Baclofene Sun Intrat 10 mg 20 Ml: Scheda Tecnica

Baclofene Sun Intrat 10 mg 20 Ml

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Baclofene Sun Intrat 10 mg 20 Ml: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione

1 ml di soluzione per infusione contiene 0.5 mg di baclofene.

1 fiala con 20 ml di soluzione per infusione contiene10 mg di baclofene. 1 fiala con 20 ml di soluzione per infusione contiene70.8 mg di sodio.

Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione

1 ml di soluzione per infusione contiene 2.0 mg di baclofene.

1 fiala con 5 ml di soluzione per infusione contiene 10 mg di baclofene. 1 fiala con 5 ml di soluzione per infusione contiene 17.7 mg di sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione

Soluzione per infusione

Soluzione per infusione trasparente, incolore con pH 5.0-7.0 e osmolarità 260-320 mOsm/L.

Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione

Soluzione per infusione

Soluzione per infusione trasparente, incolore con pH 5.0-7.0 e osmolarità 260-320 mOsm/L.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Adulti

Baclofene SUN 10 mg/20 ml e Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione:

Per il trattamento della spasticità cronica grave, associata a sclerosi multipla, con danni al midollo spinale o di origine cerebrale, che non possono essere curati con successo con un trattamento standard.

Popolazione pediatrica( da 4 a < 18 anni di età)

Baclofene SUN è indicatoin pazienti da4a<18 anni di età con grave spasticità cronica di origine cerebrale o di origine spinale (associata atrauma, sclerosi multipla o altre malattie del midollo spinale) che non rispondono ai farmaci antispastici somministrati per via orale (compreso baclofene orale) e/o che hanno avuto effetti indesiderati inaccettabili a dosi orali efficaci.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Metodo di somministrazione

L’efficacia di Baclofene SUN è stata dimostrata in studi clinici utilizzando il sistema per infusione SyncroMed. Questo dispositivo è un sistema impiantabile dotato di un serbatoio ricaricabile impiantato a livello sottocutaneo, solitamente nella parete addominale. Il dispositivo è connesso ad un catetere intratecale

che raggiunge per via sottocutanea lo spazio subaracnoideo. Al momento non esiste esperienza confermata con altri sistemi a pompa impiantabili.

La somministrazione intratecale di baclofene mediante un sistema impiantabile deve essere effettuata solo da medici in possesso delle opportune conoscenze e con esperienza. Le informazioni specifiche per l’impianto, la programmazione e/o ricarica della pompa impiantabile vengono fornite dai costruttori della pompa e devono essere attentamente seguite.

DosaggioBaclofene SUN è destinato alla somministrazione in bolo singolo con dosi di prova (via catetere spinale o lombare) e, per uso cronico, in pompe impiantabili adattealla somministrazione continua di baclofene intratecale nello spazio intratecale (pompe certificateUE). Per stabilire il regime posologico ottimale ogni paziente vienesottoposto ad una fase iniziale di screening con bolo intratecale, seguita da una titolazione della dose individuale molto attenta prima della terapia di mantenimento.

La verifica delle fasi di impianto e titolazione della dose del trattamento intratecale devono essere effettuate in ospedale sotto stretto controllo medico, da parte di medici qualificati, in centri con esperienza specifica, al fine di garantire il continuo monitoraggio dei pazienti. A causa della possibile comparsa di eventi pericolosi per la vita o di gravi reazioni avverse, è necessario disporre di una immediata assistenza medica in unità di terapia intensiva.

Per stabilire il regime posologico ottimale di Baclofene SUN, ogni paziente riceve un’iniezione intratecaledi BaclofeneSUN0,05mg/1ml in bolo, durante una fase di selezione iniziale, prima di iniziare il trattamento a lungo termine, sia attraverso un catetere intratecale o per iniezione lombare a cui fa seguito una titolazione della dose individuale molto accurata.

Questa procedura è necessaria per la grande variabilità individuale nei diversi pazienti delle dosi terapeutiche ottimali. La somministrazione a lungo termine avviene mediante una pompa impiantabile per il rilascio continuo della soluzione di baclofene nel fluido cerebrospinale, utilizzando Baclofene SUN 10 mg/20 ml o Baclofene SUN 10 mg/5 ml.

Prima della somministrazione di Baclofene SUN, sottoporre ad esame mielografico lo spazio subaracnoideo dei pazienti con spasticità post-traumatica.In presenza di segni radiologici di aracnoidite, non istituire il trattamento con Baclofene SUN.

Prima della somministrazione di Baclofene SUN, verificare la trasparenza e la mancanza di colore della soluzione. Usare soltanto soluzioni praticamente prive di particelle. Se la soluzione è torbida o scolorita, non deve essere utilizzata e deve essere eliminata.

La soluzione contenuta nella fiala è stabile, isotonica, apirogena e priva di antiossidanti; il valore del pH è compreso tra 5.5 e 7.0.

Ogni fiala è prevista per un usosingolo.

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione:

Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione:

Fase di impianto/fase di titolazione del dosaggio (in ospedale)

Dopo che l’azione di baclofene è stata confermata nella fase di prova, iniziare l’infusione intratecale utilizzando una delle pompe impiantabili per infusione sopra riportate. L’effetto antispastico di baclofene inizia 6-8 ore dopo l’inizio dell’infusione continua e raggiunge il massimo entro 24-48 ore.

Il dosaggio giornaliero totale iniziale di Baclofene SUN viene calcolato nel modo seguente:

Se l’effetto della dose di prova dura più di 12 ore, questa dose sarà definita come la dose giornaliera iniziale. Se l’effetto della dose di prova dura meno di 12 ore, la dose giornaliera iniziale corrisponderà al doppio della dose di prova. Il dosaggio non deve essere aumentato entro le prime 24 ore.

Dopo il primo giorno di trattamento, il dosaggio può essere lentamente titolato su base giornaliera, al fine di ottenere l’effetto desiderato. L’aumento giornaliero del dosaggio non deve superare il 10-30% della dose precedente nei pazienti con spasticità spinale e il 5-15% nei pazienti con spasticità cerebrale. Quando si utilizza una pompa programmabile, è consigliabile aggiustare il dosaggio una volta sola nell’arco delle 24 ore. Con le pompe non programmabili, dotate di catetere lungo 76 cm che rilasciano 1 ml di soluzione al giorno, si raccomandano intervalli di 48 ore al fine di poter valutare la reazione del paziente alla dose. Qualora un aumento considerevole della dose giornaliera non incrementasse

l’effetto clinico, controllare il funzionamento della pompa e la pervietà del catetere.

In generale, il dosaggio viene aumentato fino ad una dose di mantenimento di 300-800 microgrammi/die in pazienti con spasticità spinale. I pazienti con spasticità cerebrale richiedono solitamente dosi inferiori (vedere sotto).

Terapia di mantenimento

L’obiettivo clinico è quello di mantenere per quanto possibile il tono muscolare normale, di minimizzare la frequenza e la gravità degli spasmi senza indurre effetti indesiderati intollerabili. Deve essere utilizzato il dosaggio più basso con il quale la spasticità sia ben tollerata senza insorgenza di reazioni avverse inaccettabili.

Il mantenimento di qualche spasticità è auspicato per evitare una sensazione di “paralisi” da parte del paziente. Inoltre, un certo grado di tono muscolare e di spasmi muscolari possono aiutare nel supportare la funzione circolatoria e possibilmente prevenire la trombosi venosa profonda.

Poiché nel corso del trattamento l’effetto terapeutico può diminuire o la gravità della spasticità alterarsi, nella fase di trattamento a lungo termine è solitamente necessario titolare la dose, ricoverando il paziente in ospedale. Anche in questo caso, la dose giornaliera può essere aumentata del 10-30% nei pazienti con spasticità spinale e del 5-20% (limite massimo) nei pazienti con spasticità cerebrale, alterando la velocità di distribuzione della pompa oppure cambiando la concentrazione di baclofene nel serbatoio. Di contro, in caso di comparsa di eventi avversi, ridurre il dosaggio giornaliero del 10-20%.

Qualora si dovesse improvvisamente aumentare il dosaggio per ottenere un effetto sufficiente, considerare la possibilità di un malfunzionamento della pompa oppure di una piegatura, rottura (lacerazione) o spostamento del catetere.

La dose di mantenimento per il trattamento a lungo termine nei pazienti con spasticità spinale sottoposti a infusione intratecale continua di Baclofene SUN è normalmente pari a 300-800 microgrammi di baclofene al giorno. La dose giornaliera più bassa e quella più alta somministrate a singoli pazienti durante la fase di titolazione della dose sono state rispettivamente pari a 12 microgrammi e 2003 microgrammi (studi americani). L’esperienza con l’uso di dosaggi superiori a 1000 microgrammi/die è limitata. Nel corso dei primi mesi di trattamento, controllare e aggiustare il dosaggio particolarmente spesso.

Nei pazienti con spasticità cerebrale, i dosaggi di mantenimento riferiti nel corso di terapia a lungo termine con infusione intratecale continua di Baclofene SUN sono compresi tra 22 e 1400 microgrammi di baclofene al giorno, con dosi giornaliere medie di 276 microgrammi dopo un periodo di osservazione di 1 anno e di 307 microgrammi dopo 2 anni. I bambini al di sotto dei 12 anni richiedono solitamente dosaggi inferiori (range: 24-1199 microgrammi/die; media: 274 microgrammi/die).

Se tecnicamente possibile per la pompa, una volta raggiunto il dosaggio giornaliero costante e stabilizzato l’effetto antispastico, è possibile provare ad adattare la somministrazione al ritmo giornaliero della spasticità. Ad esempio, se gli spasmi avvengono più frequentemente di notte, può essere necessario aumentare del 20% la velocità oraria di distribuzione dell’infusione. I cambi nella velocità di infusione devono essere programmati in modo che inizino 2 ore prima dell’effetto clinico desiderato.

Nel corso del periodo di trattamento, sono necessari controlli regolari almeno su base mensile, per valutare la tollerabilità di Baclofene SUN e per controllare eventuali segni di infezione. Questi controlli dovranno essere effettuati presso il centro di trattamento. Controllare regolarmente il funzionamento del sistema di infusione. Un’infezione locale o il malfunzionamento del catetere possono provocare l’interruzione della distribuzione intratecale di baclofene, con conseguenze fatali (vedere paragrafo 4.4).

La concentrazione di baclofene stabilita al caricamento della pompa dipende dalla dose totale giornaliera e dalla velocità di distribuzione della pompa. Se sono richieste concentrazioni di baclofene diverse da 0.05 mg/ml, 0.5 mg/ml o 2 mg/ml, diluire Baclofene SUN in condizioni di asepsi con soluzioni iniettabili di sodio cloruro sterili e prive di conservanti. Seguire le istruzioni del produttore della pompa.

Circa il 5% dei pazienti può presentare la necessità di un dosaggio maggiore a causa di una perdita di efficacia (sviluppo di tolleranza) nel corso del trattamento a lungo termine. Come descritto in letteratura, questo sviluppo di tolleranza può essere neutralizzato introducendo un intervallo di 10-14 giorni durante il quale non viene somministrato baclofene, bensi morfina solfato intratecale, priva di conservanti. Dopo questa pausa, riprenderà la reattività al trattamento con Baclofene SUN. Deve essere usata cautelaquando si passa dabaclofenealla morfinae viceversa(vedere paragrafo 4.5).La terapia deve quindi essere ripresa al dosaggio iniziale somministrato per infusione continua, il dosaggio deve essere nuovamente titolato al fine di evitare eventi indesiderati dovuti a sovradosaggio. Effettuare queste fasi nuovamente in ospedale.

Gruppi particolari di pazienti

Nei pazienti con rallentata circolazione del fluido cerebro spinale (FCS) a causa ad esempio di un blocco dovuto a infiammazione o trauma, la migrazione ritardata di Baclofene SUN può ridurre l’efficacia antispastica e accrescere le reazioni avverse (vedere paragrafo 4.3).

Insufficienza renale

Non sono stati condotti studi in pazienti con insufficienza renale in terapia con baclofene.

Nei pazienti con funzione renale compromessa, il dosaggio potrebbe dover essere ridotto in considerazione delle condizioni cliniche del paziente o del livello di riduzione della clearance renale.

Insufficienza epatica

Non sono stati condotti studi in pazienti con insufficienza epatica in terapia con baclofene. Poiché il fegato non gioca alcun ruolo significativo nel metabolismo del baclofene dopo somministrazione intratecale di baclofene, non si raccomanda alcun aggiustamento di dosaggio. Pertanto, non è previsto che l’insufficienza epatica influenzi l’esposizione sistemica del farmaco (vedere paragrafo 5.2).

Popolazione pediatrica

L’impianto della pompa richiede una determinata dimensione del corpo. L’esperienza nei bambinial di sotto dei 6anni di età èlimitata.

La sicurezza e l’efficacia di BaclofeneSUN per il trattamento della spasticità grave di origine cerebrale o spinale nei bambini al disotto dei 4anni di età non è stata stabilita (vedere anche paragrafo 4.4).

Nei bambini da 4 a <18 anni di età con spasticità di origine cerebrale e spinale, il dosaggio iniziale di mantenimento per infusione continua a lungo termine di BaclofeneSUNè compreso tra 25 e200 mcg /die (dose media: 100 mcg/die). La dose giornaliera totale tende ad aumentare durante il primo anno di terapia, quindi la dose di mantenimento deve essere aggiustata sulla base della risposta clinica individuale. Con dosi maggiori di 1000 mcg/die l’esperienza è limitata.

Anziani

In studi clinici, alcuni pazienti di età superiore a 65 anni sono stati trattati con Baclofene SUN, senza riportare problemi specifici. Tuttavia, l’esperienza ottenuta con baclofene compresse mostra che in questo gruppo di pazienti possono verificarsi più frequentemente reazioni indesiderate. Pertanto, i pazienti anziani devono essere attentamente monitorati in vista dello sviluppo di reazioni indesiderate.

Interruzione del trattamento

Non è previsto alcun limite specifico di durata del trattamento.

Ad eccezione dei casi di emergenza dovuti a un sovradosaggio o a seguito della comparsa di gravi reazioni indesiderate, il trattamento deve sempre essere interrotto con una riduzione graduale del dosaggio. Baclofene SUN non deve essere interrotto bruscamente. In caso di brusca interruzione della somministrazione intratecale di baclofene, possono verificarsi delle conseguenze, ad esempio febbre alta, alterazioni dello stato mentale, aumento della spasticità, come effetto di rimbalzo; può comparire rigidità muscolare, indipendentemente dal motivo dell’interruzione del trattamento, e in rari casi queste conseguenze possono progredire in stati/attacchi epilettici, rabdomiolisi, insufficienza multi-organo e morte (vedere paragrafo 4.4).

La brusca interruzione del trattamento con Baclofene SUN, soprattutto a dosi superiori al normale, può indurre un intollerabile aumento della spasticità. Ad una brusca interruzione del trattamento con baclofenecompresse sono seguiti anche confusione, disturbi del sensorio, alterazioni dell’umore con allucinazioni, stati/attacchi epilettici, e talvolta aumento della spasticità, in modo particolare dopo terapia a lungo termine.

Sindrome da privazione

In caso di brusca interruzione della somministrazione intratecale di baclofene, possono verificarsi delle conseguenze, ad esempio febbre alta, alterazioni dello stato mentale, aumento della spasticità, come effetto di rimbalzo erigidità muscolare, indipendentemente dal motivo dell’interruzione del trattamento, e in rari casi queste conseguenze possono

progredire in stati/attacchi epilettici, rabdomiolisi, insufficienza multi-organo e morte (vedere paragrafo 4.4).

I sintomi successivi all’interruzione del trattamento possono essere confusi con sintomi da avvelenamento. Anch’essi richiedono il ricovero del paziente.

Terapia in caso di insorgenza di sintomi da interruzione

Sono importanti una rapida e corretta diagnosi ed il trattamento d’emergenza in un’unità di terapia intensiva al fine di prevenire la possibilità di effetti nervosi centrali e sistemici letali dovuti all’interruzione della somministrazione intratecale di baclofene (vedere paragrafo 4.4).

04.3 Controindicazioni

Indice

Non somministrare Baclofene SUN in caso di:

ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti, elencati alparagrafo 6.1

epilessia non rispondente a terapia.

Baclofene SUN deve essere somministrata solamente nello spazio subaracnoideo. Non somministrare Baclofene SUN per via endovenosa, intramuscolare, sottocutanea o epidurale.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Baclofene SUN può essere somministrato solo con particolare cautela nei pazienti con:

alterata circolazione del FCS, dovuta adun restringimento del passaggio,

epilessia o altre malattie convulsive cerebrali,

sintomi paralitici bulbari o paralisi parziale della muscolatura respiratoria,

stati confusionali acuti o cronici,

stati psicotici, schizofrenia o morbo di Parkinson,

storia di disreflessia del sistema nervoso autonomo,

insufficienza cerebrovascolare e respiratoria,

ipertensione preesistente dello sfintere vescicale,

funzione renale compromessa,

ulcere peptiche,

grave disfunzione epatica.

Per i pazienti con spasticità dovuta a trauma cranico, si raccomanda di non procedere alla terapia a lungo termine con BaclofeneSUN fino a quando i sintomi della spasticità non si sono stabilizzati (cioè almeno un anno dopo il trauma).

I bambini devono essere di massa corporea sufficiente per applicare la pompa impiantabile per l’infusione cronica. L’uso del Baclofene SUN nella popolazione pediatrica deve essere prescritto solo da medici specialisti in possesso delle opportune conoscenze e con l’esperienza. I dati clinici sulla sicurezza e l’efficacia dell’uso di Baclofene SUN nei bambini di età inferiore ai quattro anni sono molto limitati.

La verifica delle fasi di impianto e la titolazione della dose del trattamento intratecale devono essere effettuate in ospedale sotto stretto controllo medico, da parte di medici qualificati, in centri con esperienza specifica, al fine di garantire il continuo monitoraggio dei pazienti.

A causa della possibile comparsa di eventi pericolosi per la vita o di gravi reazioni avverse, è necessario disporre di una immediata assistenza medica in unità di terapia intensiva. Prima di iniziare il trattamento, prendere delle idonee misure precauzionali.

Dopo aver ricaricato la pompa, tenere il paziente sotto controllo per 24 ore. In queste ore si richiede la disponibilità di un rapido intervento medico.

In caso di brusca interruzione della somministrazione intratecale di baclofene, possono verificarsi delle conseguenze, ad esempio febbre alta, alterazioni dello stato mentale, aumento della spasticità, come effetto di rimbalzo, e rigidità muscolare, indipendentemente dal motivo dell’interruzione del trattamento, e in rari casi queste conseguenze possono progredire in attacchi/stati epilettici, rabdomiolisi, insufficienza multi-organo e morte

Per prevenire una brusca interruzione della somministrazione intratecale di baclofene, prestare particolare

attenzione alla corretta programmazione e al giusto monitoraggio del sistema di infusione, alle scadenze e alle procedure di ricarica della pompa e ai segnali d’allarme della pompa. I pazienti e le persone che li assistono devono essere istruiti sulla necessità di osservare gli appuntamenti fissati per la ricarica della pompa e sui sintomi precoci di interruzione della somministrazione di baclofene. Prestare particolare attenzione ai pazienti con rischio evidente (ad esempio pazienti con danni al midollo spinale nella regione della sesta vertebra toracica o più in alto, pazienti con difficoltà a farsi comprendere, o pazienti con storia di sintomi da privazione manifestatisi dopo l’interruzione della somministrazione orale o intratecale di baclofene).

I produttori dei sistemi di infusione forniscono istruzioni specifiche per la programmazione e la ricarica dalla pompa, e queste devono essere seguite esattamente. Esiste esperienza solo per i sistemi d’infusione SynchroMed. Non è disponibile nessuna esperienza confermata con altri sistemi a pompa impiantabile.

Condizione necessaria per il trattamento con Baclofene SUN soluzione per infusione è la capacità di tollerare e reagire alla singola iniezione intratecale di una dose fino a 100 microgrammi di baclofene in bolo di Baclofene SUN 0.05 mg/1 ml. Prima di iniziare il trattamento con Baclofene SUN, interrompere eventuali trattamenti non soddisfacenti a base di altri medicinali antispastici.

Supporto medico

Non impiantare il sistema di infusione prima di aver stabilito la reazione del paziente a iniezioni intratecali singole di Baclofene SUN 0.05 mg/1 ml. La prima somministrazione intratecale, l’impianto del sistema di infusione e la prima infusione nonché la titolazione del dosaggio di Baclofene SUN sono associati a dei rischi, quali soppressione del SNC, collasso cardiovascolare e insufficienza respiratoria. Questi procedimenti devono quindi essere effettuati in ospedale, avendo a disposizione un’assistenza medica di tipo intensivo, e devono essere seguite le istruzioni relative al dosaggio. Devono essere disponibili le necessarie strumentazioni ed il supporto per una rianimazione immediata del paziente in caso di comparsa di sintomi letali di grave sovradosaggio. Il medico curante deve possedere un’esperienza specifica nella gestione della somministrazione intratecale e dei relativi sistemi di infusione.

Monitoraggio dei pazienti

Dopo l’intervento chirurgico di impianto della pompa e soprattutto durante la fase iniziale dell’attività della pompa e al cambiamento della concentrazione o della velocità di infusione di baclofene, monitorare molto attentamente il paziente fino a stabilizzazione delle condizioni. Il medico curante, il paziente ed il personale ospedaliero nonché le altre persone che assistono il paziente devono essere adeguatamente informati dei rischi che questo metodo di trattamento comporta. In particolare, devono essere noti i sintomi di un sovradosaggio o di un’improvvisa interruzione del trattamento, le misure da adottare in questi casi e la cura da prestare alla pompa e al sito in cui essa viene impiantata.

Massa infiammatoria sulla cima del catetere impiantato

Sono stati riportati casi di massa infiammatoria sulla cima del catetere impiantato che possono sfociare in gravi compromissioni neurologiche. I sintomi più frequenti associati con la massa infiammatoria sono: 1) risposta terapeutica diminuita(peggioramento della spasticità, ricomparsa di spasticità prima ben controllata, sintomi da astinenza, scarsa risposta a dosi crescenti o a incrementi di dosaggi frequenti o ampi, 2) dolore , 3) deficit/disfunzione neurologica. I clinici devono monitorare con attenzione i pazienti in terapia intraspinale per ogni nuovo segno o sintomo neurologico, soprattutto se utilizzano composti o miscele che contengono oppiacei. Nei pazienti con nuovi segni o sintomi neurologici indicativi di una massa infiammatoria, è da prendere in considerazione una consulenza neurochirurgica in quanto molti dei sintomi collegati a una massa infiammatoria non sono diversi dai sintomi di pazienti con grave spasticità derivante dalla malattia. In alcuni casi, l’utilizzo di una procedura diagnostica per immagini può essere appropriato per confermare o escludere, la diagnosi di una massa infiammatoria.

Impianto della pompa

Prima di procedere all’impianto della pompa, accertarsi che i pazienti non abbiano infezioni, poiché un’infezione aumenta il rischio di complicanze chirurgiche. Inoltre, un’infezione sistemica può rendere più complicati i tentativi di aggiustamento della dose.

Ricarica del serbatoio della pompa

Il serbatoio della pompa deve essere ricaricato da medici specificatamente addestrati che dovranno attenersi alle istruzioni fornite dal produttore della pompa. Calcolare attentamente gli intervalli tra le singole ricariche al fine di evitare lo svuotamento del serbatoio, che porterebbe alla ricomparsa di grave spasticità (vedere il paragrafo Fenomeni legati all’interruzione del trattamento).

La pompa deve essere ricaricata in rigide condizioni di asepsi al fine di prevenire la contaminazione da microrganismi e l’instaurarsi di infezioni. Ogni ricarica e ogni manipolazione del serbatoio della pompa deve essere seguita da un periodo di osservazione, idoneo per la situazione clinica. Prestare estrema cautela quando si carica una pompa impiantata dotata di un punto di accesso diretto al catetere intratecale. L’iniezione attraverso il punto di accesso diretto al catetere può provocare un sovradosaggio letale.

Ulteriori osservazioni sull’adeguamento del dosaggio

Occasionalmente si rende necessario un certo livello di spasticità al fine di mantenere la postura e l’equilibrio del corpo o di altre funzioni. In questo caso, al fine di evitare eccessiva debolezza e quindi di prevenire la caduta dei pazienti, somministrare Baclofene SUN con cautela. Un certo livello di tono muscolare e occasionali spasmi possono inoltre essere necessari per sostenere la funzione circolatoria e prevenire la comparsa di trombosi venosa profonda.

Fenomeni legati all’interruzione del trattamento

L’interruzione per qualsiasi motivo del trattamento con Baclofene SUN può manifestarsi conl’aumento della spasticità quale effetto di rimbalzo, prurito, parestesia (sensazione di formicolio o bruciore) e ipotensione.Ne possono conseguire uno stato di iperattività con spasmi rapidi ed incontrollati, elevata temperatura corporea e sintomi simili a quelli della sindrome neurolettica maligna, quali alterazioni dello stato mentale e rigidità muscolare. In rari casi, questi sintomi si sono ulteriormente evoluti in stati/attacchi epilettici, degrado muscolare (rabdomiolisi), disturbi della coagulazione (coagulopatia), insufficienza di più organi e morte.

Tutti i pazienti sottoposti a terapia a base di baclofene intratecale sono potenzialmente a rischio di interruzione improvvisa del trattamento. Per questo motivo, i pazienti e chi li assiste devono essere informati della necessità di osservare gli appuntamenti prefissati per la ricarica della pompa; devono ricevere istruzioni circa i segni ed i sintomi che compaiono al momento dell’interruzione della somministrazione di baclofene, soprattutto quelli che compaiono in una prima fase di questa condizione.

I sintomi precoci dell’interruzione della somministrazione dibaclofene sono tra l’altro ricomparsa della spasticità originale, prurito, ipotensione e parestesia. Alcuni segni clinici della sindrome da privazione nello stadio avanzato assomigliano a quelli di disreflessia autonoma, infezione o sepsi, ipertermia maligna, sindrome neurolettica maligna o altre condizioni che accompagnano uno stato ipermetabolico o rabdomiolisi estesa.

Altri sintomidi interruzione improvvisa della somministrazione possono essere: allucinazioni, stati psicotici, di mania o di paranoia, forti mal di testa e insonnia. Una crisi autonoma con insufficienza cardiaca è stata osservata in un paziente con una sindrome simile a quella dell’uomo rigido.

Nella maggior parte dei casi, i sintomi da astinenza sono comparsi entro alcune ore o alcuni giorni dopo l’interruzione della somministrazione intratecale. Le ragioni comuni dell’interruzione improvvisa della somministrazione intratecale sono un malfunzionamento del catetere (soprattutto problemi di collegamento), un volume basso di soluzione per infusione nel serbatoio della pompa o la batteria scarica della pompa. Al fine di prevenire la brusca interruzione della somministrazione intratecale di baclofene, prestare particolare attenzione alla programmazione e al monitoraggio del sistema di infusione, alla scadenza e alle procedure di ricarica della pompa e ai segnali d’allarme della pompa.

Trattamento dei sintomi da interruzione/astinenzadel farmaco

Una rapida e corretta conferma della diagnosi ed il trattamento in un reparto di terapia intensiva sono importanti per prevenire la possibilità di effetti letali sul SNC e di effetti sistemici della mancata somministrazione di baclofene intratecale. Il trattamento raccomandato è la ripresa della somministrazione di baclofene intratecale alla dose uguale o circa uguale a quella precedente l’interruzione della somministrazione. Tuttavia, se la somministrazione intratecale di baclofene può riprendere solo dopo un certo tempo, il trattamento con agonisti GABA, quali baclofene per via orale o enterale o benzodiazepine per via orale, enterale o endovenosa, potrà prevenire conseguenze potenzialmente fatali. Tuttavia, non è garantito che la pura somministrazione di baclofene per via orale o enterale sia sufficiente a prevenire la progressione dei sintomi derivanti dall’interruzione della somministrazione di baclofene intratecale.

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per la dose massima di 4 ml (corrispondente a2 mg dibaclofene), vedere paragrafo 4.2.

Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per la dose massima di 1 ml (corrispondente a 2 mg di baclofene), vedere paragrafo 4.2.

Insufficienza renale

Dopo trattamento orale con baclofene sono stati riportati esiti neurologici gravi in pazienti con insufficienza renale. Perciò deve essere esercitata cautela quando si somministrabaclofene a pazienti con insufficienza renale.

Pazienti anziani > 65 anni

I pazienti anziani possono essere più suscettibili agli effetti collaterali di baclofene orale nello stadio della titolazione e lo stesso concetto può essere applicato a baclofene intratecale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Non sono stati condotti studi di interazione con altri medicinali.

Vi è poca esperienza con l’uso di baclofene in combinazione con medicinali sistemici per predire specifiche interazioni, anche se si presuppone che la bassa esposizione sistemica a baclofene, osservata dopo somministrazione intratecale, possa ridurre il potenziale di interazioni farmacocinetiche (vedere paragrafo 5.2).

Alcol ed altri composti con azione sul SNC

Non somministrare Baclofene SUN contemporaneamente con altri agenti antispastici, al fine di evitare possibili reazioni avverse.

La somministrazione concomitante di Baclofene SUN ed altri medicinali che sopprimono le funzioni del sistema nervoso centrale (es. analgesici, neurolettici, barbiturici, benzodiazepine, ansiolitici) può aumentare l’effetto di Baclofene SUN. In particolare, evitare l’assunzione concomitante di alcolici, poichè le interazioni tra queste sostanze sono imprevedibili.

Antidepressivi triciclici

Quando assunti contemporaneamente con baclofene compresse, alcuni medicinali specifici per il trattamento della depressione (antidepressivi triciclici) possono indurre un potenziamento dell’effetto del farmaco; ne può derivare un considerevole rilassamento muscolare. Per questa ragione, non può essere esclusa una simile interazione nel corso della somministrazione concomitante di Baclofene SUN e antidepressivi triciclici.

Antipertensivi

L’associazione di baclofene compresse e farmaci antiipertensivi può risultare in una maggior riduzione della pressione sanguigna. Per questo motivo, controllare regolarmente la pressione sanguigna nel corso del trattamento concomitante con Baclofene SUN e farmaci ipotensivi. Se possibile, ridurre il dosaggio dei medicinali antiipertensivi.

Morfina

In un caso durante la somministrazione concomitante di Baclofene SUN e morfina si è avuto un calo della pressione sanguigna. Non è da escludere che in questi casi possano comparire anche disturbi respiratori o a carico del SNC. Per questa ragione, considerare un maggior rischio di tali disturbi nel corso della somministrazione concomitante di oppiacei o benzodiazepine.

Anestetici

L’uso concomitante di baclofene intratecale e di anestetici generali ( es.: fentanyl, propofol) può aumentare il rischio di disturbi cardiaci e convulsioni. Quindi, bisogna esercitare cautela quando si somministrano anestetici a pazienti che ricevonobaclofene intratecale.

Levodopa/inibitori della DOPA decarbossilasi (DDC)

L’uso concomitante di baclofene orale e di levodopa/inibitori della DDC hanno prodotto un rischio aumentato di eventi avversi come allucinazioni visive, stato confusionale, cefalea e nausea. È stato anche riportato un peggioramento dei sintomi di Parkinsonismo. Quindi, bisogna esercitare cautela quando baclofene intratecale viene somministrato a pazienti che ricevono una terapia con levodopa/inibitori della DDC.

Non sono attualmente disponibili informazioni sulla somministrazione concomitante di Baclofene SUN ed altri farmaci somministrati per via intratecale.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

Vi sono dati limitati sull’uso di baclofene in donne in gravidanza. Dopo somministrazione intratecale di baclofene, nel plasma materno possono essere rilevate piccole quantità di baclofene (vedere paragrafo 5.2). Baclofene attraversa la placenta e ha dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non usare Baclofene SUN in gravidanza, a meno cheil beneficio atteso per la madre non superi i potenziali rischi per il bambino.

Baclofene non è teratogeno in topi, ratti e conigli (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Baclofeneviene secreto nel latte materno. I dati disponibili sono insufficienti per definire la concentrazione di baclofene nel latte materno. Non usare Baclofene SUN durante l’allattamento, a meno che il beneficio atteso per la madre non superi i potenziali rischi per il bambino.

Fertilità

Studi animali hanno mostrato che è improbabile che blacofene intratecale abbia un effetto avverso sulla fertilità in condizioni clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

La capacità di guidare veicoli o usare macchinare può essere notevolmente alterata durante il trattamento con Baclofene SUN. Il consumo di alcolici accresce ulteriormente questa alterazione.

In alcuni pazienti trattati con baclofene sono stati riportati effetti depressivi sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) come sonnolenza e sedazione. Altri eventi elencati includono atassia, allucinazioni, diplopia e sintomi da astinenza.

Nei pazienti sottoposti a trattamento intratecale con baclofene, la capacità di continuare a guidare veicoli o usare macchinari complessi deve essere valutata periodicamente daparte del medico curante.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Le reazioni avverse al farmaco da studi clinici (Tabella 1) sono elencate secondo le classi per sistemi e organi secondo MedDRA. Nell’ambito di ogni classe sistema-organo, le reazioni avverse sono classificate secondo frequenza, le reazioni più frequenti per prime. Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Inoltre, per ogni reazione avversa, viene anche fornita la categoria di frequenza corrispondente utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a< 1/10), non comune (≥ 1/1.000,< 1/100), raro (≥ 1/10.000,< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la loro frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1

Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: Riduzionedell’appetito.
Non comune: Disidratazione.
Disturbipsichiatrici
Comune: Depressione, Stato confusionale, Disorientamento, Agitazione, Ansia.
Non comune: Ideazione suicidaria, Tentativo di suicidio, Paranoia, Allucinazioni, Disforia, Stato euforico.
Patologiedelsistemanervoso
Moltocomune: Sonnolenza.
Comune: Convulsioni, Letargia, disartria, Mal di testa, Parestesia, Insonnia, Sedazione, Capogiri.
Convulsioni e mal di testa compaiono più frequentemente nei pazienti con spasticità cerebrale.
Non comune: Atassia, Ipotermia, Disfagia, Compromissione della memoria, Nistagmo.
Patologiedell’occhio
Comune: Disturbi dell’accomodazione con visione offuscata o diplopia.
Patologiecardiache
Non comune: Bradicardia.
Patologievascolari
Comune: Ipotensioneortostatica.
Non comune: Trombosi venosa profonda, Ipertensione, Vampate, Pallore.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: Depressione respiratoria, Polmonite da aspirazione, Dispnea, Bradipnea.
Patologiegastrointestinali
Comune: Vomito, Costipazione, Diarrea, Nausea, Bocca secca, Aumentata salivazione.
Nausea e vomito compaiono più frequentemente nei pazienti con spasticità cerebrale.
Non comune: Ileo, Ridotta percezione del gusto.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: Orticaria, Prurito.
Non comune: Alopecia, Iperidrosi.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Moltocomune: Ipotonia.
Comune: Ipertonia, Astenia.
Patologie renali e urinarie
Comune: Ritenzione urinaria, Incontinenza urinaria.
Ritenzione urinaria compare più frequentemente nei pazienti con spasticità cerebrale.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comune: Disfunzionisessuali.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: Edema periferico, Edema del volto, Dolore, Febbre, Brividi.
Raro Sintomi da astensione con pericolo di vita dovuti a mancato rilascio del farmaco.

In circa il 5% delle donne affette da sclerosi multipla trattate con baclofene compresse fino a un anno è stata riscontrata alla palpazione la presenza di cisti ovariche. Nella maggior parte dei casi, queste cisti sono scomparse spontaneamente nonostante la continuazione della terapia. E’ noto che una parte della popolazione femminile sana sviluppa spontaneamente cisti ovariche.

Non è sempre possibile trovare un nesso causale affidabile tra gli eventi avversi osservati e la somministrazione di Baclofene SUN: infatti, alcuni degli eventi avversi osservati potrebbero essere anche sintomi della malattia sottostante oggetto del trattamento. Eventi avversi che compaiono particolarmente di frequente, quali capogiri, stordimento, sonnolenza, mal di testa, nausea, calo pressorio e debolezza muscolare, sono solitamente dovuti al farmaco.

Eventi avversi associatial sistema di infusione

Possono includere massa infiammatoria alla punta del catetere, dislocazione/piegatura/rottura (lacerazione) del cateterecon possibili complicanze, infezione al sito dell’impianto, meningite, setticemia, sieroma della tasca della pompa ed ematoma con possibile rischio di infiammazione, mancato funzionamento della pompa e fuoriuscita del liquido cerebro-spinale (FCS), perforazione della pelle dopo lungo tempo, sovra- o sottodosaggio dovuti a gestione scorretta, per i quali, in alcuni casi, una correlazione causale con baclofene non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramiteil sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Alla comparsa dei primi segni di sovradosaggio con Baclofene SUN, sottoporre il paziente a trattamento ospedaliero, qualora non sia già ricoverato.

Prestare attenzione ai sintomi di sovradosaggio nel corso dell’intero periodo di trattamento, ma soprattutto durante la fase di prova, di aggiustamento della dose e alla ripresa del trattamento con Baclofene SUN dopo una sospensione.

Un sovradosaggio può aver luogo, ad esempio, come risultato di una fuoriuscita accidentale del contenuto dal catetere durante un controllo della sua pervietà o del suo posizionamento. Altre possibili cause di sovradosaggio sono errori nella programmazione, incremento estremamente rapido del dosaggio, somministrazione concomitante di baclofene per via orale o malfunzionamento della pompa.

In un caso, un paziente adulto ha presentato segni di grave sovradosaggio (coma) dopo l’iniezione di una singola dose di 25 microgrammi dibaclofene (Baclofene SUN). Di contro, in casi isolatisono stati richiesti e tollerati dosaggi giornalieri di 4000 microgrammi (studi tedeschi). La dose letale minima riportata in studi tedeschi è di 4000 microgrammi, e la dose massima registrata per pazienti sopravissuti senza conseguenze è di 20000 microgrammi di baclofene (Baclofene SUN).

Sintomi di avvelenamento

Aumentata ipotensione muscolare, capogiri, sedazione, convulsioni, perdita di coscienza, ipotermia, ipersecrezione salivare, nausea e vomito.

In caso di grave sovradosaggio si possono verificare depressione respiratoria, apnea e coma.

Trattamento del sovradosaggio

Non è noto nessun antidoto specifico per il trattamento del sovradosaggio da Baclofene SUN. In generale, ricorrere alle seguenti misure:

Rimuovere il più rapidamente possibile la rimanente soluzione di baclofene dalla pompa.

Intubare i pazienti con depressione respiratoria fino all’eliminazione del baclofene.

Nel caso in cui l’iniezione lombare non è sia controindicata, si può prendere in considerazione , nel primo stadio di intossicazione , il prelievo di 30-40 ml di liquido cerebrospinale (FCS) in modo da ridurre nella fase iniziale dell’avvelenamento.

Supportare le funzioni cardiovascolari. In caso di spasmi, somministrare con cautela diazepamper via endovenosa.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: rilassanti muscolari, altri agenti ad effetto centrale; codice ATC: M03BX01

Baclofene è un derivato p-clorofenile dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA) che è ubiquitario nel sistema nervoso centrale e che è il più importante trasmettitore inibitorio nel SNC. L’esatto meccanismo d’azione di baclofene non è tuttora completamente chiaro. Esso stimola i recettori GABAB localizzati in posizione pre- e postsinaptica. La sua azione si basa su un incremento dell’inibizione presinaptica iniziando principalmente nel midollo spinale,che induce un’attenuazione della trasmissione dello stimolo. Ciò provoca una riduzione del tono muscolare spastico e dei riflessi patologici di massa nella spasticità. Essendo un rilassante muscolare ad effetto centrale, baclofene non influisce sulla trasmissione dello stimolo neuromuscolare.

Nell’uomo e nell’animale, baclofene può causare una soppressione generale del sistema nervoso centrale, provocando sedazione e sonnolenza nonché soppressione della funzione respiratoria e cardiovascolare.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

La disponibilità sistemica di baclofene dopo somministrazione intratecale (Baclofene SUN) è notevolmente inferiore rispetto alla disponibilità sistemica dopo somministrazione orale (baclofene compresse).

A causa della circolazione lenta del liquido cefalorachidiano e del gradiente di concentrazione delbaclofene tra liquido cefalorachidiano lombare e cisternale, i parametri di farmacocinetica osservati in tale fluido e descritti di seguito devono essere interpretati considerando un’alta variabilità inter- e intra-paziente.

Assorbimento

L’infusione diretta nello spazio spinale subaracnoideo elude i processi di assorbimento e permette l’accesso ai siti recettoriali nel corno posteriore del midollo spinale.

Il rilascio diretto di baclofene nello spazio cerebrospinale permette un efficace trattamento della spasticità con dosi almeno 100 volte inferiori a quelle della terapia orale (baclofene compresse).

Distribuzione

Dopo l’iniezione/rapida infusione di un singolo bolo per via intratecale, il volume di distribuzione calcolato dalla concentrazione presente nel FCS è compreso tra 22 e 157 ml. La media di circa 75 ml corrisponde circa al volume del FCS dell’uomo ed indica che è in questo volume che baclofene è principalmente distribuito. Con l’infusione intratecale continua di dosi giornaliere comprese tra 50 e 1200 microgrammi, si raggiungono entro 1 o 2 giorni delle concentrazioni steady state di baclofene nel FCS della regione lombare incluse tra 130 e 1240 nanogrammi/ml. Allo steady state con infusione intratecale continua di dosi giornaliere comprese tra 95 e 190 microgrammi, si osserva un gradiente medio di concentrazione di baclofene da lombare a cisternale di 4:1 (range 8.7:1-1.8:1). Ciò è indipendente dalla posizione del corpo del paziente. Tutti e tre i dosaggi della soluzione di baclofene(densità: 1.003 ± 0.001 g/cm3 a 23°C) sono praticamente isobarici al FCS umano (densità: 1.006-1.008 g/cm3). Le concentrazioni plasmatiche di baclofene per infusione intratecale alle dosi cliniche utilizzate sono inferiori a 5 nanogrammi/ml (10 nanogrammi/ml nei bambini) e quindi inferiori ai limiti di quantificazione analitica.

Eliminazione

L’emivita di eliminazione dal FCS dopo somministrazione di una singola iniezione/infusione rapida in bolo intratecale di 50 – 135 microgrammi di baclofeneè inclusa tra 1 e 5 ore. Sia dopo l’iniezione di un bolo singolo che dopo l’infusione continua nello spazio spinale subaracnoideo mediante una pompa impiantata, la clearance media dal FCS è circa 30 ml/ora (corrispondente alla velocità del turnover fisiologico del FCS). Quindi la quantità di baclofene infusa nelle 24 ore viene eliminata quasi completamente con il FCS in circa lo stesso tempo. Il baclofene sistemico viene eliminato quasi completamente per via renale in forma inalterata. Un metabolita (acido beta-(p-clorofenil)-gamma-idrossibutirrico) che si forma in piccole quantità nel fegato per desaminazione ossidativa è inattivo. Studi suggeriscono che baclofene non viene metabolizzato nel FCS. Altre vie di eliminazione non sono ritenute significative in base alle informazioni al momento disponibili.

Esperimenti sugli animali evidenziano che il principio attivo si accumula nel FCSdopo somministrazione di alte dosi di farmaco. Non è stata studiata la misura in cui questa osservazione sia rilevante per l’uomo e quali siano le conseguenze attese.

Pazienti anziani

Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti anziani dopo somministrazione di baclofene. Quando una dose singola viene somministrata per via orale, i dati suggeriscono che i pazienti anziani hanno un’eliminazione più lenta, ma una esposizione sistemica a baclofene simile a quella ossservata nei giovani adulti. Tuttavia, l’estrapolazione di questi risultati al trattamento con dosi ripetute suggerisce differenze farmacocinetiche non significative tra gli adulti giovani ed i pazienti anziani.

Popolazione pediatrica

In pazienti pediatrici le concentrazioni plasmatiche sono state pari o inferiori a 10ng/ml.

Compromissione della funzionalità epatica

Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti con compromissione della funzionalità epatica dopo somministrazione dibaclofene. Tuttavia, poiché il fegato non gioca un ruolo significativo nel metabolismo di baclofene, è improbabile che in pazienti con compromissione della funzionalità epatica la sua farmacocinetica sia alterata in modo clinicamente significativo.

Compromissione della funzionalità renale

Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti con compromissione della funzionalità renale dopo somministrazione di baclofene. Poiché baclofene è eliminato prevalentemente in forma immodificata attraverso i reni, non si può escludere che in pazienti con compromissione della funzionalità renale si possa verificare un accumulo di farmaco immodificato.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Tolleranza locale

Esami istologici effettuati negli studi sull’infusione intratecale continua di baclofene nei ratti (2-4 settimane) e nei cani (2-4 mesi) non hanno rivelato alcun segno di reazione o infiammazione locale dovute a baclofene. Le reazioni sono state attribuite all’irritazione dovuta al catetere d’infusione.

Mutagenesi e carcinogenesi

Negli studi condotti su batteri, cellule di mammifero, lieviti e Hamster cinesi baclofeneè risultato negativo per potenziale mutageno e genotossico. I dati a disposizione suggeriscono che è improbabile che baclofene abbia un potenziale mutageno.

Uno studio della durata di 2 anni condotto nel ratto ha dimostrato che baclofene, somministrato per via orale, non è cancerogeno. Nello stesso studio si è osservato nelle femmine di ratto un aumento dose-dipendente dell’incidenza di cisti ovariche,e un incremento meno marcato di episodi di ipertrofia ed emorragia a livello delle ghiandole surrenali.

Tossicità riproduttiva

Sulla base degli studi condotti nel ratto e nel coniglio con la formulazione orale, è improbabile che baclofene intratecale abbia effetti negativi sulla fertilità o sullo sviluppo prenatale o postnatale. Baclofene non è teratogeno nel topo, nel ratto e nel coniglio a dosi almeno 125 volte la dosa massima intratecale in mg/kg. Si è osservato che baclofene somministrato per via orale aumenta l’incidenza di onfaloceli ( ernie ventrali) nei feti di femmine di ratti trattate con dosi circa 500 volte la dosa massima intratecale espressa in mg/kg. Questa anormalità non è stata osservata nel topo e nel coniglio. Baclofene somministrato per via orale ha determinato un ritardo nella crescita fetale (ossificazione delle ossa) a dosi che hanno determinato anche tossicità materna nel ratto e nel coniglio. Dopo somministrazione intraperitoneale di una dose elevata, baclofene ha determinato nei feti di ratto un ampiamento dell’arco vertebrale.

Baclofene non ha alcun effetto sulla fertilità nei ratti femmina. Non sono stati studiati i possibili effetti sulla fertilità nei ratti maschi.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Cloruro di sodio

Acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

Indice

Non mescolare questo medicinale con altre soluzioni per infusione o iniettabili, fatta eccezione di quelle menzionate nel paragrafo 6.6.

06.3 Periodo di validità

Indice

Periodo di validità per i contenitori chiusi:

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione: 2 anni Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione: 2 anni

Il prodotto deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura. Periodo di validità dopo diluizione:

La stabilità chimica e fisica del prodotto in uso sono state dimostrate per 2 mesi a 37°C.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Baclofene SUN 10 mg/20 ml soluzione per infusione:

Fiala trasparente, incolore, in vetro di tipo I (Ph.Eur.) contenente 20 ml di soluzione per infusione.

Confezioni da lo 5 fiale.

Baclofene SUN 10 mg/5 ml soluzione per infusione:

Fiala trasparente, incolore, in vetro di tipo I (Ph.Eur.) contenente 5 ml di soluzione per infusione.

Confezioni da 1 o 5 fiale.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Eventuali quantitativi non utilizzati devono essere distrutti.

Se necessario, Baclofene SUN 10 mg/20 ml e 10 mg/5 ml soluzione per infusione possono essere diluiti in condizioni di asepsi esclusivamente con soluzioni iniettabili sterili di sodio cloruro ( 0,9% p/v = 9 mg/ml ) prive di conservanti.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

SunPharmaceuticalIndustries Europe B.V. Polarisavenue 87

2132 JH Hoofddorp Paesi Bassi

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

10 mg/20 ml soluzione per infusione, 1 fiala in vetro AIC n. 039787039 10 mg/20 ml soluzione per infusione, 5 fiale in vetro AIC n. 039787041

10 mg/5 ml soluzione per infusione, 1 fiala in vetro AIC n. 03978705410 mg/5 ml soluzione per infusione, 5 fiale in vetro AIC n. 039787066

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Data della prima autorizzazione: 08-10-2010

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 10/06/2016