Come è strutturata una sessione di ashtanga vinyasa yoga?

Introduzione: L’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica dinamica e strutturata che combina movimento, respiro e concentrazione. Originaria dell’India, questa disciplina è stata portata alla ribalta da Sri K. Pattabhi Jois. La sua struttura rigorosa e il suo approccio metodico la rendono una delle forme di yoga più impegnative e trasformative. In questo articolo, esploreremo come è strutturata una sessione di Ashtanga Vinyasa Yoga, analizzando le sequenze delle asana, il ruolo del respiro, le transizioni, l’importanza del drishti e le fasi finali di rilassamento e meditazione.

Introduzione all’Ashtanga Vinyasa Yoga

L’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica che si basa su sei serie di asana (posizioni), ognuna delle quali è progettata per preparare il corpo e la mente alla successiva. La Prima Serie, chiamata Yoga Chikitsa, è focalizzata sulla purificazione e l’allineamento del corpo. Le serie successive diventano progressivamente più avanzate, richiedendo maggiore forza, flessibilità e concentrazione.

Questa pratica è caratterizzata da un flusso continuo di movimenti sincronizzati con il respiro, noto come vinyasa. Ogni movimento è collegato a un’inspirazione o a un’espirazione, creando una sorta di danza meditativa che riscalda il corpo e calma la mente.

Un altro aspetto fondamentale dell’Ashtanga Vinyasa Yoga è la ripetizione. Le sequenze sono sempre le stesse, il che permette ai praticanti di vedere i loro progressi nel tempo e di approfondire la loro comprensione delle asana. Questa ripetizione costante aiuta anche a sviluppare una disciplina personale e una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Infine, l’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica che richiede dedizione e costanza. È consigliato praticare regolarmente, idealmente sei giorni alla settimana, per ottenere i massimi benefici. Tuttavia, è importante ascoltare il proprio corpo e adattare la pratica alle proprie esigenze e capacità.

La Sequenza delle Asana: Ordine e Logica

La sequenza delle asana in una sessione di Ashtanga Vinyasa Yoga segue un ordine preciso e logico. Si inizia con i Saluti al Sole (Surya Namaskara A e B), che riscaldano il corpo e preparano la mente alla pratica. Questi saluti al sole sono seguiti da una serie di posizioni in piedi che migliorano la forza e l’equilibrio.

Dopo le posizioni in piedi, si passa alle posizioni sedute. Queste asana sono progettate per allungare e rafforzare diverse parti del corpo, con un’enfasi particolare sulla flessibilità della colonna vertebrale e delle anche. Ogni posizione è collegata alla successiva attraverso un vinyasa, mantenendo il corpo caldo e il flusso di energia costante.

Le posizioni sedute sono seguite da una serie di posizioni supine e invertite. Queste asana aiutano a rilassare il corpo e a calmare la mente, preparandola per la fase finale della pratica. Le inversioni, in particolare, sono note per i loro benefici terapeutici, come il miglioramento della circolazione sanguigna e la riduzione dello stress.

Infine, la sequenza termina con il rilassamento finale in Savasana (posizione del cadavere). Questa è una fase cruciale della pratica, in cui il corpo e la mente possono assorbire i benefici delle asana precedenti e raggiungere uno stato di profonda calma e meditazione.

Il Ruolo del Respiro: Ujjayi Pranayama

Il respiro è un elemento fondamentale nell’Ashtanga Vinyasa Yoga. La tecnica di respirazione utilizzata è chiamata Ujjayi Pranayama, o "respiro vittorioso". Questo tipo di respiro è caratterizzato da un suono sibilante prodotto dalla leggera chiusura della glottide durante l’inspirazione e l’espirazione.

L’Ujjayi Pranayama ha diversi benefici. Innanzitutto, aiuta a mantenere un ritmo costante e controllato durante la pratica, il che è essenziale per eseguire correttamente le asana e le transizioni. Inoltre, il suono del respiro funge da punto di focalizzazione, aiutando a mantenere la mente concentrata e presente.

Un altro vantaggio dell’Ujjayi Pranayama è il suo effetto riscaldante. Questo tipo di respiro aumenta la temperatura interna del corpo, rendendo i muscoli più flessibili e riducendo il rischio di infortuni. Inoltre, il respiro profondo e ritmico aiuta a ossigenare il sangue e a migliorare la circolazione.

Infine, l’Ujjayi Pranayama ha un effetto calmante sul sistema nervoso. La respirazione lenta e profonda attiva il sistema nervoso parasimpatico, che è responsabile del rilassamento e della riduzione dello stress. Questo rende l’Ashtanga Vinyasa Yoga non solo una pratica fisica, ma anche un potente strumento per il benessere mentale ed emotivo.

Transizioni e Vinyasa: Collegare le Posizioni

Le transizioni, o vinyasa, sono un elemento chiave dell’Ashtanga Vinyasa Yoga. Ogni movimento è sincronizzato con il respiro, creando un flusso continuo che collega una posizione all’altra. Questo non solo mantiene il corpo caldo e flessibile, ma aiuta anche a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del proprio respiro.

Le vinyasa sono composte da una serie di movimenti standard che includono Chaturanga Dandasana (posizione del bastone a terra), Urdhva Mukha Svanasana (posizione del cane a testa in su) e Adho Mukha Svanasana (posizione del cane a testa in giù). Questi movimenti vengono ripetuti più volte durante la pratica, creando una sorta di "filo conduttore" che unisce tutte le asana.

Oltre a collegare le posizioni, le vinyasa hanno anche un effetto purificante. Il movimento continuo e il respiro sincronizzato aiutano a eliminare le tossine dal corpo attraverso la sudorazione. Questo processo di purificazione è una delle ragioni per cui l’Ashtanga Vinyasa Yoga è considerato una pratica terapeutica.

Infine, le vinyasa aiutano a sviluppare la forza e la resistenza. Eseguire correttamente queste transizioni richiede un notevole sforzo fisico, soprattutto nei muscoli del core, delle braccia e delle gambe. Con il tempo, questo contribuisce a migliorare la performance nelle asana e a prevenire infortuni.

L’Importanza del Drishti: Focalizzazione dello Sguardo

Il drishti, o punto di focalizzazione dello sguardo, è un altro elemento fondamentale dell’Ashtanga Vinyasa Yoga. Ogni asana ha un drishti specifico, che può essere la punta del naso, il pollice, l’ombelico, o un altro punto fisso. Questa focalizzazione aiuta a mantenere la mente concentrata e a prevenire distrazioni.

Il drishti ha anche un effetto stabilizzante sul corpo. Mantenere lo sguardo fisso su un punto aiuta a migliorare l’equilibrio e l’allineamento delle asana. Questo è particolarmente utile nelle posizioni in piedi e nelle inversioni, dove la stabilità è essenziale.

Oltre a migliorare la concentrazione e l’equilibrio, il drishti ha un effetto meditativo. Focalizzare lo sguardo su un punto fisso aiuta a calmare la mente e a ridurre il flusso di pensieri. Questo rende la pratica dell’Ashtanga Vinyasa Yoga non solo un esercizio fisico, ma anche una forma di meditazione in movimento.

Infine, il drishti aiuta a sviluppare la consapevolezza interiore. Concentrarsi su un punto specifico durante la pratica aiuta a dirigere l’attenzione verso l’interno, favorendo una maggiore introspezione e consapevolezza di sé. Questo è uno degli obiettivi principali dello yoga: unire corpo, mente e spirito in un’esperienza di completa armonia.

Conclusione: Rilassamento e Meditazione Finali

La fase finale di una sessione di Ashtanga Vinyasa Yoga è il rilassamento in Savasana, seguito da un breve periodo di meditazione. Questa è una fase cruciale della pratica, in cui il corpo e la mente possono assorbire i benefici delle asana precedenti e raggiungere uno stato di profonda calma e rilassamento.

Durante Savasana, il praticante si sdraia sulla schiena con le braccia e le gambe leggermente divaricate, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul respiro. Questo aiuta a rilassare completamente il corpo e a liberare eventuali tensioni residue. È un momento di totale abbandono, in cui si lascia andare ogni sforzo e si permette al corpo di rigenerarsi.

Dopo Savasana, molti praticanti dedicano alcuni minuti alla meditazione. Questo può essere fatto in posizione seduta, con la schiena dritta e gli occhi chiusi. La meditazione aiuta a calmare ulteriormente la mente e a consolidare i benefici della pratica. È un momento di introspezione e di connessione con il proprio sé interiore.

Infine, la pratica si conclude con un breve momento di gratitudine e di riflessione. Questo può includere un ringraziamento silenzioso per la pratica e per i benefici ricevuti, o una breve preghiera o mantra. Questo momento di chiusura aiuta a integrare l’esperienza della pratica nella vita quotidiana, portando con sé un senso di pace e di equilibrio.

Conclusioni: L’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica completa e trasformativa che combina movimento, respiro e concentrazione. Ogni sessione è strutturata in modo da preparare il corpo e la mente, partendo dai saluti al sole e proseguendo con una sequenza logica di asana, vinyasa e drishti. Il respiro Ujjayi e il rilassamento finale in Savasana completano l’esperienza, rendendola un potente strumento per il benessere fisico, mentale ed emotivo.

Per approfondire

  1. Ashtanga Yoga Institute: Ashtanga Yoga Institute – Il sito ufficiale dell’Ashtanga Yoga Institute, fondato da Sri K. Pattabhi Jois. Offre risorse e informazioni dettagliate sulla pratica e sulla filosofia dell’Ashtanga Yoga.

  2. Yoga Journal: Yoga Journal – Una delle riviste più autorevoli nel mondo dello yoga, con articoli, video e guide pratiche sull’Ashtanga Vinyasa Yoga.

  3. David Swenson: David Swenson – Uno dei principali insegnanti di Ashtanga Vinyasa Yoga a livello mondiale. Il suo sito offre risorse educative, video e workshop.

  4. Kino MacGregor: Kino MacGregor – Un’insegnante di Ashtanga Vinyasa Yoga di fama internazionale. Il suo sito offre corsi online, video e articoli sulla pratica.

  5. Ashtanga Yoga Research Institute: Ashtanga Yoga Research Institute – Un centro di ricerca e insegnamento dedicato all’Ashtanga Vinyasa Yoga, fondato da Sharath Jois, nipote di Pattabhi Jois. Offre informazioni dettagliate e risorse sulla pratica avanzata.