Streptase: effetti collaterali e controindicazioni

Streptase: effetti collaterali e controindicazioni

Streptase (Streptochinasi) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Scopo della terapia trombolitica con Streptase è la ricanalizzazione dei vasi obliterati mediante una rapida lisi dei trombi e degli emboli intravasali, particolarmente nelle seguenti affezioni:

trombosi venose,

embolie e trombosi arteriose (soprattutto quando esistono controindicazioni all’intervento chirurgico),

embolia polmonare,

infarto del miocardio,

trombosi dei vasi centrali della retina,

in chirurgia vasale, nelle ritrombizzazioni dopo embolectomia e trombectomia,

occlusioni di vasi cerebrali accertate angiograficamente.

Streptase: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Streptase ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Streptase, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Streptase: controindicazioni

Terapia sistemica:

diatesi emorragica nota;

recente sanguinamento clinicamente rilevante;

storia di emorragia cerebrale o di intervento chirurgico cerebrale o spinale negli ultimi 2 mesi, neoplasie intracraniche, metastasi cerebrali;

retinopatia emorragica, soprattutto nei diabetici;

importante e recente (meno di 10 giorni) trauma o intervento chirurgico;

ipertensione grave;

endocardite batterica e pericardite;

pancreatite acuta;

diabete mellito grave;

ulcera gastrica o duodenale o altre affezioni ulcerative dell’apparato gastroenterico documentate negli ultimi 3 mesi;

varici esofagee, aneurisma arterioso, malformazioni arteriose o venose;

puntura recente (ultimi 10 giorni) di un vaso sanguigno non comprimibile (p. es. vena succlavia o giugulare);

ictus negli ultimi 3 mesi;

grave epatopatia, compresa cirrosi epatica, ipertensione portale ed epatite attiva;

nefropatie gravi;

iniezioni intramuscolari, catetere vescicale o intubazione, periodo pre- o post-partum, aborto, mestruazioni, patologie urogenitali con fonti emorragiche presenti o possibili;

ipersensibilità grave accertata alla streptochinasi;

vizio valvolare mitralico e fibrillazione atriale;

tubercolosi polmonare in atto o bronchiectasie con tendenza all’emottisi;

sospetto di alterazioni aterosclerotiche vasali molto avanzate;

età avanzata (oltre i 75 anni);

neoplasie con aumentato rischio di emorragie (ad es. carcinoma della prostata, trombocitopenia conseguente a terapia radiante o citostatica);

rianimazione cardio-polmonare;

accertata trombosi settica;

infezioni streptococciche recenti che abbiano portato ad elevati titoli antistreptochinasici (febbre reumatica acuta, glomerulonefrite acuta, ecc.);

gravidanza: il trattamento con Streptase è controindicato durante le prime 18 settimane di gravidanza, dato che in questo periodo esiste il pericolo di un distacco prematuro della placenta.

Terapia locale

In caso di terapia tromboembolica intracoronarica, in dipendenza della dose, è possibile che si verifichino effetti sistemici. Pertanto si devono tenere presenti le controindicazioni sopra riportate.

Streptase: effetti collaterali

Durante la terapia possono comparire brividi, febbre e/o esantema generalizzato. La febbre per lo più risponde agli antipiretici in modo rapido e duraturo; l’esantema può essere trattato con corticosteroidi.

In corso di terapia possono manifestarsi cefalee, sacralgie, disturbi gastroenterici, vomito, mialgie. Sono state osservate ipotensione arteriosa e reazioni allergico-anafilattiche accompagnate da iperemia, orticaria e dispnea, variazioni del polso.

Per evitare il più possibile queste reazioni l’infusione va iniziata lentamente. A scopo profilattico possono essere somministrati corticosteroidi 10 minuti prima dell’inizio della terapia.

In caso di reazione allergica si deve sospendere l’infusione ed avviare una terapia con corticosteroidi e.v. ed antistaminici.

Alla scomparsa dei sintomi la terapia può essere continuata con streptochinasi oppure con fibrinolitici omologhi.

Per la terapia dei rari casi di shock anafilattico iniettare lentamente e.v. adrenalina e corticosteroidi ad alto dosaggio.

Modesti fenomeni emorragici possono verificarsi nel punto di iniezione. In tal caso non è necessario sospendere la terapia.

Gravi emorragie sono state osservate più raramente a carico degli apparati gastrointestinale, epatico, del tratto urogenitale, cerebrale e sono state segnalate rare emorragie retroperitoneali. In tal caso la terapia va sospesa e va somministrato un inibitore delle proteinasi (ad es. – aprotinina) nel seguente dosaggio: inizialmente 500.000 UICH e se necessario fino a 1.000.000 UICH, seguite da una infusione continua di 50.000 UICH per ora fino alla scomparsa dell’emorragia. Inoltre si raccomanda l’associazione di antifibrinolitici sintetici e/o il reintegro di fattori della coagulazione.

In rari casi si è osservato, dopo terapia trombolitica intracoronarica, in presenza di un esteso infarto del miocardio, edema polmonare non cardiogeno. Nel trattamento trombolitico dell’infarto acuto del miocardio si possono verificare, in singoli casi, infarcimento emorragico del miocardio, nonché aritmie da riperfusione. Si è potuto dimostrare che l’arresto cardiaco, per fibrillazione ventricolare, è più raro nei pazienti trattati con streptochinasi che in quelli trattati con terapie convenzionali.

Sono stati segnalati casi sporadici di sintomatologia sieroallergica e neuroallergica (polineuropatie) in concomitanza con somministrazione di streptochinasi. A volte sono stati riscontrati aumenti transitori delle transaminasi sieriche e, in singoli casi, della bilirubina, e qualche caso di embolie da colesterolo.

Il rischio di embolia polmonare, durante il trattamento delle trombosi venose profonde con streptochinasi, non è maggiore di quello che si ha con la sola terapia eparinica. Nelle embolie polmonari acute o recidivanti la terapia litica dovrebbe essere proseguita fino alla lisi anche di questi emboli. Nella lisi locale delle arterie periferiche non si può escludere una embolizzazione distale.

Streptase: avvertenze per l’uso

In considerazione dell’aumentata probabilità di resistenza alla terapia dovuta alla presenza di elevati titoli di anticorpi antistreptochinasi, la somministrazione di Streptase può risultare inefficace se effettuata tra 5 giorni e 12 mesi da una precedente somministrazione di streptochinasi o anistreplase o da preceden­ti infezioni streptococciche. Nelle situazioni suddette, l’eventuale somministrazione di Streptase può inol­tre aumentare il rischio di reazioni allergiche.

È importante che i pazienti sottoposti a terapia trombolitica non ricevano iniezioni intramuscolari e che quelle endovenose siano ridotte al minimo. Se dopo la somministrazione di Streptase dovesse essere necessario procedere ad una iniezione endoarteriosa, si raccomanda di utilizzare un’arteria degli arti superiori accessibile alla compressione manuale. Tenere inoltre presente la terapia coadiuvante antibatterica (i trombi possono contenere batteri che passano in circolo all’atto della trombolisi).

L’inibizione della coagulazione attuata con la somministrazione di eparina, per evitare la riocclusione dei vasi al termine dell’effetto fibrinolitico di Streptase, richiede una scrupolosa osservanza con il ricorso ad un opportuno monitoraggio dello stato della coagulazione.

Residui di soluzioni fortemente diluite non devono più essere utilizzati.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

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Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco