Tegsedi (Inotersen Sodico): sicurezza e modo d’azione
Tegsedi (Inotersen Sodico) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:
Tegsedi รจ indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da amiloidosi ereditaria da accumulo da transtiretina (hATTR) con polineuropatia in stadio 1 o 2.
Tegsedi: come funziona?
Ma come funziona Tegsedi? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Tegsedi
Categoria farmacoterapeutica: non ancora assegnata; codice ATC: non ancora assegnato
. Meccanismo dโazione
Inotersen รจ un oligonucleotide antisenso (ASO) 2?-O-2-metossietile (2?-MOE) fosforotioato che inibisce la secrezione di transtiretina (TTR) nellโuomo. Il legame selettivo di inotersen al RNA messaggero (mRNA) di TTR causa la degradazione del mRNA sia mutante sia wild-type (normale) di TTR, impedendo la sintesi della proteina TTR a livello epatico, con conseguenti significative riduzioni dei livelli della proteina TTR mutata e wild-type secreta dal fegato nella circolazione.
Effetti farmacodinamici
Nello studio pivotal NEURO-TTR, nel gruppo di trattamento con inotersen รจ stata osservata una riduzione robusta dei livelli circolanti di TTR durante il periodo di trattamento di 15 mesi, con variazioni percentuali medie della TTR sierica comprese tra il 68,41 e il 74,03% (range mediano: 74,64-78,98%) dalla Settimana 13 alla Settimana 65 (Figura 1) rispetto al basale. Nel gruppo placebo, la concentrazione sierica media di TTR รจ diminuita dellโ8,50% alla Settimana 3 e successivamente si รจ mantenuta piuttosto costante per lโintero periodo di trattamento.
P l a c e b o
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TTR
Variazione % rispetto al basale
– 2 0
– 3 0
– 4 0
– 5 0
– 6 0
– 7 0
– 8 0
0 1 0 2 0 3 0 4 0 5 0 6 0 7 0
S t u d y W e e k
Settimana di studio
Figura 1 Variazione percentuale della TTR sierica nel tempo rispetto al basale
Efficacia e sicurezza clinica
Lo studio multicentrico NEURO-TTR, in doppio cieco, controllato con placebo, ha incluso 172 pazienti trattati affetti da amiloidosi ereditaria da accumulo di transtiretina con polineuropatia (hATTR-PN). La malattia hATTR-PN รจ classificata in 3 stadi: i) i pazienti in stadio 1 non necessitano di assistenza per la deambulazione, ii) i pazienti in stadio 2 necessitano di assistenza per la deambulazione, e iii) i pazienti in stadio 3 necessitano di una sedia a rotelle. Nello studio pivotal NEURO-TTR sono stati arruolati soggetti con hATTR-PN in stadio 1 e 2 e punteggio NIS (Neuropathy Impairment Score) compreso tra ?10 e ?130. Lo studio ha valutato inotersen alla dose di 284 mg somministrato mediante singola iniezione sottocutanea una volta alla settimana per 65 settimane di trattamento. I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere inotersen o placebo. Gli endpoint primari di efficacia erano la variazione del punteggio composito mNIS+7 (punteggio NIS modificato + 7 test) dal basale alla Settimana 66 e del punteggio totale al questionario sulla qualitร di vita Norfolk QoL-DN (Quality of Life โ Diabetic Neuropathy). I pazienti sono stati
stratificati per stadio della malattia (Stadio 1 vs. Stadio 2), mutazione di TTR (V30M vs. non-V30M) e precedente trattamento con tafamidis o diflunisal (sรฌ vs. no). Nella tabella 3 sono riportate le caratteristiche demografiche e della malattia al basale.
Tabella 3. Caratteristiche demografiche al basale
Placebo (N=60) | Inotersen (N=112) | |
---|---|---|
Etร (anni), media (DS) | 59,5 (14,05) | 59,0 (12,53) |
Etร ?65 anni, n (%) | 26 (43,3) | 48 (42,9) |
Sesso maschile, n (%) | 41 (68,3) | 77 (68,8) |
Punteggio mNIS+7, media (DS) | 74,75 (39,003) | 79,16 (36,958) |
Norfolk QoL-DN, media (DS) | 48,68 (26,746) | 48,22 (27,503) |
Stadio della malattia, n (%) Stadio 1 Stadio 2 |
42 (70,0)
18 (30,0) |
74 (66,1)
38 (33,9) |
Mutazione V30M di TTR1, n (%) Sรฌ No |
33 (55,0)
27 (45,0) |
56 (50,0)
56 (50,0) |
Precedente trattamento con tafamidis o diflusinal1, n (%) Sรฌ No |
36 (60,0)
24 (40,0) |
63 (56,3)
49 (43,8) |
hATTR-CMยฒ, n (%) | 33 (55,0) | 75 (66,4) |
---|---|---|
Durata della hATTR-PN3 (mesi) media (DS) |
64,0 (52,34) | 63,9 (53,16) |
Durata della hATTR-CM3 (mesi) media (DS) |
34,1 (29,33) | 44,7 (58,00) |
1 Sulla base del database clinico.
2 Definiti come tutti i pazienti con diagnosi di amiloidosi ereditaria da accumulo di transtiretina con cardiomiopatia (hATTR-CM) allโingresso nello studio o con spessore della parete del ventricolo sinistro >1,3 cm allโecocardiogramma senza storia nota di ipertensione persistente.
3 Durata dallโinsorgenza della sintomatologia alla data del consenso informato.
Le variazioni di entrambi gli endpoint primari (mNIS+7 e Norfolk QoL-DN) rispetto al basale hanno dimostrato un beneficio statisticamente significativo a favore del trattamento con inotersen alla Settimana 66 (tabella 4). I risultati alla Settimana 66 su molteplici caratteristiche della malattia [mutazione di TTR (V30M, non-V30M)], stadio della malattia (Stadio 1, Stadio 2), precedente trattamento con tafamidis o diflunisal (sรฌ, no), presenza di hATTR-CM (sรฌ, no) hanno evidenziato un beneficio statisticamente significativo in tutti i sottogruppi sulla base del punteggio composito mNIS+7 e, in tutti i sottogruppi tranne uno (set CM-Eco; p=0,067), sulla base del punteggio totale Norfolk QoL-DN (tabella 5). Inoltre, i risultati di analisi effettuate sui punteggi compositi dei componenti del punteggio mNIS+7 e dei domini Norfolk QoL-DN sono coerenti con lโanalisi degli endpoint primari e hanno evidenziato un beneficio per le neuropatie motorie, sensoriali e autonomiche (figura 2).
Tabella 4. Analisi degli endpoint primari basata su mNIS+7 e Norfolk QoL-DN
mNIS+7 | Norfolk QOL-DN | |||
---|---|---|---|---|
Placebo (N=60) | Inotersen (N=112) | Placebo (N=60) | Inotersen (N=112) | |
Basale | ||||
n | 60 | 112 | 59 | 111 |
Media (DS) | 74,75 (39,003) | 79,16 (36,958) | 48,68 (26,746) | 48,22 (27,503) |
Variazione alla Settimana 66 n LSM (ES) IC al 95% Differenza di LSM (Tegsedi โ Placebo) IC al 95% Valore di P |
60 | 112 | 59 | 111 |
25,43 (3,225) | 10,54 (2,397) | 12,94 (2,840) | 4,38 (2,175) | |
19,11; 31,75 | 5,85; 15,24 | 7,38; 18,51 | 0,11; 8,64 | |
-14,89 | -8,56 | |||
-22,55; -7,22 | -15,42; -1,71 | |||
<0,001 | 0,015 |
Tabella 5. Analisi di sottogruppo per i punteggi mNIS+7 e Norfolk QoL-DN
mNIS+7 | Norfolk QOL-DN | |||||
---|---|---|---|---|---|---|
Variazione rispetto al basale Inotersen โ Placebo |
Variazione rispetto al basale Inotersen โ Placebo |
|||||
Sottogruppo |
n (Placebo, Inotersen) |
Differenza LSM (ES) | Valore di P |
n (Placebo, Inotersen) |
Differenza LSM (ES) | Valore di P |
Settimana 66 | ||||||
V30M | 32, 58 | -13.52 | p<0.001 | 32, 58 | -8.14 | p=0.042 |
(3.795) | (3.998) |
Non-V30 | 28, 54 | -19.06 | p<0.001 | 27, 53 | -9.87 | p=0.034 |
---|---|---|---|---|---|---|
(5.334) | (4.666) | |||||
Malattia in | 39, 74 | -12.13 | P=0.002 | 38, 73 | -8.44 | p=0.023 |
stadio I | (3.838) | (3.706) | ||||
Malattia in | 21, 38 | -24.79 | p<0.001 | 21, 38 | -11.23 | p=0.033 |
stadio II | (5.601) | (5.271) | ||||
Precedente | 33, 61 | -18.04 | p<0.001 | 32, 60 | -9.26 | p=0.022 |
uso di | (4.591) | (4.060) | ||||
stabilizzatori | ||||||
Naรฏve al | 27, 51 | -14.87 | p<0.001 | 27, 51 | -10.21 | p=0.028 |
trattamento | (4.377) | (4.659) | ||||
Set CM-Eco | 33, 75 | -14.94 | p<0.001 | 33, 75 | -7.47 | p=0.067 |
(4.083) | (4.075) | |||||
Set no CM- | 27, 37 | -18.79 | p<0.001 | 26, 36 | -11.67 | p=0.006 |
Eco | (5.197) | (4.213) |
mNIS+7 (p<0.001) NIS (p<0.001)
+7 modificati (p=0.020) NIS-W (p<0.001) NIS-R (p=0.177) NIS-S (p<0.001) HRDB (p=0.704)
Conduzione nervosa (p=0.051) Pressione al tatto (p=0.101)
Dolore da calore (p=0.007)
A favore di inotersen
A favore del placebo
Differenza LSM nella variazione rispetto al basale alla Settimana 66 (dimensione dellโeffetto inotersen-placebo, IC al 95%)
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Figura 2 Differenza nella variazione della media dei minimi quadrati (LSM) per i componenti del punteggio mNIS+7 tra i gruppi di trattamento rispetto al basale
Secondo unโanalisi condotta sui soggetti responder secondo il punteggio mNIS+7, con variazioni delle soglie comprese tra incrementi di 0 e 30 punti rispetto al basale (sul set di sicurezza), a ogni soglia valutata, il gruppo trattato con inotersen ha evidenziato un tasso di risposta circa 2 volte superiore rispetto al gruppo placebo, dimostrando una risposta costante. Sono stati considerati responder i soggetti che presentavano una variazione rispetto al basale pari o inferiore al valore soglia. I soggetti che interrompevano anticipatamente il trattamento, a prescindere dal motivo, o per i quali non erano disponibili tutti i dati della Settimana 66, sono stati considerati non-responder. A tutte le soglie superiori a una variazione di 0 punti รจ emersa una significativitร statistica a favore di inotersen.
Popolazione pediatrica
LโAgenzia europea dei medicinali ha previsto lโesonero dallโobbligo di presentare i risultati degli studi con Tegsedi in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per lโamiloidosi da transtiretina (vedere paragrafo 4.2 per รฌnformazรฌonรฌ sullโuso pedรฌatrรฌco).
Tegsedi: come si assorbe e si elimina?
Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Tegsedi, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Tegsedi
Assorbimento
A seguito di somministrazione sottocutanea, inotersen viene assorbito rapidamente nella circolazione sistemica con modalitร dose-dipendente, e il tempo mediano alla massima concentrazione plasmatica (Cmax) di inotersen viene generalmente raggiunto entro 2-4 ore.
Distribuzione
Inotersen presenta un forte legame (>94%) con le proteine plasmatiche umane e la frazione legata รจ indipendente dalla concentrazione del farmaco. In pazienti con hATTR, il volume di distribuzione apparente di inotersen allo stato stazionario รจ di 293 L. Lโalto volume di distribuzione suggerisce unโampia distribuzione di inotersen nei tessuti a seguito di somministrazione sottocutanea.
Biotrasformazione
Eliminazione
Lโeliminazione di inotersen avviene sia tramite il metabolismo nei tessuti sia attraverso lโescrezione urinaria. Inotersen e i suoi metaboliti oligonucleotidi piรน corti sono escreti attraverso le urine nellโuomo. Il recupero urinario del medicinale originario รจ limitato a meno dellโ1% entro le 24 ore post-dose. A seguito di somministrazione sottocutanea, lโemivita di eliminazione di inotersen รจ di circa 1 mese.
Popolazioni speciali
Sulla base dellโanalisi farmacocinetica di popolazione, fattori quali etร , peso corporeo, sesso o razza non hanno alcun effetto clinicamente rilevante sullโesposizione di inotersen. In alcuni casi, le valutazioni definitive sono state limitate poichรฉ le covariate erano limitate da una numerositร complessiva bassa.
Popolazione anziana
Non sono emerse differenze generali in termini di farmacocinetica tra pazienti adulti e pazienti anziani.
Unโanalisi farmacocinetica di popolazione suggerisce che lโinsufficienza renale lieve e moderata non ha effetti clinicamente rilevanti sullโesposizione sistemica di inotersen. Non sono disponibili dati su pazienti con insufficienza renale severa.
Insufficienza epatica
Tegsedi: รจ un farmaco sicuro?
Abbiamo visto come Tegsedi agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tegsedi รจ un farmaco sicuro?
Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Tegsedi: dati sulla sicurezza
Tossicologia
In studi di tossicitร cronica su topi, ratti e scimmie, alla dose terapeutica raccomandata di inotersen sono emerse riduzioni delle conte piastriniche nellโordine di 1,4 -2 volte la AUC nellโuomo. In singoli
esemplari di scimmia sono state osservate gravi riduzioni dei livelli di piastrine in associazione a un aumento di sanguinamento o ecchimosi. Le conte piastriniche si sono normalizzate con lโinterruzione del trattamento, ma alla ripresa della somministrazione di inotersen sono diminuite a livelli ancora inferiori. Ciรฒ suggerisce un meccanismo di correlazione immunologica.
In diversi organi di tutte le specie prese in esame รจ stato riscontrato un uptake ampio e persistente di inotersen da parte di vari tipi di cellule inclusi monociti/macrofagi, cellule dellโepitelio tubulare prossimale renale, cellule epatiche di Kupffer e infiltrati di cellule istiocitarie nei linfonodi e nelle sedi di iniezione. Nei ratti, alla dose terapeutica raccomandata, lโaccumulo renale di inotersen รจ risultato associato a proteinuria in misura pari a 13,4 volte lโAUC nellโuomo. Inoltre, nei topi e nei ratti รจ stata osservata una riduzione del peso del timo dovuta alla deplezione linfocitaria. Nelle scimmie, รจ stata osservata infiltrazione cellulare perivascolare da parte di cellule linfoistiocitarie in molteplici organi. In tutte le specie animali prese in esame, alla dose terapeutica raccomandata queste alterazioni pro- infiammatorie a livello degli organi sono state osservate nellโordine di 1,4-6,6 volte lโAUC nellโuomo e sono state accompagnate da aumenti di varie citochine/chemochine plasmatiche.
Genotossicitร /cancerogenicitร
Inotersen non ha evidenziato potenziale genotossico nรฉ in vitro nรฉ in vivo e non รจ risultato cancerogeno in topi rasH2 transgenici.
Tossicologia della riproduzione
Nei topi e nei conigli, a circa 3 volte la dose equivalente alla dose massima raccomandata nell’uomo, inotersen non ha mostrato effetti sulla fertilitร , sullo sviluppo embrio-fetale o sullo sviluppo postnatale. Nei topi, il passaggio nel latte รจ risultato basso. Tuttavia, inotersen non รจ farmacologicamente attivo nei topi e nei conigli. Pertanto, in questi studi รจ stato possibile rilevare solo gli effetti correlati alla chimica di inotersen. Ciรฒ nonostante, non sono emersi effetti sullo sviluppo embrio-fetale nel topo quando รจ stato usato un analogo murino di inotersen, associato a unโinibizione del ~60% (range individuale fino a una riduzione del 90%) dellโespressione del mRNA di TTR.
Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Tegsedi: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.
Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tegsedi
Tegsedi: interazioni
Occorre usare cautela con medicinali antitrombotici, medicinali antiaggreganti piastrinici e medicinali in grado di abbassare la conta piastrinica quali, per esempio, acido acetilsalicilico, clopidogrel, warfarin, eparina, eparine a basso peso molecolare, inibitori del fattore Xa come rivaroxaban e apixaban e inibitori della trombina come dabigatran (vedere paragrafo 4.4).
Occorre usare cautela con lโuso concomitante di medicinali nefrotossici e altri medicinali che possono compromettere la funzionalitร renale quali sulfonamidi, antagonisti dellโaldosterone, anilidi, alcaloidi naturali dellโoppio e altri oppioidi (vedere paragrafo 4.4). Benchรฉ lโanalisi della farmacocinetica di popolazione non abbia evidenziato effetti clinicamente rilevanti di alcuni medicinali nefrotossici sulla clearance di inotersen o sul potenziale effetto sulla funzionalitร renale, non sono state condotte valutazioni sistematiche della co-somministrazione di inotersen e di medicinali potenzialmente nefrotossici.
Tegsedi: posso guidare la macchina se lo prendo?
Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.
Molti farmaci riducono la capacitร di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni
E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.
Tegsedi: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari
Tegsedi non altera o altera in modo trascurabile la capacitร di guidare veicoli e di usare macchinari.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco