Emopremarin: effetti collaterali e controindicazioni

Emopremarin: effetti collaterali e controindicazioni

Emopremarin (Estrogeni Coniugati Naturali) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Profilassi e terapia delle emorragie capillari spontanee o chirurgiche.

Emopremarin: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Emopremarin ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Emopremarin, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Emopremarin: controindicazioni

Ipersensibilità già note verso i componenti; soggetti con comprovata e grave alterazione della funzionalità epatica. Neoplasie estrogeno dipendenti, accertate o sospette, come il carcinoma dell’endometrio. Carcinoma mammario accertato o sospetto, ad eccezione dei casi non suscettibili di intervento chirurgico o di terapia radiante in donne in post-menopausa da almeno 5 anni. Manifestazioni vascolari trombotiche in atto o pregresse (tromboflebiti, trombosi retinica, coronarica, cerebrale, embolia polmonare, ecc.). Emorragie genitali anomale o non diagnosticate. Gravidanza accertata o presunta. Pazienti con affezioni croniche delle mammelle o anomalie mammografiche, a meno che il medico non giudichi indispensabile la cura. Otosclerosi. Per la presenza di alcool benzilico il prodotto non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei 2 anni.

Emopremarin: effetti collaterali

Sono stati riportati rari casi di nausea, vomito, vampate di calore, per la maggior parte dovuti ad iniezione troppo rapida. . Altri effetti:Tromboembolia venosa, embolia polmonare, pancreatite.

Emopremarin: avvertenze per l’uso

L’infusione di EMOPREMARIN insieme ad altre sostanze è normalmente da sconsigliare. In situazioni di pronto soccorso tuttavia, quando l’infusione è già iniziata, può essere necessario iniettare EMOPREMARIN nella parte distale del tubo di raccordo vicino all’ago; in questo caso, la soluzione è compatibile.

L’EMOPREMARIN deve essere usato per terapie di breve termine. Il controllo dell’emorragia capillare con EMOPREMARIN in situazioni di pronto soccorso non esclude la necessità di determinarne la causa, quando possibile. In caso di metrorragie abnormi dovute a sbilanci ormonali, quando queste siano state interrotte, deve essere compiuto un completo esame clinico con speciale riguardo alle pelvi ed alle mammelle. Il mancato controllo della metrorragia o delle sue ricorrenze costituisce indicazione per una revisione della cavità uterina. L’uso di EMOPREMARIN non esclude altre appropriate misure terapeutiche. Gli estrogeni possono ridurre la tolleranza al glucosio per cui nei diabetici è necessario adottare le opportune misure precauzionali.

La terapia estrogenica può essere associata a massivi aumenti dei trigliceridi nel plasma conducendo a pancreatiti o ad altre complicazioni in pazienti con difetti familiari del metabolismo lipoproteico.

I prodotti contenenti estrogeni, modificano numerosi test di funzionalità epatica ed endocrinologica e alcuni fattori e parametri ematologici e dell’emostasi (es. prova della BSF, aumento della TBG, aumento dell’adesività piastrinica, della protrombina, dei fattori VII, VIII, IX, X, modificazione dell’assetto lipidico del plasma, ecc.). I risultati di tali test non devono essere ritenuti attendibili se non dopo 2-4 mesi dalla sospensione di terapie estrogeniche prolungate.

In alcuni studi epidemiologici, donne in terapia estrogeno-sostitutiva sola o combinata con progestinici, hanno mostrato unaumentato rischio di tromboflebite e/o malattia tromboembolica, benchè non sia stato definitivamente stabilito un rapporto causale con la terapia estrogenica. Il medico deve essere consapevole della possibilità di disturbi trombotici (comprendenti tromboflebite, trombosi della retina, embolia cerebrale e polmonare) durante la terapia ormonale sostitutiva ed essere attento alle primissime manifestazioni di questi disturbi (emicrania o cefalea intensa, turbe della coscienza o della motilità volontaria, afasia, turbe del visus, dispnea, ecc.). Se uno qualsiasi di questi si manifestasse o vi fosse il sospetto, la terapia ormonale sostitutiva deve essere immediatamente interrotta.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco