Hivid: effetti collaterali e controindicazioni
Hivid (Zalcitabina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
HIVID (zalcitabina) è indicato negli adulti con infezione da HIV in combinazione con altri farmaci antiretrovirali.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Hivid ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Hivid, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Hivid: controindicazioni
HIVID è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota ad uno qualsiasi dei componenti delle compresse.
Hivid: effetti collaterali
Il principale effetto indesiderato associato a HIVID è la neuropatia periferica. E’ stata riportata negli studi clinici con una frequenza superiore al 40% e si manifesta principalmente come ipoestesia, parestesia o dolore alle estremità inferiori e superiori. Poichè è potenzialmente irreversibile, si raccomanda l’immediata interruzione del trattamento con Hivid (vedere 4.4.1 Neuropatia periferica). Altri eventi avversi frequenti osservati negli studi clinici con Hivid in monoterapia sono: cefalea, rash, stanchezza, nausea, stomatite ulcerosa e mialgia.
Sebbene Hivid sia attualmente approvato solo per l’uso in terapia di associazione antiretrovirale, nella tabella che segue vengono presentati gli effetti indesiderati osservati in uno studio clinico in monoterapia in quanto più adatti per attribuire un dato evento avverso al prodotto medicinale. Comunque, i singoli effetti indesiderati non si modificano durante la terapia di associazione.
Nella Tabella 1 riportata di seguito sono elencate le percentuali dei 320 pazienti in trattamento con Hivid in monoterapia nello studio in doppio cieco N3300 che hanno riportato reazioni avverse al farmaco (considerate dallo sperimentatore almeno lontanamente correlabili all’Hivid) con una frequenza uguale o maggiore all’1% nel braccio della monoterapia con zalcitabina.
Tabella 1. Reazioni avverse comparse nell’1% o più dei pazienti in trattamento con zalcitabina nello studio N3300
Sistema corporeo Evento avverso | Braccio zalcitabina N=320 |
Infezioni e infestazioni | |
Faringite | 5,3% |
Disturbi del metabolismo e nutrizione | |
Anoressia | 8,4% |
Disturbi psichiatrici | |
Confusione | 2,8% |
Depressione | 1,3% |
Insonnia | 1,3% |
Disturbi del sistema nevoso | |
Neuropatia periferica (vedere sezione sulle precauzioni) | 41,6% |
– Ipoestesia alle estremità inferiori e superiori | 30,6% |
– Parestesia alle estremità inferiori e superiori | 30,7% |
– Dolore alle estremità inferiori e superiori | 25,1% |
– Debolezza alle estremità inferiori e superiori | 13,5% |
– Riduzione dei riflessi | 3,4% |
– Neuropatia | 2,8% |
– Riduzione della sensibilità | 2,8% |
– Ipoestesia | 2,8% |
– Andatura anomala | 1,9% |
– Disturbi del sensorio | 1,9% |
– Assenza del riflesso achilleo | 1,3% |
Cefalea | 17,8% |
Vertigini | 5,0% |
Deficit della concentrazione | 1,6% |
Disturbi oculari | |
Ipoestesia | 2,8% |
Xeroftalmia | 1,3% |
Disturbi cardiaci | |
Tachicardia | 1,3% |
Disturbi respiratori, del torace e del mediastino | |
Tosse | 4,1% |
Dispnea | 2,2% |
Disturbi dell’apparato gastrointestinale | |
Nausea | 13,1% |
Stomatite ulcerosa | 12,8% |
Diarrea | 7,5% |
Secchezza delle fauci | 5,0% |
Vomito | 6,9% |
Disfagia | 4,7% |
Dolore addominale | 5,9% |
Stomatite aftosa | 3,8% |
Stitichezza | 1,9% |
Dispepsia | 1,9% |
Glossite | 1,9% |
Dolore esofageo | 1,9% |
Ulcera esofagea (vedere sezione sulle precauzioni) | 1,9% |
Stomatite | 1,6% |
Disturbi della cute e annessi | |
Rash | 15,6% |
Prurito | 9,4% |
Sudorazione notturna | 3,4% |
Dermatite | 2,2% |
Disturbi dell’apparato muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo | |
Mialgia | 12,2% |
Artralgia | 3,8% |
Dolore ai piedi | 1,6% |
Rigidità cervicale | 1,6% |
Dolore lombare | 1,3% |
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione | |
Stanchezza | 15,0% |
Febbre | 6,5% |
Dolore | 2,5% |
Rigidità | 2,5% |
Dolore toracico | 1,9% |
Ricerche | |
Riduzione del peso corporeo | 6,6% |
Nella Tabella 2 riportata di seguito sono elencate le alterazioni dei parametri di laboratorio di un certo rilievo (grado III e IV) che si sono verificate in più dell’1% dei pazienti nel braccio con zalcitabina dello studio N3300.
Tabella 2. Alterazioni dei parametri di laboratorio
Alterazione dei parametri di laboratorio | Braccio zalcitabina N=320 |
Aumento della SGPT | 8,2% |
Conta assoluta dei neutrofili ridotta | 5,8% |
Conta assoluta degli eosinofili alta | 5,8% |
Aumento della SGOT | 5,6% |
Emoglobina ridotta | 3,8% |
Piastrine ridotte | 3,8% |
Conta leucocitaria ridotta | 3,1% |
Aumento della fosfatasi alcalina | 2,8% |
Aumento della bilirubina totale | 2,2% |
Aumento della creatinina | 1,9% |
Leucociti nelle urine | 1,9% |
Livelli di calcio elevati | 1,9% |
Livelli di fosforo elevati | 1,8% |
Il profilo di sicurezza osservato in altri tre studi controllati che includevano un braccio con zalcitabina in monoterapia (studio NV 14256 (n=325 pazienti trattati con zalcitabina), CPCRA 002 (n=237 pazienti trattati con zalcitabina) e ACTG 155 (n=285 pazienti trattati con zalcitabina)), è generalmente in linea con i risultati di sicurezza descritti prima.
Di seguito vengono riportate le frequenze di:
altre reazioni avverse al farmaco di un certo rilievo provenienti da altri studi nei quali Hivid è stato utilizzato in monoterapia o in combinazione e
reazioni avverse al farmaco/alterazioni dei parametri di laboratorio che sono state riportate con un tasso significativamente maggiore negli studi con Hivid in monoterapia diversi da N3300
La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è descritta utilizzando la seguente convenzione:
Molto comune > 10%
Comune 1% – 10%
Non comune 0,1% – 1%
Raro 0,01% – 0,1%
Molto raro < 0,01% (comprese segnalazioni isolate)
In aggiunta, vengono presentati gli eventi riportati nel corso dell’esperienza post-marketing. Tuttavia, le frequenze non possono essere calcolate partendo dai risultati emersi al di fuori degli studi clinici.
Disturbi del sistema immunitario
post-marketing: reazioni di ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e nutrizione
raro: gotta
post-marketing: acidosi lattica
Disturbi psichiatrici
comune: ansia
non comune: agitazione, depersonalizzazione, nervosismo, amnesia, instabilità emozionale, reazione maniacale
raro: demenza, euforia, sonnolenza
Disturbi del sistema nervoso
comune: convulsioni
non comune: neurite, atassia, ipercinesia, disturbi del gusto, tremore
raro: anomalie della coordinazione, paralisi di Bell, disfonia, ipertonia, ipocinesia, perdita del gusto, emicrania, parosmia, stupor, sincope
Disturbi oculari
non comune: dolore oculare, anomalie a carico dell’occhio
raro: anomalie visive
Disturbi dell’apparato uditivo e vestibolare
non comune: sordità, vertigine
raro: ostruzione tubarica, tinnito
Disturbi cardiaci
non comune: cianosi
raro: fibrillazione atriale, palpitazioni
post-marketing: cardiomiopatia, scompenso cardiaco congestizio
Disturbi del sistema vascolare
non comune: vampate
raro: estremità fredde, ipertensione
Disturbi dell’apparato gastrointestinale
comune: flatulenza, melena
non comune: pancreatite (vedere 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego), distensione addominale, disturbi gengivali, emorroidi, emorragie rettali, ulcerazione della lingua, esofagite, glossite
raro: eruttazione, gastrite, emorragia gastrointestinale, ulcere rettali, ingrossamento delle ghiandole salivari
Disturbi del sistema epatobiliare
comune: alterazione della funzionalità epatica
non comune: epatite
raro: danno epatocellulare, ittero
post-marketing: insufficienza epatica, epatomegalia, steatosi epatica
Disturbi della cute e annessi
non comune: papule eritematose, alopecia, orticaria
raro: acne, eruzioni bollose
Disturbi dell’apparato muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo
comune: dolore muscoloscheletrico
raro: artrite, artropatia, miosite, debolezza muscolare, spasmo
Disturbi renali e delle vie urinarie
non comune: minzione frequente, alterazione della funzionalità renale, cisti renale, poliuria
raro: insufficienza renale acuta, calcolo renale, nefropatia tossica
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione
molto comune: febbre
comune: astenia
non comune: malessere
raro: edema, neuralgia
Alterazioni dei parametri di laboratorio
molto comune: neutropenia, anemia, conta leucocitaria ridotta, aumento della SGPT, aumento della SGOT
comune: aumento della fosfatasi alcalina, aumento dell’amilasi, aumento della bilirubina, ipoglicemia, iperglicemia, iposodiemia, ipofosfatemia, ipocalcemia, aumento della creatinina, trigliceridi elevati
non comune: iperuricemia
La terapia antiretrovirale di combinazione è stata associata alla ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia) nei pazienti con infezione da HIV, inclusi la perdita di grasso sottocutaneo periferico e facciale, l’aumento del grasso addominale e viscerale, l’ipertrofia mammaria e l’accumulo di grasso dorsocervicale (gibbo).
La terapia antiretrovirale di combinazione è stata associata ad anomalie metaboliche come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, insulino resistenza, iperglicemia e iperlattemia (vedere sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).
Hivid: avvertenze per l’uso
Neuropatia periferica
La neuropatia periferica è il principale effetto indesiderato di HIVID. La neuropatia periferica associata ad HIVID è una neuropatia sensitivo-motoria caratterizzata inizialmente da intorpidimento e da disestesia urente interessanti le estremità distali. Questi sintomi possono essere seguiti da intensi dolori lancinanti o da gravi dolori urenti continui se non viene sospeso il farmaco. La neuropatia può proseguire fino a causare gravi dolori che richiedono l’uso di analgesici narcotici ed è potenzialmente irreversibile, soprattutto se il trattamento con HIVID non viene interrotto immediatamente. In alcuni pazienti i sintomi di neuropatia possono inizialmente continuare a manifestarsi nonostante la sospensione di HIVID. Con l’immediata sospensione del trattamento con HIVID, la neuropatia è in genere lentamente reversibile.
E’ sconsigliata l’assunzione di HIVID ai pazienti che presentano neuropatia periferica da moderata a grave, evidenziata da sintomi e accompagnata da segni obiettivi.
HIVID deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che rischiano di sviluppare neuropatia periferica: pazienti con bassa conta di cellule CD4 (CD4 < 50 cellule/mm³) e/o pazienti che assumano HIVID in concomitanza con farmaci che potenzialmente possono causare una neuropatia periferica (vedere 4.5.3 Farmaci che possono potenzialmente causare neuropatia periferica). Si raccomanda vivamente un attento monitoraggio di questi pazienti. Se durante il trattamento con HIVID dovesse verificarsi una neuropatia periferica, l’uso del farmaco deve essere interrotto o sospeso.
Sono stati riscontrati casi fatali di pancreatite nel corso della somministrazione di HIVID. La pancreatite e l’amilasi sierica asintomatica elevata sono complicazioni non comuni della terapia con HIVID. Occorre operare con cautela nel somministrare HIVID a pazienti con storia di pancreatite o con un fattore di rischio conosciuto relativo allo sviluppo di pancreatite.
I pazienti con storia di pancreatite o di amilasi sierica elevata devono essere monitorati più attentamente nel corso del trattamento con HIVID. Il trattamento con HIVID deve essere interrotto in presenza di livelli crescenti di amilasi sierica accompagnati da alterazioni della glicemia, livelli elevati dei trigliceridi, diminuzione del calcio nel siero o qualsiasi altro parametro indicativo di una pancreatite, fino a quando non sia stata effettuata una diagnosi clinica. Il trattamento con HIVID deve essere sospeso anche nel caso in cui sia richiesto un trattamento con un altro farmaco notoriamente in grado di causare pancreatite (ad es. pentamidina) (vedere anche 4.5.4 Farmaci che possono potenzialmente causare pancreatite).
Il trattamento con HIVID deve essere ripreso solo dopo che è stata esclusa la diagnosi di pancreatite. Se si sviluppa pancreatite clinica nel corso del trattamento con HIVID, si raccomanda di sospendere definitivamente la somministrazione di HIVID.
Altri gravi effetti indesiderati
Acidosi lattica: durante l’uso di analoghi nucleosidici sono stati riferiti casi di acidosi lattica solitamente associata a epatomegalia e a steatosi epatica. La sintomatologia iniziale (iperlattatemia sintomatica) comprende sintomi digestivi non gravi (nausea, vomito e dolore addominale), malessere aspecifico, perdita dell’appetito, perdita di peso, sintomi respiratori (respirazione rapida e/o profonda) o sintomi neurologici (compresa la debolezza muscolare).
L’acidosi lattica ha un alto tasso di mortalità e può essere associata a pancreatite, insufficienza epatica e insufficienza renale.
L’acidosi lattica è comparsa in genere dopo alcuni o parecchi mesi di trattamento.
In presenza di iperlattatemia sintomatica e acidosi metabolica/lattica, epatomegalia progressiva o rapido incremento dei livelli delle aminotransferasi, il trattamento con analoghi nucleosidici deve essere interrotto.
E’ necessario agire con cautela nel somministrare gli analoghi nucleosidici a pazienti (soprattutto se si tratta di donne obese) che presentino epatomegalia, epatite o altri fattori di rischio noti per le epatopatie e la steatosi epatica (compresi alcuni farmaci e l’alcool). I pazienti con una coinfezione da epatite C e trattati con interferone alfa e ribavirina possono costituire un rischio particolare. I pazienti con una coinfezione e con cirrosi in stato avanzato trattati con terapia HAART possono essere inoltre a maggior rischio di sviluppare scompenso epatico, ed eventualmente morte, se vengono trattati con ribavirina in combinazione con interferoni.
Sono stati riportati casi di insufficienza epatica in associazione a epatite B latente e monoterapia con HIVID.
I pazienti a maggior rischio devono essere seguiti con attenzione (vedere anche 4.6 Gravidanza ed allattamento).
Sono stati segnalati casi infrequenti di ulcere orali ed esofagee e di reazioni di ipersensibilità (reazione anafilattica, orticaria senza altri segni di anafilassi) in individui sottoposti a terapia con HIVID. È opportuno considerare l’interruzione della terapia con HIVID nei pazienti che sviluppano ulcere esofagee che non rispondono a trattamenti specifici per gli agenti patogeni opportunistici.
Sono stati segnalati rari casi di cardiomiopatia e insufficienza cardiaca congestizia in pazienti che hanno assunto HIVID. Occorre iniziare con cautela il trattamento con HIVID in pazienti con storia di cardiomiopatia o di insufficienza cardiaca congestizia.
La terapia antiretrovirale combinata è stata associata alla ridistruzione del grasso corporeo (lipodistrofia) in pazienti con infezione da HIV. Le conseguenze a lungo termine di questi eventi sono attualmente sconosciute. La conoscenza del meccanismo è incompleta. É stata ipotizzata una associazione tra lipomatosi viscerale e inibitori della proteasi e lipoatrofia e inibitori nucleosidici della trascriptasi inversa. Un rischio maggiore di lipodistrofia è stato associato alla presenza di fattori individuali, quali l’età avanzata, e fattori legati al farmaco, come la maggior durata del trattamento antiretrovirale e dei disturbi metabolici associati. L’esame clinico deve includere la valutazione dei segni fisici di ridistribuzione del grasso. Occorre prendere in considerazione il dosaggio dei lipidi serici e della glicemia a digiuno. I disordini del metabolismo lipidico devono essere trattati in maniera clinicamente appropriata (vedere sezione 4.8 Effetti indesiderati).
Situazioni cliniche particolari
Modificazioni del dosaggio devono essere prese in considerazione nei pazienti con insufficienza renale (vedere Insufficienza renale).
Insufficienza epatica
In pazienti con epatopatia preesistente o con storia di abuso di etanolo, il trattamento con HIVID può essere associato ad un peggioramento della funzionalità epatica.
Uso in pediatria
Non sono state determinate tollerabilità ed efficacia della terapia con HIVID nei bambini con infezione da HIV di età inferiore ai 13 anni.
Pazienti anziani
Non sono disponibili informazioni specifiche sull’uso di zalcitabina negli anziani. In tali pazienti particolare attenzione deve essere posta alle informazioni sulla funzionalità renale ed epatica.
HIVID contiene 151 mg di lattosio per compressa. Questo quantitativo è probabilmente insufficiente a provocare problemi in pazienti con intolleranza al lattosio.
Informazioni per i pazienti
I pazienti devono essere informati che HIVID non determina la guarigione dell’infezione da HIV, che possono continuare a sviluppare malattie associate all’infezione da HIV in fase avanzata, comprese le infezioni opportunistiche. Poichè è spesso difficile determinare se i sintomi sono il risultato dell’effetto del farmaco o una manifestazione della malattia, i pazienti devono essere incoraggiati a riferire al loro medico tutti i cambiamenti riscontrati riguardo le loro condizioni fisiche. I pazienti devono essere informati che l’uso di HIVID o di altri farmaci antiretrovirali non esclude la necessità costante di mantenere un comportamento atto a prevenire la trasmissione dell’HIV.
I pazienti devono essere informati sulle caratteristiche dei sintomi precoci di neuropatia periferica e pancreatite ed incoraggiati a riferirli immediatamente al loro medico. Poichè lo sviluppo di neuropatia periferica sembra essere correlato alla dose di HIVID, i pazienti devono seguire le istruzioni del loro medico in merito alla posologia prescritta. Le donne in età feconda devono fare uso di una contraccezione efficace nel corso della terapia con HIVID.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco