Primene: Bugiardino (Foglietto Illustrativo)

Primene Bugiardino. Fonte A.I.Fa.


Se sei un professionista della salute, consulta anche la Scheda Tecnica di Primene


Foglio illustrativo: informazioni per il paziente

PRIMENE – soluzione di aminoacidi al 10%, soluzione per infusione

Soluzione di aminoacidi al 10%

Legga attentamente questo foglio prima che al bambino venga somministrato questo medicinale perché contiene importanti informazioni per lei.

– Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.

  • Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o all’infermiere.
  • Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o all’infermiere. Vedere paragrafo 4.

    Contenuto di questo foglio:

    1. Che cos’è PRIMENE e a cosa serve
    2. Cosa deve sapere prima che al bambino venga somministrato PRIMENE
    3. Come verrà somministrato PRIMENE al bambino
    4. Possibili effetti indesiderati
    5. Come conservare PRIMENE
    6. Contenuto della confezione e altreinformazioni

    1. Che cos’è PRIMENE e a cosa serve

      PRIMENE contiene aminoacidi (sostanze utilizzate dal corpo per la produzione delle proteine). PRIMENE è una soluzione per nutrizione parenterale, cioè che viene somministrata attraverso una vena,

      insieme a soluzioni ricche di zuccheri e grassi, in aggiunta a sali, vitamine e oligo-elementi, per soddisfare i bisogni nutrizionali.

      PRIMENE è indicato nel bambino, nel lattante, nel neonato a termine o prematuro, di peso alla nascita normale o più basso del normale quando l’alimentazione per bocca o tramite una sonda che arriva allo stomaco (nutrizione enterale) è impossibile, insufficiente o controindicata.

      Si rivolga al medico se il bambino non si sente meglio o se si sente peggio.

    2. Cosa deve sapere prima che al bambino venga somministrato PRIMENE Al bambino non verrà somministrato PRIMENE

  • Se è allergico ad uno o più degli aminoacidi o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6).
  • Se soffre di una grave malattia del fegato.
  • Se ha alti livelli di acidi nel sangue (stati di acidosi).
  • Se soffre di una malattia ereditaria che rende difficoltoso il metabolismo degli aminoacidi.

    Avvertenze e precauzioni

    Si rivolga al medico o al farmacista prima che al bambino venga somministrato PRIMENE.

    E’ necessario interrompere immediatamente il trattamento con PRIMENE in caso di comparsa di:

    • reazioni allergiche
    • grave difficoltà respiratoria

      Il medico lo sottoporrà a frequenti esami del sangue/controlli, specialmente:

    • Se soffre di una malattia del fegato
    • Se ha bassi livelli di albumina nel sangue
    • Se soffre di una malattia dei reni
    • Se soffre di una malattia del cuore
    • Se soffre di una malattia dei polmoni
    • Se il suo sistema di difesa è debilitato
    • Se soffre di alti livelli di zuccheri nel sangue (iperglicemia)
    • Se soffre di una malattia che lo può predisporre alle infezioni
    • Se è malnutrito
    • Se ha la febbre/brividi
    • Se ha bassi livelli di globuli bianchi nel sangue (leucocitosi)
    • Se ha alti livelli di ammoniaca riscontrabili dagli esami del sangue
    • Se soffre di un disturbo ai polmoni chiamato edema polmonare. Questo si verifica quando il fluido dei vasi sanguigni filtra nei tessuti circostanti nel polmone, causando gonfiore
    • Se ha un cuore debole (insufficienza cardiaca)

      Bambini e adolescenti

      Il medico sottoporrà il bambino a frequenti esami del sangue per evitare effetti indesiderati che possono insorgere durante trattamenti prolungati.

      Altri medicinali e PRIMENE

      Informi il medico se il bambino sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere o essergli somministrato qualsiasi altro medicinale.

      Per minimizzare il rischio di eventuali incompatibilità non si devono aggiungere altri farmaci alla soluzione.

      1. Come verrà somministratoPRIMENE al bambino

        Questo medicinale verrà somministrato al bambino seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico. La dose verrà stabilita dal medico sulla base della sua età, del suo peso e del suo stato di salute.

        Riceverà questo medicinale tramite iniezione in una vena. Se ha dubbi consulti il medico.

        Se al bambino verrà somministrato più PRIMENE di quanto dovuto

        Qualora vengano somministrino dosi elevate di PRIMENE il medico interromperà il trattamento e stabilirà l’eventuale terapia, se ritenuta necessaria

      2. Possibili effetti indesiderati

        Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

        Se durante il trattamento con PRIMENE dovesse comparire uno dei seguenti effetti indesiderati, il medico

        sospenderà l'infusione ed istituirà l’appropriata terapia:

        effetti che riguardano il cuore

        • insufficienza polmonare, un’anomalia della valvola che in condizioni normali impedisce al sangue spinto dal cuore verso i polmoni di ritornare all'interno del ventricolo destro da cui è uscito. Questo effetto indesiderato può manifestarsi con affaticamento, difficoltà a respirare (che compare soprattutto quando si fa attività fisica), vertigini o svenimenti, disturbi del ritmo del cuore,

          sensazione di percepire il battito del proprio cuore (palpitazioni), dolori al petto, gambe e piedi gonfi e labbra o unghie bluastre.

          reazioni allergiche

          reazioni allergiche, anche gravi, che possono manifestarsi con

        • gonfiore del viso e degli occhi
        • eruzione della pelle
        • febbre
        • brividi
        • effetti che riguardano bocca, stomaco e intestino
        • eruzioni cutanee ed altre manifestazioni allergiche
        • pressione del sangue bassa o alta
        • dolore alle articolazioni e/o ai muscoli
        • arrossamento della pelle con prurito (orticaria)
        • prurito
        • arrossamento della pelle (eritema)
        • mal di testa

          Altri effetti indesiderati si sono verificati in pazienti che ricevono nutrizioni parenterali, ma la loro esatta frequenza non è nota:

          malattie del fegato (insufficienza epatica, cirrosi epatica)

        • aumento del tessuto connettivo (il tessuto di sostegno del corpo) nel fegato (fibrosi epatica)
        • ristagno della bile, una sostanza utile ai processi digestivi (colestasi)
        • accumulo di grasso nel fegato (steatosi epatica)
        • anomalie dei valori del fegato riscontrabili dagli esami del sangue
        • infiammazione della colecisti, l’organo che aiuta la digestione
        • formazione di sassolini (calcoli) alla colecistiformazione di particelle nei vasi sanguigni
        • aumento dei livelli di azoto e ammoniaca riscontrabili dagli esami del sangue

          aumento degli acidi nel sanguecarenza di folatiEffetti che si manifestano a livello della sede di somministrazione: ostruzione e infiammazione della vena (tromboflebite),irritazione della vena,

          morte della pelle (necrosi) e formazione di vesciche, dolore, arrossamento, calore, rigonfiamento, indurimento

          Segnalazione degli effetti indesiderati

          Se il bambino manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione al sito www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

          Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

      3. Come conservarePRIMENE

        Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Non congelare. Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

        Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla sacca dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.

        Non getti alcun medicinalenell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

      4. Contenuto della confezione e altre informazioni Cosa contiene PRIMENE

  • I principi attivi per 1000 ml di soluzione di aminoacidi al 10% sono:

L-Isoleucina g 6,70 L-Alanina g 8,00

L-Leucina g 10,00 Ac. L-Aspartico g 6,00 L-Valina g 7,60 L-Cisteina (E 920) g 1,89

    1. isina g 11,00 Ac. L-Glutammico (E 620) g 10,00 (come Lisina monoidrata) g 12,35 Glicina g 4,00
    2. Metionina g 2,40 L-Prolina g 3,00

L-Fenilalanina g 4,20 L-Serina g 4,00

L-Treonina g 3,70 L-Tirosina g 0,45 L-Triptofano g 2,00 L-Ornitina HCl g 3,18

L-Arginina g 8,40 Taurina g 0,60

L-Istidina g 3,80

pH 5,0-6,5

Densità 1,033 g/ml

Calorie 400 (equivalenti a 1680 KJ/l) Azoto totale: 15 g/l;

Aminoacidi: 100 g/l;

Cloruri: 19,0 mMol/l; Osmolarità : 790 mOsm/l.

– Gli altri componenti sono Acido malico (E 296), Acqua per preparazioniiniettabili.

Descrizione dell’aspetto di PRIMENE e contenuto della confezione

PRIMENE si presenta come una soluzione per infusionein flaconcini da ml 100 e 250.

È disponibile in confezione da 20 flaconcinida 100 mle 10 flaconcini da 250 mldi soluzione di aminoacidi al 10%.

Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e produttore

Baxter S.p.A.

Piazzale dell’Industria 20

00144 Roma

Produttore

BIEFFE MEDITAL S.p.A. – Via Nuova Provinciale – 23034 Grosotto (So)

Questo foglio illustrativo è stato aggiornato il

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Le informazioni seguenti sono destinate esclusivamente ai medici o agli operatori sanitari:

PRECAUZIONI PER L’USO

Reazioni Allergiche/Reazioni di ipersensibilizzazione

Sono state riportate reazioni anafilattiche/anafilattoidi ed altre reazioni infusionali di ipersensibilizzazione con soluzioni di amminoacidi somministrate come componenti della nutrizione parenterale. L’infusione deve essere immediatamente sospesa in caso di comparsa di qualsiasi segno o sintomo di reazione.

Precipitati in pazienti in nutrizione parenterale

Precipitati vascolari polmonari sono stati riportati in pazienti in nutrizione parenterale. In alcuni casi ci sono stati esiti fatali. Una eccessiva aggiunta di calcio e fosfato aumenta il rischio di formazione di precipitati di fosfato di calcio. Precipitati sono stati riportati anche in assenza di sali di fosfato in soluzione. Sono stati riportati anche casi di precipitazione a livello della filtrazione distale e sospetta formazione di precipitato in vivo.

Oltre all’ispezione della soluzione devono essere controllati periodicamente anche il set di infusione ed il catetere per la formazione di precipitati.

Complicanze infettive

L’attento monitoraggio dei sintomi e dei risultati dei test di laboratorio in caso di febbre/brividi, leucocitosi, complicazioni tecniche con il dispositivo di accesso e iperglicemia possono aiutare a riconoscere precocemente le infezioni.

Il verificarsi di complicazioni settiche può essere ridotto facendo maggior attenzione nel posizionamento e mantenimento del catetere e nella preparazione della formulazione nutrizionale durante l’utilizzo di tecniche asettiche.

Sindrome da rialimentazione in pazienti in nutrizione parenterale

Rialimentare pazienti gravemente malnutriti può portare alla sindrome da rialimentazione che è caratterizzata dallo spostamento di potassio, fosforo, e magnesio intracellulare in quanto il paziente diventa anabolico.

Possono svilupparsi carenza di tiamina e ritenzione di fluidi. Un attento monitoraggio ed un lento incremento di nutrienti evitano la sovralimentazione e possono prevenire queste complicazioni.

Soluzioni ipertoniche

L’infusione di soluzioni ipertoniche può causare irritazione delle vene, danni alle vene e trombosi quando somministrate in vene periferiche.

Controlli generali

Il controllo dovrebbe essere adattato alla situazione ed alla condizione clinica del paziente e deve includere il dosaggio dell’equilibrio dell’acqua con gli elettroliti, l’osmolarità del siero, l’equilibrio acido/base, i livelli di glucosio nel sangue, i livelli di ammoniaca nel sangue e la funzionalità epatica e renale.

Effetti metabolici

Si possono manifestare complicazioni metaboliche se l’apporto nutriente non è adatto alle necessità del paziente o se non è stata accuratamente valutata la capacità metabolica di un componente dietetico somministrato. Possono verificarsi effetti metabolici avversi dalla somministrazione inadeguata o eccessiva di nutrienti o dalla somministrazione di una soluzione con composizione inappropriata, per un paziente con particolari necessità.

Funzione epatica

Pazienti in nutrizione parenterale possono manifestare complicazioni epatiche (inclusi colestasi, steatosi epatica, fibrosi, e cirrosi, che possono portare ad insufficienza epatica, come pure colecistite e colelitiasi) e devono quindi essere controllati di conseguenza. L’eziologia di questi disordini si pensa che sia dovuta a più fattori e che possa differire a seconda dei pazienti.

I pazienti che sviluppano parametri di laboratorio anormali o altri sintomi di scompensi epatobiliari devono essere valutati prima da un epatologo in modo che possa identificare i possibili fattori che li causano o ai quali contribuiscono e se necessario prescrivere una terapia o una profilassi idonea.

Soluzioni con amminoacidi devono essere utilizzate con cautela in pazienti con malattie epatiche preesistenti o con insufficienza renale.

I parametri di funzionalità epatica devono essere attentamente controllati in questi pazienti che devono anche essere controllati per possibili sintomi di iperammoniemia.

Un aumento dei livelli di ammoniaca nel sangue ed iperammoniemia possono svilupparsi in pazienti che ricevono soluzioni di amminoacidi. In alcuni pazienti ciò può indicare la presenza di un disordine congenito del metabolismo amminoacidico o insufficienza epatica.

L’ammoniaca nel sangue deve essere misurata di frequente nei neonati e nei bambini almeno fino a 2 anni per individuare iperammoniemia.

Sintomi potenziali (es. letargia, irritabilità, scarsa alimentazione, iperventilazione, brividi e convulsioni) che possono portare a complicazioni incluso il ritardo nello sviluppo e la disabilità mentale possono essere di difficile identificazione in questo gruppo di età. A seconda della misura e dell’eziologia, l’iperammoniemia può richiedere un intervento immediato.

Effetti renali

Un valore elevato di azotemia è stato riportato in pazienti in terapia con soluzioni contenenti amminoacidi, in particolare può verificarsi in pazienti con insufficienza renale.

Utilizzare con cautela in pazienti con insufficienza renale (per es. uremia). La tolleranza all’azoto può essere alterata ed il dosaggio potrebbe aver bisogno di essere modificato. Lo stato dei fluidi e degli elettroliti deve essere attentamente controllato in questi pazienti.

Precauzioni aggiuntive

  • Sono state riportate reazioni nel sito di iniezione con l’utilizzo della nutrizione parenterale. Queste includono tromboflebite nel sito di infusione ed irritazione venosa come anche gravi reazioni (ad es., necrosi e vesciche) quando associate allo stravaso. I pazienti devono essere controllati di conseguenza.
  • Gravi squilibri di acqua e di elettroliti, gravi stati di sovraccarico di fluidi e gravi squilibri metabolici devono essere corretti prima di iniziare l’infusione.
  • Utilizzare con cautela in pazienti con edema polmonare o con insufficienza cardiaca. Lo stato dei fluidi deve essere attentamente controllato.
  • Non collegare in serie i contenitori in modo da evitare embolia gassosa a causa del possibile residuo di aria presente nel contenitore primario.

    L’infusione di soluzioni di aminoacidi per la nutrizione parenterale deve essere eseguita con grande attenzione mantenendo sotto costante controllo i valori della glicemia, della protidemia, dei test di funzionalità epatica e renale, dello ionogramma, dell’osmolarità del siero, del livello ematico dell’ammoniaca, del pH, e del contenuto di CO2.

    L’impiego di soluzioni di aminoacidi per la nutrizione parenterale deve essere integrato da un’adeguata quantità di substrati fisiologicamente utilizzati per la produzione di energia libera da impiegare nella reazioni di sintesi proteica.

    Il glucosio in opportuna concentrazione può rappresentare un’idonea fonte di calorie; tuttavia con l’impiego contemporaneo di soluzioni glucosate possono verificarsi iperglicemia, glicosuria e sindrome iperosmolare. Inoltre la sospensione del trattamento dovrà essere graduale per evitare effetti legati all’ipersecrezione insulinica indotta dal carico glicidico.

    L’impiego contemporaneo di soluzioni elettrolitiche deve essere valutato e controllato con i dati relativi ai livelli sierici del sodio, del potassio e di altri eventuali elettroliti onde evitare indesiderati effetti di accumulo o pericolosi fenomeni di interferenza con la funzione cardiaca, renale, polmonare o con il sistema centrale. Le soluzioni di aminoacidi possono peggiorare la carenza di acido folico che deve essere corretta mediante idonea supplementazione.

    AVVERTENZE SPECIALI

    E’ richiesto un controllo attento dell’infusione, come pure dello stato clinico e biologico del bambino. In considerazione dell’osmolarità, Primene 10% non deve essere infuso da solo in una vena periferica.

    Utilizzare il flacone solo se la soluzione è perfettamente limpida, priva di particelle visibili in sospensione, e se è presente il vuoto.

    INTERAZIONI

    Non utilizzare Primene per veicolare altri farmaci.

    Non miscelare con altre soluzioni prima di aver verificato la compatibilità della miscela finale (per i dati relativi a compatibilità e stabilità di Primene con altre soluzioni contattare il titolare dell’AIC).

    DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE:

    Posologia

    L’inizio, la durata ed il dosaggio (dose e velocità di somministrazione) della nutrizione parenterale dipendono dalle seguenti caratteristiche del paziente:

  • età, peso e condizioni cliniche,
  • fabbisogno di azoto,
  • capacità di metabolizzare i componenti di Primene,
  • aggiunta nutrizionale che può essere fornita per via parenterale/enterale.

    La velocità del flusso deve essere adattata a seconda del dosaggio, delle caratteristiche della soluzione da infondere, del volume totale nelle 24 ore e dalla durata dell’infusione.

    La velocità del flusso deve essere aumentata gradualmente durante la prima ora.

    Il dosaggio dipende dall’età, dal peso e dal catabolismo proteico del bambino. L’intervallo abituale è il seguente:

    • 1,5 – 3,5 g di aminoacidi/kg/24 ore,

       0,23- 0,53 g di azoto/kg/24 ore,

    • 15 – 35 ml di Primene 10%/kg/24 ore.

      Modalità d’uso

      Primene 10% deve essere somministrato ad una velocità di infusione non superiore a 0,05 ml/kg/minuto.

      Velocità di infusione consigliata:

    • Neonati e lattanti: infusione continua (per tutte le 24 ore)
    • Bambini: infusione continua (per tutte le 24 ore) o infusione ciclica (almeno 12 ore su 24).

      Via di somministrazione

      Primene è da utilizzare solo per via endovenosa.

      Primene non è indicato per il ripristino di fluido o di volume. Primene 10% da solo deve essere somministrato in una vena centrale.

      Primene 10% in co-somministrazione od in miscela deve essere somministrato a seconda dell’osmolarità della soluzione infusa, in una vena centrale o in una periferica.

      Soluzioni per nutrizione parenterale fortemente ipertoniche (>900 mOsm/L) devono essere somministrate attraverso un catetere venoso centrale con la punta situata in una larga vena centrale.

      Se ritenuto appropriato dal personale sanitario, la soluzione per nutrizione parenterale può essere somministrata in vena periferica in pazienti di tutte le età se l’osmolarità della formulazione è ≤ 900 mOsm/L.

      Modo di somministrazione

      Primene 10% è generalmente somministrato con una fonte di energia appropriata per le necessità del bambino, sia in co-somministrazione o in miscela.

      Primene 10% può essere incluso nella composizione di miscele nutritive che combinano carboidrati, lipidi, elementi in tracce e vitamine quando la compatibilità e la stabilità sono conosciute (per i dati relativi a compatibilità e stabilità di Primene con altre soluzioni contattare il titolare dell’AIC).

      Quando Primene viene miscelato con altre sostanze è necessario seguire le seguenti indicazioni:

      Miscelare le formulazioni contenenti Primene ed oligoelementi (tutti i tipi, incluse quelle formulazioni contenenti rame) secondo le procedure stabilite dalla comune pratica ospedaliera.

      È richiesto l'uso di un filtro finale durante la somministrazione di formulazioni contenenti Primene e oligoelementi (tra cui il rame, ferro o zinco), per la rimozione di particelle visibili che sono state osservate nella linea di infusione per alcune formulazioni.

      1. Per le soluzioni per nutrizione parenterale 2 in 1 (amminoacidi e carboidrati), utilizzare un filtro 0,22 micron per la rimozione del particolato. Per le soluzioni per nutrizione parenterale 3 in 1 (lipidi, amminoacidi e carboidrati), utilizzare un filtro da 1,2 micron per la rimozione del particolato, in quanto l’aggiunta di lipidi richiede un filtro più ampio.

      2. Effettuare l’ispezione visiva, per verificare se la soluzione sia diventata opaca o si siano formati precipitati nella soluzione o nel filtro sia dopo la miscelazione, che prima della somministrazione e periodicamente durante l’ infusione.

      3. Se si osserva, prima della somministrazione al paziente, scolorimento o formazione di precipitati nella soluzione o nel filtro, la soluzione non deve essere utilizzata; nel caso in cui ci si accorga, dopo la somministrazione al paziente, di uno scolorimento o della formazione di un precipitato è necessario effettuare controlli ematici per i rame (o per altri oligoelementi).

      Gli additivi possono essere incompatibili.

      Una aggiunta eccessiva di calcio e fosfato aumenta il rischio di formazione dei precipitati di fosfato di calcio (vedere paragrafo “Precauzioni per l’uso”).

      Ispezionare visivamente il contenitore per verificare l’integrità del flaconcino.

      Utilizzare il flacone solo se la soluzione è perfettamente limpida, priva di particelle visibili in sospensione, non decolorata e se è presente il vuoto.

      Utilizzare condizioni asettiche. Scartare qualsiasi quantità di Primene non utilizzato e non utilizzarlo per somministrazioni successive.

      In caso di aggiunte al contenitore :

  • Assicurarsi della compatibilità e della stabilità della preparazione risultante (contattare il titolare dell’AIC).

  • Utilizzare condizioni asettiche. Preparare il sito di iniezione del contenitore in modo appropriato.

  • Forare il tappo e le sostanze da aggiungere con una siringa o con un set di trasferimento/ricostituzione come descritto.

  • Miscelare meticolosamente il contenuto del contenitore e le sostanze aggiunte.

  • Ispezionare il contenitore per verificare una eventuale decolorazione e presenza di particelle.

    •Confermare l’integrità del contenitore. Utilizzare solo se il contenitore non è danneggiato e la soluzione è limpida.

  • Assicurarsi che i requisiti di conservazione delle sostanze aggiunte siano rispettate.

Somministrazione della soluzione per infusione:

Prima dell’utilizzo la soluzione deve essere a temperatura ambiente. Utilizzare condizioni asettiche.

Solo per uso singolo.

Confermare l’integrità del contenitore. Utilizzare solo se il contenitore non è danneggiato e la soluzione è limpida.

Non ricollegare contenitori parzialmente utilizzati.

L’utilizzo di un filtro finale è raccomandato durante la somministrazione di tutte le soluzioni per nutrizione parenterale (vedere sezione “Modo di somministrazione”).

Ispezionare il contenitore per decolorazione e presenza di particelle.

Non collegare in serie i contenitori utilizzati per evitare eventuali fenomeni di embolia gassosa dovuti all’aria residua presente nel contenitore primario.

Primene non deve essere infuse attraverso gli stessi tubi contenenti sangue o componenti del sangue.

SOVRADOSAGGIO:

In caso di inappropriata somministrazione (sovradosaggio, e/o velocità di infusione troppo elevata rispetto a quella raccomandata), si possono manifestare ipervolemia, squilibri elettrolitici, acidosi e/o azotemia. In tali situazioni, l’infusione deve essere immediatamente interrotta. Se appropriato dal punto di vista medico, un ulteriore intervento può essere indicato per prevenire complicazioni cliniche.

Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio. Le procedure di emergenza devono includere misure correttive appropriate.

Queste stesse misure vanno prese se si verifica iperazotemia: in tal caso controllare la funzione renale e rivedere l’apporto calorico ed elettrolitico.

In caso di somministrazione eccessiva, c’è la possibilità di un’acidosi metabolica e di un aumento dell’azotemia nel bambino con insufficienza renale.