Liuda: effetti collaterali e controindicazioni
Liuda compresse rivestite (Gestodene + Etinilestradiolo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Contraccezione orale
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Liuda compresse rivestite ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Liuda compresse rivestite, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Liuda compresse rivestite: controindicazioni
IpersensibilitĂ verso uno qualunque dei principi attivi o degli eccipienti.
Patologie tromboemboliche arteriose in corso o pregresse (come infarto del miocardio e ictus cerebrovascolare) o loro prodromi, quali angina pectoris ed attacco ischemico transitorio (TIA).
Patologie tromboemboliche venose in corso o pregresse (trombosi venosa profonda, embolia polmonare), in presenza o meno di fattori scatenanti.
Disturbi cardiovascolari: ipertensione grave, coronaropatia, valvulopatia, disturbi del ritmo che possono provocare trombi.
Patologie oftalmiche di origine vascolare.
Diabete complicato da micro- o macro- angiopatia.
Tumori maligni ormono-dipendenti (accertati o sospetti) della mammella e dell’utero.
Tumori ipofisari.
Patologia epatica grave, in atto o pregressa, finchè i valori di funzionalitĂ epatica non siano ritornati nell’intervallo di normalitĂ
Tumori epatici (benigni o maligni) concomitanti o pregressi
Ittero colestatico manifestatosi in gravidanza o ittero associato ad un precedente utilizzo di contraccettivi orali (vedì anche paragrafo 4.4)
Pancreatite acuta o in fase prodromica associata a grave ipertrigliceridemia
Sanguinamento vaginale di natura non accertata
Anamnesi di emicrania con sintomatologia neurologica focale
Collagenosi
Porfiria
Ritonavir (vedì paragrafo 4.5)
Liuda compresse rivestite: effetti collaterali
Durante il trattamento con contraccettivi orali combinati sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati
L’uso di qualsiasi combinazione di contraccettivi orali aumenta il rischio di incorrere in una patologia tromboembolica venosa. Per tutte le informazioni relative al rischio correlato al tipo di contraccettivo orale combinato, vedere il paragrafo 4.4. Lo stesso vale per le informazioni relative al rischio di patologie tromboemboliche arteriose.
Gli effetti indesiderati piĂ¹ frequentemente segnalati dalle pazienti (> 10%) durante studi clinici di fase III e in fase di post-marketing sono stati cefalea (inclusa emicrania) e sanguinamento/piccole perdite.
Altri effetti indesiderati rilevati durante l’uso di contraccettivi orali combinati: Comuni: da ? 1/100 a <1/10
Non comuni: da ? 1/1.000 a <1/100
Rari: da ? 1/10.000 a <1/1.000
Molto rari: <1/10.000, non noti (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni e infestazioni
Comuni: vaginite, inclusa candidosi vaginale.
Disturbi del sistema immunitario
Rari: reazioni anafilattiche con rarissimi casi di orticaria, edema angioneurotico, disturbi dell’apparato circolatorio e respiratorio.
Molto rari: esacerbazione del lupus eritematoso sistemico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comuni: aumento o diminuzione del peso.
Non comuni: aumento o diminuzione dell’appetito
Rari: intolleranza al glucosio.
Molto rari: esacerbazione della porfiria, diminuzione della concentrazione serica dei folati.
Disturbi psichiatrici
Comuni: alterazione dell’umore, inclusa depressione, alterazione della libido.
Patologie del sistema nervoso
Comuni: nervosismo, capogiri.
Molto rari: esacerbazione della corea.
Patologie dell’occhio
Comuni: difetto della vista
Rari: irritazione da lenti a contatto.
Molto rari: neurite ottica, trombosi vascolare della retina.
Patologie gastrointestinali
Comuni: nausea, vomito, dolore addominale.
Non comune: crampi addominali, gonfiore.
Molto rari: pancreatite, adenoma epatico, carcinoma epatocellulare.
Patologie epatobiliari
Rari: ittero colestatico.
Molto rari: litiasi biliare, colestasi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: acne.
Non comuni: eruzioni cutanee, cloasma (melasma) con rischio di persistenza, irsutismo, alopecia.
Rari: eritema nodoso.
Molto rari: eritema multiforme.
Patologie renali e urinarie
Molto rari: sindrome emolitica uremica.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comuni: dolore e tensione al seno, secrezione, dismenorrea, alterazione delle secrezioni vaginali e delle mestruazioni; alterazione dell’ectropion cervicale.
In generale
Comuni: ritenzioni di liquidi, edema.
Altri
Non comuni: ipertensione arteriosa, alterazione dei lipidi plasmatici, inclusa ipertrigliceridemia.
Liuda compresse rivestite: avvertenze per l’uso
e speciali
Se una qualunque delle condizioni o dei fattori di rischio menzionati in questo paragrafo dovesse essere presente, bisognerebbe valutare per ogni singola donna sia i benefici che i possibili rischi connessi all’uso del COC; questi dovrebbero essere discussi con la donna prima che sia lei stessa a decidere se farne uso. In caso di aggravamento, esacerbazione o insorgenza di una delle seguenti condizioni o fattori di rischio, è opportuno che la donna consulti il suo medico curante. Il medico deciderà circa l’opportunità di interrompere o meno l’assunzione del farmaco.
Rischio di malattia tromboembolica arteriosa o venosa
Se dovessero presentarsi sintomi premonitori di imminenti complicazioni, l’assunzione del farmaco dovrebbe essere immediatamente interrotta. Tali segni premonitori sono: cefalee insolitamente severe, disturbi visivi (improvvisa perdita parziale o completa della vista, diplopia), aumento della pressione arteriosa, segni clinici di trombosi venosa profonda (insolito dolore e/o gonfiore ad una sola gamba), embolia polmonare (insorgenza improvvisa di tosse, dispnea, o grave dolore al torace con possibile irradiamento al braccio sinistro).
Ulteriori sintomi di trombosi venosa ed arteriosa possono includere:
difficoltĂ nel parlare od afasia
collasso accompagnato o meno da crisi epilettiche focali
debolezza od improvvisa e marcata perdita di sensibilitĂ di un lato o di una parte del corpo
disturbi motori
addome acuto
Rischio di tromboembolia venosa :
L’uso di un qualsiasi contraccettivo orale combinato comporta un aumento del rischio di tromboembolia venosa (VTE). L’aumentato rischio di VTE è maggiore durante il primo anno di assunzione, ma è comunque inferiore rispetto al rischio di sviluppare una tromboembolia venosa in gravidanza. Quest’ultimo rischio è stimato essere di 60 casi per 100.000 gravidanze. La VTE presenta un esito fatale nell‘1-2% dei casi. Diversi studi epidemiologici hanno mostrato che l’assunzione di un contraccettivo orale combinato a base di etinilestradiolo (per lo piĂ¹ alla dose di 30 µg) e gestodene, comporta un maggior rischio di sviluppare tromboembolie venose rispetto all’assunzione di un contraccettivo orale combinato contenente meno di 50 µg di etinilestradiolo e levonorgestrel.
Le preparazioni contenenti 30 µg di etinilestradiolo in associazione al desogestrel o al gestodene, rispetto a quelle contenenti meno di 50 µg di etinilestradiolo e levonorgestrel, presentano per le tromboembolie venose un rischio relativo compreso tra 1,5 e 2,0. Le preparazioni contenenti meno di 50 µg di etinilestradiolo e levonorgestrel, presentano un’incidenza di tromboembolie venose di circa 20 casi per 100.000 anni-donna. Per quanto riguarda il desogestrel e il gestodene, tale incidenza varia fra 30 e 40 casi per 100.000 anni-donna, vale a dire 10-20 casi aggiuntivi ogni 100.000 anni-donna.
Per le donne che utilizzano un contraccettivo per la prima volta, e per tutto il primo anno di assunzione, il rischio relativo per le tromboembolie venose sarĂ maggiore, indipendentemente da quale contraccettivo orale combinato sia utilizzato. Studi epidemiologici suggeriscono che le pillole contenenti 20 ?g di etinilestradiolo e desogestrel o gestodene presentano un rischio di sviluppare tromboembolie venose non inferiore a quello associato alle pillole contenenti 30 ?g di etinilestradiolo.
I fattori di rischio per la tromboembolia venosa sono:
?Anamnesi personale di tromboembolia con o senza fattori scatenanti.
?ObesitĂ (indice di massa corporea = peso/altezza² > 30 kg/m²).
?Operazione chirurgica, immobilizzazione prolungata, trauma grave.
In questi casi è consigliabile sospendere la pillola (almeno un mese prima nel caso di un’operazione chirurgica programmata) e non riprenderla fino a 2 settimane dopo il completo ristabilimento delle capacità motorie.
? post-parto
Nel periodo successivo il parto, fino alla prima mestruazione dopo la nascita del bambino, è preferibile far uso di un altro metodo contraccettivo (contraccezione meccanica o contraccezione a base di progestinici orali in microdosi).
?anamnesi familiare positiva:
In caso di anamnesi familiare di tromboembolie venose (in uno o piĂ¹ soggetti relativamente giovani), prima di prescrivere un contraccettivo orale combinato, è opportuno che la donna si rivolga ad uno specialista per identificare qualsiasi disturbo predisponente l’insorgenza di una trombosi venosa.
?Non vi è consenso circa il possibile ruolo delle vene varicose e delle tromboflebiti superficiali nell’esordio o nella progressione della tromboembolia venosa.
Rischio di tromboembolia arteriosa:
I dati disponibili circa il rischio di infarto miocardio non permettono di stabilire se i contraccettivi orali della seconda generazione presentino un rischio diverso rispetto a quello dei contraccettivi orali di terza generazione.
I fattori di rischio per la tromboembolia arteriosa sono:
?aumento dell’età . Poiché il rischio di tromboembolia arteriosa aumenta con l’età a partire dai 35 anni è opportuno rivalutare su base individuale il rapporto rischio/beneficio di questo tipo di contraccezione.
?fumo (è opportuno informare le donne con piĂ¹ di 35 anni della necessitĂ di non fumare se desiderano assumere contraccettivi orali combinati).
?alcune patologie cardiovascolari: ipertensione, coronaropatia, valvulopatia, disturbi del ritmo favorenti l’insorgenza di trombi.
dislipoproteinemia.
Altre patologie associate a disturbi vascolari sono: diabete mellito, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico-uremica, malattia infiammatoria intestinale cronica (morbo di Crohn o colite ulcerativa) e anemia a cellule falciformi.
Fra i parametri biochimici indicativi della predisposizione ereditaria o acquisita alla trombosi venosa o arteriosa vi sono: resistenza alla proteina C attivata (APC), carenza di antitrombina-III, carenza di
proteina C, carenza di proteina S, iperomocisteinemia e presenza di anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante).
Tumori ginecologici:
Alcuni studi epidemiologici riportano un aumentato rischio di sviluppare cancro della cervice uterina nelle donne affette dal virus del papilloma umano (HPV) e che fanno uso di contraccettivi orali per un lungo periodo (>5 anni). Tuttavia, non si è ancora adeguatamente chiarito in che misura questo risultato possa essere stato influenzato da altri fattori (ad esempio il numero di partner o l’utilizzo di contraccettivi a barriera).
Una meta-analisi condotta su 54 studi internazionali ha evidenziato un rischio leggermente piĂ¹ alto di tumore del seno tra le utilizzatrici di contraccettivi orali. Tale aumento del rischio non sembra dipendere dalla durata del trattamento o dalla presenza di fattori di rischio quali nulliparitĂ e precedenti familiari di tumore del seno. Questo aumentato rischio è transitorio e scompare dopo 10 anni dalla sospensione del contraccettivo.
Ăˆ possibile che le donne che assumono contraccettivi orali si sottopongano a monitoraggio clinico con maggiore regolaritĂ , influenzando quindi l’aumentata diagnosi di tumore del seno ed aumentando la probabilitĂ di diagnosi precoce.
I dati pubblicati non pongono in discussione l’uso dei contraccettivi orali, i cui benefici superano nettamente i rischi potenziali.
Precauzioni di impiego
Prima e durante il trattamento è necessario sottoporsi a visite mediche (inclusa l’anamnesi familiare) facendo particolare attenzione alle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3), alle avvertenze speciali ed ai fattori di rischio per la trombosi. I controlli devono riguardare principalmente: peso, pressione sanguigna, seno, organi genitali, striscio cervicale e vaginale, trigliceridemia, colesterolemia, glicemia. Ăˆ necessario escludere la possibilitĂ di una gravidanza.
Ăˆ richiesta prudenza in donne con:
Disturbi metabolici come il diabete non complicato
Iperlipidemia (ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia). Le donne in trattamento per iperlipidemia che decidano d’assumere contraccettivi orali combinati devono essere seguite con particolare attenzione. In una piccola percentuale di utilizzatrici di contraccettivi orali combinati potrebbe insorgere una persistente ipertrigliceridemia.
Nelle pazienti con ipertrigliceridemia, le preparazioni a base di estrogeni possono essere messe in relazione con rari ma rilevanti aumenti dei valori di trigliceridi, in grado di causare pancreatite
ObesitĂ (indice di massa corporea=peso/altezza² > 30)
Iperprolattinemia, con o senza galattorea
Insorgenza o recidiva di porfiria ( vedi paragrafo 4.3)
Dolori addominali gravi, ingrossamento del fegato o segni di sanguinamento intraddominale.
Ittero, epatite, prurito, colestasi ed aumento degli enzimi epatici.
Bisogna seguire da vicino quelle condizioni patologiche che possono insorgere o peggiorare durante la gravidanza o a seguito dell’utilizzo di contraccettivi orali combinati. In particolare, bisogna prestare attenzione ai pazienti con una delle seguenti patologie pregresse o in atto: epilessia, emicrania, otosclerosi, asma, anamnesi familiare di malattia vascolare, vene varicose, herpes gestazionale, calcoli biliari, lupus eritematoso sistemico, disfunzioni cardiache, renali o epatiche, depressione, ipertensione (reintrodurre il contraccettivo orale combinato quando la pressione, grazie alla terapia anti-ipertensiva, ritorna entro i limiti di normalità ), corea, sindrome emolitico-uremica.
Se si dovessero manifestare cloasmi, in particolare in donne con anamnesi di cloasma gravidico, si raccomanda di evitare l’esposizione alla luce solare.
Metrorragia e piccole perdite possono insorgere soprattutto durante i primi mesi di assunzione del farmaco. In genere, questi fenomeni regrediscono spontaneamente, senza bisogno di sospendere il trattamento. Se le emorragie persistessero o insorgessero per la prima volta dopo un lungo periodo di utilizzo, si dovrĂ prendere in esame la possibilitĂ di una causa organica.
?Diarrea e/o vomito possono ridurre l’assorbimento del contraccettivo ormonale combinato (vedì paragrafo 4.2).
Ăˆ opportuno informare le donne che i contraccettivi ormonali non proteggono dall’HIV (AIDS) o da altre infezioni sessualmente trasmissibili.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, intolleranza al fruttosio, deficit di Lapp- lattasi, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo farmaco.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco