ha dimostrato di causare alterazioni dello sviluppo fetale, ma non è stata stabilita la rilevanza di questi dati per gli esseri umani (vedere anche il paragrafo 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Contenuto delle capsule:

Ammonio metacrilato copolimero (tipo A) (Eudragit RL) Ammonio metacrilato copolimero (tipo B) (Eudragit RS) Lattosio monoidrato

Amido di mais

Acido metacrilico, metilmetacrilato copolimero (1:1) (Eudragit L 100), Acido metacrilico, metilmetacrilato copolimero (1:2) (Eudragit S 100), Povidone K25,

Acqua purificata*, Saccarosio,

talco, Trietilcitrato

*eccipiente intermedio

Rivestimento della capsula:

Ferro ossido nero (E 172) Eritrosina (E 127) Gelatina

Acqua purificata

Ferro ossido rosso (E 172) Sodio laurilsolfato Biossido di titanio (E 171)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister di AL/PVC/PVDC.

Confezioni da 10, 50, 90, 100, 120 capsule. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Dr. Falk Pharma GmbH Leinenweberstr. 5

79108 Freiburg Germania

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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“3MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO” 10 CAPSULE IN BLISTER AL/PVC/PVDC 036507034

“3MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO” 100 CAPSULE IN BLISTER AL/PVC/PVDC 036507022

“3MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO” 120 CAPSULE IN BLISTER AL/PVC/PVDC 036507059

“3MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO” 50 CAPSULE IN BLISTER AL/PVC/PVDC 036507046

“3MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO” 90 CAPSULE IN BLISTER AL/PVC/PVDC 036507010

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione : 4 gennaio 1999; Data del rinnovo più recente: 4 gennaio 2009

10.0 Data di revisione del testo

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11/06/2016