Zerbaxa: effetti collaterali e controindicazioni
Zerbaxa (Ceftolozano Solfato + Tazobactam Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Zerbaxa è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni negli adulti (vedere paragrafo 5.1):
Infezioni intra-addominali complicate (vedere paragrafo 4.4);
Pielonefrite acuta;
Infezioni complicate del tratto urinario (vedere paragrafo 4.4);
Polmonite acquisita in ospedale (HAP), inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP).
Devono essere considerate le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Zerbaxa ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Zerbaxa, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Zerbaxa: controindicazioni
IpersensibilitĂ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
IpersensibilitĂ a qualsiasi agente antibatterico cefalosporinico;
IpersensibilitĂ severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline o carbapenemi).
Zerbaxa: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
Zerbaxa è stato valutato in studi clinici di Fase 3, controllati con farmaco di confronto nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario (inclusa pielonefrite), che comprendevano in totale 1.015 pazienti trattati con Zerbaxa (1 g / 0,5 g per via endovenosa ogni 8 ore, con dose aggiustata in base alla funzione renale, ove opportuno) per un periodo massimo di 14 giorni.
Le reazioni avverse verificatesi con frequenza piĂ¹ comune (? 3% negli studi di Fase 3 raggruppati nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario, inclusa la pielonefrite) nei pazienti trattati con Zerbaxa, sono state nausea, cefalea, stipsi, diarrea e piressia e sono state in genere di lieve o moderata severitĂ .
Il trattamento con Zerbaxa è stato valutato in uno studio clinico di Fase 3 controllato con farmaco di confronto nel trattamento di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica, che comprendeva un totale di 361 pazienti, trattati con Zerbaxa (2 g / 1 g per via endovenosa ogni 8 ore, con dose aggiustata in base alla funzione renale, ove opportuno) per un periodo massimo di 14 giorni.
Le reazioni avverse verificatesi con frequenza piĂ¹ comune (? 5% nello studio di Fase 3 nel trattamento di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica) nei pazienti trattati con Zerbaxa sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata e sono state in genere di lieve o moderata severitĂ .
Tabella delle reazioni avverse per infezioni intra-addominali complicate, infezioni complicate del tratto urinario, inclusa pielonefrite e polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica
Le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante gli studi clinici condotti con Zerbaxa. Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza. Le categorie di frequenza si basano sulle seguenti convenzioni: comune (? 1/100, < 1/10), non comune (? 1/1.000,
< 1/100) (vedere Tabella 3).
Tabella 3: Reazioni avverse identificate durante gli studi clinici condotti con ceftolozano/tazobactam
Classificazione per sistemi e organi |
Comune (? 1/100, < 1/10) |
Non comune (? 1/1.000, < 1/100) |
---|---|---|
Infezioni ed infestazioni |
Colite da Clostridioides difficile 2 |
Candidiasi comprese la orofaringea e la vulvovaginale1, colite da Clostridioides difficile 1, infezione fungina del tratto urinario1, infezione da Clostridioides difficile 2 |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitosi1 | Anemia1 |
Classificazione per sistemi e organi |
Comune (? 1/100, < 1/10) |
Non comune (? 1/1.000, < 1/100) |
---|---|---|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipokaliemia1 | Iperglicemia1, ipomagnesiemia1, ipofosfatemia1 |
Disturbi psichiatrici | Insonnia1, ansia1 | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea1, capogiro1 | Ictus ischemico1 |
Patologie cardiache | Fibrillazione atriale1, tachicardia1, angina pectoris1 | |
Patologie vascolari | Ipotensione1 | Flebite1, trombosi venosa1 |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea1 | |
Patologie gastrointestinali | Nausea1, diarrea3, stipsi1, vomito3, dolore addominale1 | Gastrite1, distensione addominale1, dispepsia1, flatulenza1, ileo paralitico1 |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea1 | Orticaria1 |
Patologie renali e urinarie | Compromissione renale1, insufficienza renale1 | |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia1, reazioni in sede di infusione1 | |
Esami diagnostici |
Alanina aminotransferasi aumentata3, aspartato aminotransferasi aumentata3, transaminasi aumentate2, prova di funzione epatica anormale2, fosfatasi alcalina ematica aumentata2, gamma-glutamiltransferasi aumentata2 |
PositivitĂ al test di Coombs3, gamma-glutamiltranspeptidasi (GGT) sierica aumentata1, fosfatasi alcalina sierica aumentata1, positivitĂ al test per Clostridioides 2 |
1 Specifico per le indicazioni di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni
complicate del tratto urinario, trattate con Zerbaxa (1 g / 0,5 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni.
2 Specifico per l’indicazione di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica, trattata con Zerbaxa (2 g / 1 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni.
3Applicabile a tutte le indicazioni: infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta, infezioni complicate del tratto urinario e polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a
ventilazione meccanica. Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Parametri di laboratorio
Durante il trattamento con Zerbaxa puĂ² verificarsi lo sviluppo di una positivitĂ al test diretto di Coombs. L’incidenza della sieroconversione alla positivitĂ del test diretto di Coombs è stata di 0,2 % nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 0 % nei pazienti in trattamento con il farmaco di confronto negli studi clinici per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate e infezioni complicate del
tratto urinario. L’incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata di 31,2 % nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 3,6 % nei pazienti in trattamento con meropenem nello studio clinico per il trattamento della polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica. Negli studi clinici, non c’è stata evidenza di emolisi nei pazienti che hanno sviluppato una positività al test diretto di Coombs in qualsiasi gruppo di trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
Zerbaxa: avvertenze per l’uso
Reazioni di ipersensibilitĂ
Possono verificarsi reazioni di ipersensibilità (anafilattiche) gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafì 4.3 e 4.8). Se si verifica una reazione allergica severa durante il trattamento con ceftolozano/tazobactam, il medicinale deve essere interrotto e devono essere adottate misure appropriate.
I pazienti con anamnesi positiva per ipersensibilitĂ alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri agenti antibatterici beta-lattamici possono essere ipersensibili anche a ceftolozano/tazobactam.
Ceftolozano/tazobactam è controindicato nei pazienti con anamnesi positiva per ipersensibilità a ceftolozano, tazobactam o alle cefalosporine (vedere paragrafo 4.3).
Ceftolozano/tazobactam è controindicato anche in pazienti con ipersensibilità severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline o carbapenemi) (vedere paragrafo 4.3).
Ceftolozano/tazobactam deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per qualsiasi altro tipo di reazione di ipersensibilitĂ alle penicilline o ad altri antibatterici beta-lattamici.
Effetto sulla funzione renale
Una riduzione della funzione renale è stata osservata in pazienti in trattamento con ceftolozano/tazobactam.
Funzione renale compromessa
La dose di ceftolozano/tazobactam deve essere aggiustata in base alla funzione renale (vedere paragrafo 4.2, Tabella 2).
Negli studi clinici sulle infezioni intra-addominali complicate e sulle infezioni complicate del tratto urinario, inclusa la pielonefrite, l’efficacia di ceftolozano/tazobactam è stata minore nei pazienti con moderata compromissione renale rispetto ai pazienti con funzione renale normale o lievemente compromessa al basale. I pazienti con compromissione renale al basale devono essere monitorati frequentemente per l’insorgenza di qualsiasi tipo di variazione della funzione renale durante il trattamento e la dose di ceftolozano/tazobactam deve essere aggiustata come necessario.
Limitazioni dei dati clinici
I pazienti che erano immunocompromessi, i pazienti con neutropenia severa ed i pazienti con malattia renale allo stadio terminale in emodialisi sono stati esclusi dagli studi clinici.
Infezioni intra-addominali complicate
In uno studio effettuato in pazienti con infezioni intra-addominali complicate, la diagnosi piĂ¹ comune è stata la perforazione appendicolare o l’ascesso peri-appendicolare (420/970 [43,3%] pazienti), di questi pazienti 137/420 (32,6%) avevano una peritonite diffusa al basale. Approssimativamente l’82% di tutti i pazienti arruolati nello studio aveva punteggi APACHE II (Acute Physiology and Chronic Health Evaluation II) < 10 e il 2,3% aveva batteriemia al basale. Nei pazienti clinicamente valutabili (CE), i tassi di guarigione clinica per ceftolozano/tazobactam sono stati 95,9% in 293 pazienti di etĂ inferiore a 65 anni e 87,8% in 82 pazienti di etĂ uguale o superiore a 65 anni.
Infezioni complicate del tratto urinario
I dati di efficacia clinica in pazienti con infezione complicata del tratto urinario inferiore sono limitati. In uno studio randomizzato con controllo attivo il 18,2% (126/693) dei pazienti microbiologicamente valutabili (ME) aveva un’infezione complicata del tratto urinario inferiore, compresi 60/126 pazienti che erano stati trattati con ceftolozano/tazobactam. Uno di questi 60 pazienti aveva batteriemia al basale.
Diarrea associata a Clostridioides difficile
Colite associata all’uso di antibatterici e colite pseudomembranosa sono state segnalate con ceftolozano/tazobactam (vedere paragrafo 4.8). La severitĂ di questi tipi di infezione puĂ² variare da lieve a potenzialmente letale. Ăˆ perciĂ² importante considerare questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di ceftolozano/tazobactam. In tali circostanze, si deve considerare l’interruzione della terapia con ceftolozano/tazobactam e l’uso di misure di supporto, unitamente alla somministrazione di un trattamento specifico per Clostridioides difficile.
Microrganismi non sensibili
L’uso di ceftolozano/tazobactam puĂ² favorire la proliferazione di microrganismi non sensibili. Se durante o dopo il trattamento si verifica una superinfezione, devono essere adottate misure appropriate.
Ceftolozano/tazobactam non è attivo nei confronti di batteri che producono degli enzimi chiamati beta-lattamasi che non sono inibiti da tazobactam. Vedere paragrafo 5.1.
Sieroconversione al test diretto dell’antiglobulina (test di Coombs) e rischio potenziale di anemia emolitica
Durante il trattamento con ceftolozano/tazobactam si puĂ² sviluppare positivitĂ al test diretto dell’antiglobulina (DAGT) (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici non c’è stata alcuna evidenza di emolisi nei pazienti che avevano sviluppato un DAGT positivo durante il trattamento.
Contenuto di sodio
Ceftolozano/tazobactam contiene 230 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 11,5 % dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un
adulto. Il flaconcino ricostituito con 10 mL di preparazione iniettabile di sodio cloruro allo 0,9% (soluzione fisiologica) contiene 265 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 13,3 % dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco