Simprendium: effetti collaterali e controindicazioni

Simprendium: effetti collaterali e controindicazioni

Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch (Prednisolone Fosfato Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Disturbi reumatologici e patologie del tessuto connettivo, come:

artrite reumatoide (per la terapia della patologia cronica primaria e per la terapia di mantenimento)

lupus eritematoso sistemico (che non causi danno d’organo)

dermatomiosite giovanile da lieve a moderata

Condizioni allergiche gravi o debilitanti, non trattabili in maniera convenzionale quali:

asma bronchiale nei pazienti pediatrici

asma bronchiale negli adulti (per la terapia di mantenimento)

Sarcoidosi nei pazienti pediatrici e per la terapia di mantenimento negli adulti Anemia emolitica acquisita (autoimmune, per la terapia di mantenimento)

Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes simplex oculare. Infezioni da vermi tropicali, infezioni sistemiche comprese infezioni fungine, salvo sia somministrata una specifica terapia antinfettiva. Immunizzazione con virus vivi.

Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch: effetti collaterali

I dati riportati in questa sezione provengono da segnalazioni effettuate dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio e da segnalazioni spontanee, pertanto non è stato possibile stimare la frequenza delle reazioni avverse.

L’incidenza degli effetti indesiderati prevedibili, tra cui la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), è correlata alla potenza relativa del farmaco, al dosaggio, ai tempi di somministrazione e alla durata del trattamento (vedere Paragrafo 4.4).

I seguenti effetti collaterali possono essere associati all’uso sistemico a lungo termine dei corticosteroidi.

Infezioni e infestazioni

Aumentata suscettibilitĂ  alle infezioni, infezione opportunistica, tubercolosi latente (vedere Paragrafo 4.4).

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

Sarcoma di Kaposi (vedere Paragrafo 4.4)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Leucocitosi.

Disturbi del sistema immunitario IpersensibilitĂ , reazioni anafilattiche. Patologie endocrine

Soppressione dell’asse HPA. Cushingoide.

Intolleranza ai carboidrati, diabete mellito esacerbato.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Ritenzione di sodio, ritenzione di liquidi, ipopotassiemia, alcalosi da ipopotassiemia, aumento dell’appetito, squilibrio elettrolitico, proteine totali anormali.

Disturbi psichiatrici

Dipendenza.

Disturbi affettivi: irritabilità, umore euforico, depressione dell’umore, labilità affettiva, idea suicida.

Disturbo psicotico: mania, deliri, allucinazioni, schizofrenia aggravata. Comportamento anormale, ansia, disturbi del sonno.

Disturbo cognitivo: confusione, amnesia.

Ăˆ comune e puĂ² verificarsi negli adulti e nei bambini una vasta gamma di reazioni psichiatriche, comprese le reazioni sopra menzionate. Negli adulti, la frequenza di reazioni gravi è stata stimata essere intorno al 5-6 %. Sono stati segnalati effetti psicologici della sospensione dei corticosteroidi, la cui frequenza è sconosciuta.

Patologie del sistema nervoso

Capogiri, cefalea, peggioramento dell’epilessia.

Aumento della pressione intracranica, papilledema, epilessia.

Patologie dell’occhio

Glaucoma, papilledema, cataratta subcapsulare posteriore, corioretinopatia, visione offuscata (vedere anche ìl paragrafo 4.4) esoftalmo, assottigliamento corneale, assottigliamento sclerale, infezione oculare virale, infezione oculare fungina.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Vertigini.

Patologie cardiache

Rottura del miocardio (post infarto), insufficienza cardiaca congestizia.

Patologie vascolari

Ipertensione, embolia.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Singhiozzo.

Patologie gastrointestinali

Dispepsia, nausea, vomito, distensione addominale, dolore addominale, diarrea, ulcera esofagea, candidosi, pancreatite acuta.

Ulcera peptica con emorragia, ulcera peptica con perforazione.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Atrofia della cute, strie della cute, acne, telangiectasia, iperidrosi, eruzione cutanea, prurito, orticaria, irsutismo, sindrome di Stevens-Johnson.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Miopatia, osteoporosi, fratture vertebrali multiple, osteonecrosi, mialgia. Disturbi renali e urinari

Crisi renale sclerodermica.

Tra le diverse sottopopolazioni, l’insorgenza di crisi renali sclerodermiche varia. Il rischio piĂ¹ elevato è stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemica diffusa. Il rischio piĂ¹ basso è stato segnalato nei pazienti con sclerosi sistemica limitata (2%) e sclerosi sistemica ad esordio giovanile (1%).

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

IrregolaritĂ  mestruali, amenorrea.

Patologie congenite, familiari e genetiche

Porfiria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Guarigione incompleta, malessere.

Esami diagnostici

Aumento di peso, aumento della pressione intraoculare.

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Rottura del tendine, contusione.

Sintomi di astinenza

Una riduzione troppo rapida del dosaggio di corticosteroide dopo trattamento prolungato puĂ² portare a insufficienza adrenocorticale acuta, ipotensione e morte (vedere Paragrafo 4.4).

PuĂ² svilupparsi anche una "sindrome da astinenza" con febbre, mialgia, artralgia, rinite, congiuntivite, noduli cutanei pruriginosi e dolorosi e calo ponderale.

In alcuni casi, i sintomi da astinenza possono comportare o assomigliare a una recidiva clinica della malattia per la quale il paziente è stato sottoposto a trattamento.

Altri effetti collaterali che possono verificarsi durante la sospensione o la modifica della terapia corticosteroidea comprendono ipertensione intracranica benigna con cefalea e vomito e papilledema causato da edema cerebrale.

Rinite o eczema latente possono slatentizzarsi.

Popolazione pediatrica

Nella popolazione pediatrica sono stati segnalati i seguenti effetti collaterali: Ritardo della crescita nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza.

Aumento della pressione intracranica con edema papillare (pseudotumor cerebri) dopo la sospensione del trattamento.

Per le reazioni psichiatriche nei bambini, consultare il paragrafo "Disturbi psichiatrici".

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Simpredium 1 mg ml sol orale 10 cont in pe 5 ml mon cucch: avvertenze per l’uso

L’atrofia della corticale surrenalica si sviluppa durante la terapia prolungata e puĂ² persistere per anni dopo l’interruzione del trattamento. Dopo terapia prolungata la sospensione dei corticosteroidi deve pertanto sempre essere graduale per evitare un’insufficienza surrenalica acuta, e avvenire nel corso di settimane o mesi in base alla dose e alla durata del trattamento.

La soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e altri effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il periodo minimo e somministrando il fabbisogno giornaliero richiesto in una singola dose mattutina o, ove possibile, in una singola dose mattutina a giorni alterni. Sono richiesti frequenti controlli del paziente per un’adeguata titolazione della dose in base all’attivitĂ  della malattia. (Vedere ìl paragrafo sulla posologìa).

La soppressione della risposta infiammatoria e della funzionalitĂ  immunitaria aumenta la suscettibilitĂ  alle infezioni e la loro gravitĂ . Il quadro clinico spesso puĂ² essere atipico e infezioni gravi quali setticemia e tubercolosi possono essere mascherate e raggiungere uno stadio avanzato prima di essere diagnosticate.

La varicella è un elemento di particolare preoccupazione, poichĂ© questa malattia generalmente non grave puĂ² risultare invece fatale nei pazienti immunosoppressi. Ai pazienti privi di un’anamnesi positiva di varicella, deve essere consigliato di evitare contatti stretti con persone affette da varicella o herpes zoster e, in caso di avvenuta esposizione, devono contattare urgentemente un medico. Nel caso il paziente sia un bambino, il consiglio di cui sopra dovrĂ  essere comunicato ai genitori. Nei pazienti non immuni in cui sia in atto una terapia con corticosteroidi sistemici o che abbiano seguito tale terapia nei 3 mesi precedenti, è necessario ricorrere all’immunizzazione passiva con immunoglobuline anti varicella zoster (VZIG) da eseguirsi entro 10 giorni dall’esposizione al virus della varicella. In caso di conferma della diagnosi di varicella, la patologia dovrĂ  essere seguita da uno specialista e richiederĂ  un trattamento tempestivo.

La terapia con corticosteroidi non deve essere interrotta e potrebbero essere necessari incrementi di dose.

Si deve informare i pazienti di prestare particolare attenzione nell’evitare contatti con persone affette da morbillo e, in caso di esposizione, di richiedere immediatamente il consiglio del medico. PuĂ² risultare necessaria la profilassi con immunoglobuline intramuscolari.

I vaccini vivi non devono essere somministrati a soggetti con compromissione della risposta immunitaria causata da elevate dosi di corticosteroidi. La risposta anticorpale ad altri vaccini puĂ² risultare ridotta.

Nei pazienti in terapia corticosteroidea è stata segnalata l’insorgenza di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidi puĂ² produrne la remissione clinica.

A causa della possibilitĂ  di ritenzione di liquidi, occorre prestare attenzione alla somministrazione di corticosteroidi in pazienti con insufficienza renale o ipertensione o insufficienza cardiaca congestizia.

I corticosteroidi possono determinare il peggioramento di diabete mellito, osteoporosi, ipertensione, glaucoma ed epilessia, pertanto i pazienti affetti da queste condizioni o con una storia familiare di queste devono essere sottoposti a frequenti controlli.

Particolare attenzione è richiesta e frequenti controlli sono necessari nei pazienti con anamnesi di gravi disturbi affettivi (soprattutto anamnesi pregressa di psicosi da steroidi), pregressa miopatia da steroidi, ulcera peptica, ipotiroidismo, recente infarto miocardico o pazienti con anamnesi di tubercolosi.

Nei pazienti con insufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono risultare aumentati, come per altri farmaci metabolizzati nel fegato. Questi pazienti pertanto richiedono controlli frequenti.

I medici devono essere a conoscenza che è stato riportato che i corticosteroidi sono fattori precipitanti la porfiria. Inoltre, è stato segnalato un caso di Sindrome di Steven Johnson (SJS) reversibile in connessione al trattamento con prednisolone.

Disturbi visivi

Con l’uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se un paziente si presenta con sintomi come visione offuscata o altri disturbi visivi, è necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l’uso di corticosteroidi sistemici e topici.

La corioretinopatia puĂ² portare a deterioramento della vista, compresa perdita della vista.

Si consigliano controlli regolari con i medici (compresi controlli della vista a intervalli di tre mesi) durante il trattamento a lungo termine.

Ad alte dosi, devono essere monitorate una sufficiente assunzione di calcio e la limitazione di sodio, nonché i livelli di potassio.

Crisi renale sclerodermica

Si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica a causa di un aumento dell’incidenza di crisi renale sclerodermica (potenzialmente fatale) con ipertensione e diuresi diminuita osservate in seguito all’assunzione di una dose giornaliera pari o superiore a 15 mg di prednisolone. La pressione arteriosa e la funzione renale (screatinina), pertanto, devono essere sottoposte a controlli regolari. In caso di sospetta crisi renale, la pressione arteriosa deve essere sottoposta a controlli accurati.

Uso nella popolazione pediatrica: I corticosteroidi causano un ritardo della crescita dose correlato nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza, che puĂ² essere irreversibile.

Uso negli anziani: Gli effetti indesiderati comuni dei corticosteroidi sistemici, soprattutto osteoporosi, ipertensione, ipopotassiemia, diabete, suscettibilitĂ  alle infezioni e assottigliamento della cute possono essere associati negli anziani a conseguenze piĂ¹ gravi. Ăˆ richiesta una scrupolosa supervisione clinica per evitare reazioni pericolose per la vita.

Devono essere informati i pazienti e/o chi li assiste delle reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi che si possono manifestare con gli steroidi sistemici (vedere Paragrafo 4.8 Effettì ìndesìderatì). I sintomi generalmente emergono nel giro di qualche giorno o settimana dall’inizio del trattamento. I rischi possono essere maggiori con alte dosi/esposizione sistemica (vedere anche Paragrafo 4.5 Interazìonì con altrì medìcìnalì ed altre forme dì ìnterazìone), sebbene i livelli di dose non consentano di prevedere l’esordio, la natura, la gravitĂ  o la durata delle reazioni. La maggior parte delle reazioni avverse si risolve a seguito di riduzione della dose o sospensione del farmaco, sebbene possa essere richiesto un trattamento specifico. I pazienti e chi li assiste devono essere incoraggiati a rivolgersi a un medico se temono lo sviluppo di sintomi psicologici, soprattutto in presenza di sospetta depressione dell’umore o idea suicida. Si deve inoltre avvisare i pazienti/chi li assiste dei possibili disturbi psichiatrici che possono manifestarsi durante o immediatamente dopo la riduzione graduale/sospensione degli steroidi sistemici, sebbene tali reazioni siano state segnalate raramente.

Particolare attenzione è richiesta nel considerare l’impiego di corticosteroidi sistemici nei pazienti con anamnesi esistente o pregressa di gravi disturbi affettivi nei pazienti stessi o nei parenti di I grado. Tali disturbi comprendono malattia depressiva o maniaco-depressiva e precedente psicosi da steroidi.

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Sospensione

Nei pazienti che hanno ricevuto dosi di corticosteroidi sistemici superiori a quelle fisiologiche (circa 7,5 mg di prednisolone o equivalente) per piĂ¹ di 3 settimane, la sospensione non deve essere brusca. Le modalitĂ  di riduzione della somministrazione dipendono in larga misura dalla probabilitĂ  di recidiva della malattia con la riduzione della dose di corticosteroidi sistemici. Durante la sospensione puĂ² risultare necessaria la valutazione clinica dell’attivitĂ  della malattia. Se è improbabile che la malattia recidivi durante la sospensione dei corticosteroidi sistemici, ma vi è incertezza riguardo alla soppressione dell’asse HPA, la riduzione della dose di corticosteroidi sistemici a livelli fisiologici puĂ² avvenire rapidamente. Una volta raggiunta una dose equivalente giornaliera di 7,5 mg di prednisolone, la riduzione della dose deve rallentare per permettere il ripristino dell’asse HPA.

La brusca interruzione di un trattamento con corticosteroidi sistemici, che si sia protratto per un massimo di 3 settimane, è appropriata se si ritiene che la recidiva sia improbabile. Nella maggior parte dei pazienti è improbabile che la brusca interruzione di dosi fino a 40 mg/die di prednisolone, o equivalente, assunte per 3 settimane,

produca soppressione clinicamente rilevante dell’asse HPA. Nei seguenti gruppi di pazienti, la sospensione graduale della terapia con corticosteroidi sistemici deve essere presa in considerazione anche dopo cicli di durata pari o inferiore alle 3 settimane:

Pazienti sottoposti a cicli ripetuti di corticosteroidi sistemici, soprattutto per periodi superiori alle 3 settimane,

In caso di prescrizione di un ciclo breve entro un anno dal termine di una terapia a lungo termine (mesi o anni),

Pazienti che potrebbero avere cause di insufficienza corticosurrenalica per motivi diversi dalla terapia corticosteroidea esogena,

Pazienti in terapia con dosi di corticosteroidi sistemici superiori a 40 mg/die di prednisolone,

Pazienti in cui la dose è stata ripetutamente assunta alla sera.

Durante la terapia prolungata eventuali malattie intercorrenti, traumi o interventi chirurgici richiederanno un aumento temporaneo del dosaggio; qualora i corticosteroidi siano stati interrotti dopo una terapia prolungata, è possibile che debbano essere reintrodotti temporaneamente.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco